CAPITOLO 6 • Blood sweat and tears

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CAPITOLO 6
Blood sweat and tears

Il risveglio di Yoongi, quella mattina, non fu dei migliori.
Lo stress accumulato negli ultimi giorni stava mettendo a dura prova la sua resistenza fisica.

Aveva dormito poco la notte precedente e due occhiaie bluastre avevano fatto la loro comparsa sotto i suoi occhi scuri.

Erano giorni ormai che subiva le occhiate torve dei suoi compagni, facendolo sentire un estraneo nella sua stessa gang; in più, la voce irritante di Suho continuava ad assillare la sua mente nei momenti più inopportuni.

Bangchan sembrava l'unico a nutrire ancora un minimo di rispetto per la sua persona e si ritennero entrambi soddisfatti quando, in un paio di pomeriggi, erano riusciti a mettere a punto un piano per organizzare l'arrivo della merce colombiana, sperando nella piena collaborazione del resto della squadra.
 
Con l’approvazione del Capo della Lama Roja e del signor Kim, avevano deciso di optare per il trasporto dell'RB via mare.
Certo, il viaggio sarebbe durato diversi giorni, visto l'enorme distanza tra i due continenti, ma era il metodo meno rischioso per eludere i controlli, visto l'ingente quantità di polvere bianca da trasportare, ma Yoongi era così meticoloso da voler ridurre al minimo i rischi ed è per questo che aveva convinto Torres a posticipare di qualche giorno la partenza della nave -che avrebbe dovuto salpare le acque sud americane proprio quella settimana- ricevendo un riscontro positivo dall'uomo colombiano.

Sembrava che le cose stessero tornando a filare per il verso giusto, persino Kim aveva accennato, per telefono, a un mezzo complimento per il suo lavoro ben fatto, decisamente insolito per un uomo del suo calibro.

Ma Yoongi faticava ancora a rilassarsi e gli serviva qualcosa, qualcuno che lo distraesse, per qualche ora, da tutte le sue preoccupazioni.
Per questo si era recato nella sua seconda casa, dove era certo avrebbe trovato la distrazione di cui aveva bisogno.

Ma quando anche Jimin gli aveva voltato le spalle, cominciò a pensare di essere vittima di qualche strano allineamento astrale per cui ogni cosa sembrava remargli contro.

Nemmeno Hoseok si era degnato di fargli compagnia.
Improvvisamente, Omelas sembrava non poter fare a meno dei suoi servizi.

Era seriamente intenzionato a rincasare prima del tempo se una voce trillante non avesse richiamato la sua attenzione rivelando dietro di essa la figura della stessa ragazza che aveva incontrato qualche giorno addietro e con la quale non era riuscito a concludere nulla perchè l’improvvisa chiamata da parte di BangChan lo aveva costretto a terminare, con largo anticipo, la loro serata.

C'era da dire che, se Jennie, così gli aveva ricordato di chiamarsi, non gli avesse menzionato del loro incontro precedente, Yoongi avrebbe fatto fatica a ricordarsi di lei, ma come la prima volta, sarebbe rimasto ugualmente ammaliato dalla sua bellezza.

E poi, da quel che ricordava vagamente, Jennie, quella volta, era stata abbastanza gentile, carina, disponibile, ed era contento che, anche in questa circostanza, si era dimostrata ugualmente affabile.

Se non fosse stato per quei drink di troppo che l'avevano mandata KO ancora prima di arrivare nel vivo della serata, Yoongi avrebbe sicuramente potuto ricavarci qualcosa di più da quel secondo incontro, invece dovette accontentarsi di un bacio dal sapore aspro di limone e amaro di vodka che, tutto sommato, aveva trovato gradevole.

Un po’ meno gradevole fu vederla voltarsi di scatto e vomitare tutto l’alcool ingerito a pochi centimetri dalle sue scarpe.

Aveva deciso di mettere fine a quella serata prima di andare incontro ad altri momenti spiacevoli di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

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