9. « La verità »

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🎵 I Was Never There — The Weeknd

HEART'S POV

Kyle era finalmente uscito dall'ospedale. Doveva stare a riposo per circa una settimana a causa della spalla, per fortuna non l'aveva fratturata o altro. Era stato fortunato, me lo aveva detto chiaramente il dottore.

Dovevo scoprire chi era questo stronzo che aveva combinato questo casino.

Ma solo Kyle lo sapeva.

Con calma, gli avrei chiesto di raccontarmi tutto.

Arrivammo a casa e lo feci stendere nel letto, mi misi al suo fianco e ci addormentammo.

Eravamo sfiniti, più lui per tutto il fatto dell'incidente che io, che non avevo fatto niente.

Doveva ancora raccontarmi cos'era successo.

Chi era stato a sparargli e perché.

«Allora... vorrei capire chi è stato a fare questa cosa e perché...» Dissi io.

«Penso sia stato Ethan, mi vuole morto da sempre praticamente, per una scommessa fatta ancora anni fa...» Disse lui.

Chi era sto Ethan e perché non ne sapevo nulla?

Aveva un sacco di giri illegali, pensavo che avesse smesso, me lo aveva promesso.

Allora mi aveva mentito, non era vero.

«Pensavo avessi chiuso con queste cose Kyle, me lo avevi promesso, o sbaglio?»

Inutile dire che litigammo, pesantemente.

Scoprii cose assurde, era in giri di droga, e roba varia.

Non ci parlai per una settimana, circa.

Ero furiosa con lui, non poteva fare così.

Ed eccolo lì.

Con la moto, davanti a casa mia.

Non poteva essere nessun altro se non lui.

Giubbotto e pantaloni di pelle, casco integrale.

Se lo tolse facendo volare i capelli e li mosse leggermente.

«Heart, dobbiamo parlare...» Disse lui.

Non volevo parlare di quella questione.

Per me si chiudeva li.

Mi seguì fino al piano di casa mia, e non appena arrivammo alla porta, gliela avrei chiusa volentieri in faccia se solo non avesse messo la mano per bloccarla.

«Ti prego, Heart. Lasciami spiegare...» Disse lui.

«Cinque minuti e poi te ne vai, d'accordo?» Dissi io.

Entrò, posò l'attrezzatura da moto, e mi condusse nel divano.

Mi prese le mani e mi disse:

«Ascolta bene quello che sto per dirti bambolina. Ethan purtroppo è una persona molto cattiva e vendicativa, vuole usarti come esca per farmi uscire allo scoperto, vuole rovinarmi attraverso te perché ha capito che sei importante per me. Devi stare sempre in compagnia e mai da sola. Devi promettermelo. Va bene? Non posso dirti tutti i dettagli ma so che ha in mente qualcosa che dobbiamo scoprire, tu per il momento stai a casa mia quindi fai i bagagli, vai.» Mi disse lui.

Così con nonchalance mi disse che c'era questo Ethan che praticamente voleva me per ferire lui, ma chi era questo e perché erano "amici" almeno una volta come disse lui? E perché dovevo andarmene da casa mia? Era inammissibile.

«Kyle... ascoltami. Io non vado proprio da nessuna parte, non ho paura di questo Ethan o chi lui sia non lo so... eravate cosa? Amici? Migliori amici? Non mi ricordo adesso cosa mi avevi detto, ma cosa vuole da te?» Gli dissi io.

«Heart... ti prego... non posso dirti tutto, ancora. Ethan era il mio migliore amico e secondo lui in passato gli feci un torto e non me lo perdonò in nessun modo, non mi ha perdonato e adesso mi vuole morto, motivo per cui devo proteggerti perché vuole farti del male per ferire me, sa che sei importantissima per me, lo ha capito anche il mio cane a momenti.» Disse lui.

Decisi di dargli ascolto. Ero molto spaventata.

Andai a fare i bagagli, chiusi casa e andammo a casa sua, un bellissimo attico all'ultimo piano aveva.

Da qui si poteva vedere la città, stupenda qual era.

Tutti i grattacieli che andavano a contornare quella città dai mille colori, dalle mille luci che danzavano insieme andando a creare giochi di colori e luce.

La città che non dorme mai, ecco come chiamavano New York, la grande mela.

Bruciarsi ardendoWhere stories live. Discover now