[COMPLETA]
Heart è una studentessa modello con una famiglia stabile e una vita ordinata.
Kyle, è un ribelle con un passato oscuro e un atteggiamento provocatorio che lo rende affascinante ma pericoloso.
Heart e Kyle si incontrano per caso e c'è imme...
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Le cose con Kyle andavano a gonfie vele, stavo provando a curare i suoi demoni interiori.
Aveva subito maltrattamenti da parte del padre, ecco perché era diventato così stronzo con tutti.
Stavo cercando di ricucire la sua anima, volevo cambiarlo e ce l'avrei fatta.
Mi venne a prendere allo stesso orario, per andare a scuola, il silenzio regnava nell'abitacolo.
Iniziai io.
«Dunque, come ti senti oggi? Dopo la festa... è cambiato qualcosa tra noi.» Dissi io.
«Si, hai ragione, vorrei baciarti proprio in questo istante ma devo trattenermi.» Disse lui.
Mi venne un colpo, voleva cosa? Ba...ciarmi?
Oddio.
«Cosa c'è bambolina, sei timida? Suvvia non fare la timida.»
Lo vidi parcheggiare, ma non a scuola, in un piccolo parcheggio appartato dove non c'era praticamente anima viva.
«C-cosa stai facendo? Dobbiamo andare a scuola...» Dissi io.
«Tranquilla, ci andremo, dopo aver fatto questo.» Disse lui prendendomi per un braccio, mi fece mettere a cavalcioni su di lui ed ero letteralmente a un palmo di distanza dal suo viso.
Avevo la schiena schiacciata contro il volante, faceva male.
«C-cosa vuoi fare?» Dissi io.
Lui mi fece segno di stare in silenzio.
Mi spostò i capelli dal collo e iniziò con il darmi piccoli baci, succhiando anche.
Faceva il solletico, ma era piacevole.
Cercavo di oppormi ma non riuscivo.
Poi passò alla mia bocca.
Cercò l'approvazione da parte mia e una volta ottenuta, si fiondò nella mia bocca come una belva affamata.
Ci baciammo con passione.
Non avevo mai baciato nessuno in vita mia, ma sembrava piacergli perché sentivo qualcosa sulla mia gamba... era il suo...
Oddio.
Ero io a fargli questa reazione?
Non avevo mai provato certe cose.
Ci baciammo ancora e ancora, fino a quando non fummo sfiniti.
Era ormai troppo tardi, la scuola era iniziata da un pezzo ed eravamo in terribile ritardo.
Alla fine, optammo per saltare scuola, che vuoi che sia per qualche volta, mi disse lui.
Per me la presenza era sacra, ma in qualche modo mi stava facendo cambiare le mie abitudini, stavo cambiando.
Stare con lui non mi faceva sicuramente bene, ero in pericolo e lo sapevo ma non mi importava.
Andò a prendere la moto e mi fece fare un giro, da dove si poteva vedere il mare costeggiare la costa.
Sentire la brezza proprio sulla pelle, solleticare come un filo era stupendo.
Mi allacciai alla sua vita e mi abbandonai alla sua schiena godendomi il viaggio.
