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Sono seduta al tavolo della sala, con davanti il piatto con la colazione. C'è di nuovo lo strano porridge. Ma in compenso, questa mattina c'è anche il caffè latte.

«Ho scoperto una nuova cosa.» Dice Kenjiro.
Lo guardo spalancando gli occhi, e il mio cervello si sta già preparando per ricevere le informazioni.
Chissà se si tratta di altri esperimenti. Chissà se invece è qualcosa sulla superficie. O chissà se è inv...
«Lo sapevate che sulla superficie, le persone festeggiano il proprio compleanno?»
Inclino la testa, e strizzo gli occhi. Okay, non è nulla di serio.

«Comple... che cosa?» Ripete Yumi mettendo giù il cucchiaio.

«Si, compleanno. È tipo una festa che si ripete ogni anno, il giorno che sei nato. Le persone preparano una torta, e danno dei regali alla persona che compie gli anni» manda giù un sorso di caffè latte, e poi aggiunge: «In poche parole, sei festeggiato per essere diventato un anno più vecchio, e anno più vicino alla morte. Roba strana, eh?»

«Sul serio?» Lo guardo spalancando gli occhi.
«Fanno tutto questo solo per essere un anno più grande?»

«Già. Però cazzo, deve essere figo avere un giorno in cui tutti ti festeggiano, no?» Posa la tazza, «Cioè, mi sentirei un fottuto Re»
Yumi annuisce, e indica Kenjiro con il cucchiaio mormorando "sì" "sì" e ancora "sì"

«Scusa, ma tu sai quanto sei nato?» Mi viene d'istinto chiederli.

«Ah, boh. Come potrei saperlo? So solo di avere diciannove anni» prende un boccone di porridge, fa alcune facce disgustate, ed io scoppio in una risata.
«Che merda che è sta roba, Dio santo...» Scuote la testa, prende un'altro sorso dalla tazza, e poi dice: «Comunque, come potrei sapere il giorno del mio compleanno, se non ricordo nemmeno uno stramaledetto frammento della mia vita?»

«Non lo so, hai ragione» giochicchio con il cucchiaio, e dico: «Però sarei curiosa di sapere il giorno in cui sono nata. A voi non piacerebbe?»

«Oddio, si! Sarebbe fortissimo saperlo, vi immaginate?» Dice Yumi con così tanta energia e enfasi che la invidio proprio.
«Secondo voi in che mese sono nata?»

«Mi dai l'idea di essere nata a gennaio. Una volta durante quel mese faceva freddissimo, e nevicava pure. Quindi si, dato che hai i capelli bianchi come una vecchia e la neve, mi sa che sei nata a gennaio.»

«Razza di cretino! Ti fondo il cervello con un soffio, se non ritiri quello che hai detto!» Lo minaccia lei con un cucchiaio.

«Ti piacerebbe...» Kenjiro le solleva le trecce e ci gioca dandole fastidio.
«Devi portarmi rispetto, bambina. Sono più grande di te, lo sai?»

«Quanti anni hai?» Chiedo a Yumi interrompendo la rissa tra i due.

«Diciassette, ci passiamo solo due anni io e Kenjiro, ma a lui piace esagerare»

Li guardo sorridendo, e mi rendo conto di che persone fantastiche siano. E Audrey mi aveva pure detto di evitarli.
Sono entrata nella sala, vendendo dritta a questo tavolo. Non mi sono neanche girata a guardarla.

E poi, improvvisamente, sento qualcuno mettermi una mano sulla spalla.
Mi volto di scatto, così veloce che la persona indietreggia spaventata.

È Henry.

Strizza un po' gli occhi, e poi mi dice: «Heaven... volevo parlarti, ma non ne ho più avuto l'occasione. È da un po' che non ti vedo... ed ecco... mi chiedevo se stavi bene»

«Una meraviglia, grazie»
Mi hanno solo chiusa in una stanza piena di specchi, che potrebbe mai essere?

«Mi dispiace... io non ne sapevo niente, giuro...» Abbassa lo sguardo, si porta una mano sul collo, come per scaricare la tensione.
«Dico la verità, io...»

𝑺𝑯𝑨𝑻𝑻𝑬(𝑹𝑬𝑫) -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora