2. « La scommessa »

33 13 7
                                    




🎵Fire meet gasoline - Sia

KYLE'S POV

Quella ragazzina. Avevo in testa solo quella ragazzina. Ma chi era? Non l'avevo mai vista prima d'ora ed era alquanto strano dal momento che conoscevo tutte le ragazze della nostra scuola.

Decisi di non preoccuparmi oltre, avrei scoperto chi fosse, sicuramente.

Sembrava essere una preda semplice.

Io e i miei amici, decidemmo di fare una scommessa.

Se riuscivo a portarmela a letto il più presto possibile, Cole mi avrebbe dato la sua ferrari rossa, era una scommessa davvero accattivante.

Avevo tantissimi soldi e potevo permettermela benissimo quella macchina, ma la scommessa era davvero intrigante e decisi di accettare.

Il piano era semplice: avvicinarmi a lei, facendo finta di essere interessato, portarla a letto e vincere, molto semplice direi.

Avrei iniziato fin da subito.

L'avrei incontrata per caso a scuola, facendole cadere magari i libri di proposito e nell'aiutarla boom scatta la fiamma.

Avevo architettato tutto.

Ero ancora in camera mia, nel letto e stavo pensando a che cosa indossare per il grande piano.

Optai per dei semplici jeans neri strappati sulle ginocchia e una maglietta nera con scollo a V, molto basic.

Mi alzai, presi i vestiti e andai a cambiarmi. Una volta pronto, uscii di casa, andai in garage e presi la Mustang nera, e andai a scuola.

Una volta arrivato, attuai il mio piano.

Cercai la ragazza in questione, ed ecco che la trovai. Era nell'armadietto e stava giusto prendendo i libri per la lezione.

Aspettai che finisse di prenderli, e così per caso, mi scontrai con lei, facendole cadere i tre libri che teneva in mano.

«Stai attenta a dove metti i piedi, bambolina.» Dissi io.

La ragazza si inginocchiò per prenderli e io feci lo stesso, non appena alzò lo sguardo restò scioccata dalla mia bellezza e fece per cadere all'indietro ma io la presi in tempo per il fianco.

«Mi rispose con un timido grazie» aggiungendo poi «Ti ho già visto da qualche parte, ma non ricordo dove.» Disse lei.

Certo che mi aveva già visto.

All'incontro.

«Anche io bambolina, all'incontro di ieri. Sono Kyle Clouds, piacere» Dissi io.

«E tu come ti chiami, bambolina?» Dissi sempre io.

«Sono Heart. Heart Miller.» Disse lei, arrossendo.

«Il piacere è tutto mio, Heart!» Dissi io attuando la prima parte del piano.

Le diedi i libri, e le dissi «Ci vediamo in giro, bambolina» Lasciandola senza parole.

____

Il resto della giornata passò tranquillamente. Non vidi Heart in giro per la scuola, ma dovevo fare con calma altrimenti si capiva che era tutto programmato.

Parlando del diavolo, la vidi sull'uscio dell'entrata della scuola, probabilmente aspettava che qualcuno andava a prenderla.

Quale buona occasione se non portarla io stesso, che occasione grandiosa, pensai!

«Heart! Ciao! Stai aspettando qualcuno per andare a scuola? Ti porto io! Salta su.» Le dissi io.

Dovevo andarci con i piedi di piombo se volevo che il piano andasse a buon fine.

«N-no non occorre, non disturbarti per me, sto aspettando l'autobus come ogni giorno.» Mi disse lei.

«Tranquilla, non è assolutamente un disturbo, anzi! D'ora in poi scordati dell'autobus. Ti porterò io a scuola e a casa, Heart.» Dissi io.

«C-cosa? No non posso accettare, mi dispiace... è troppo e non ti conosco nemmeno.» Disse lei.

Mi conoscerai molto preso, bambolina, pensai io.

«Insisto!» Dissi io.

«E va bene, ma solo per questa volta, non pensare che sia per sempre.» Disse lei.

«D'accordo dolcezza, come vuoi tu.» Dissi io.

Saltò su e la portai a casa, scoprendo che non era molto distante dalla mia.

Andava a mio favore, di certo!

_____

Un mese dopo

Io e Heart, avevamo fatto amicizia. Stavo iniziando a conoscerla e dovetti ricredermi sul pensiero iniziale, non è affatto una preda facile, dovrò lavorarmela parecchio, ma nulla poteva spaventare Kyle Clouds.

Eravamo in macchina e la stavo portando a un incontro.

Oggi avevo un altro incontro, sempre con quell'omone dell'altra volta.

Avrei vinto anche questa volta, senza dubbio.

Non chiedetemi come ho fatto a convincerla, semplicemente ci sono riuscito.

E' stato più facile del previsto.

Scendemmo dall'auto e ci inviammo in quel sudicio locale dove si sarebbe dovuto tenere l'incontro tra una decina di minuti.

La lasciai in tribuna e andai a cambiarmi.

Una volta pronto, protezione messa, guantoni messi, salii sul ring facendo la mia figura.

Come al solito, l'arbitro contò fino a tre, dando inizio all'incontro.

Era poco dire che avevo vinto anche questa volta, ero invincibile.

Heart mi guardava sorridente dagli spalti, contenta di vedermi vincere.

Per un attimo mi dimenticai della scommessa e di tutto, forse stavo iniziando ad innamorarmi di lei, del suo sorriso, dei suoi modi di fare, della sua dolcezza, e non andava affatto bene.

Non potevo. Avevo un piano da seguire e non potevo farmi fregare dalle debolezze.

Era soltanto una scommessa, ricordai a me stesso.

Non farti dominare dai sentimenti, Kyle.

Una volta finita la gara, Heart venne verso di me saltellando felice e mi abbracciò.

All'inizio diventai di marmo, poi mi sciolsi anche io in quel vero abbraccio.

Era un vero abbraccio, non faceva parte della recita, almeno quello.

La accompagnai a casa, dicendole:

«Ci si vede in giro, bambola!»

Bruciarsi ardendoWhere stories live. Discover now