XXVI - Pegasus

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Staccai la chiamata con Martina. Era entusiasta della proposta del fratello, e mi aveva tenuta al telefono per circa due ore. Per fortuna erano giorni di ferie a lavoro e metà dei dipendenti era assente.

Qualche giorno fa avevamo vinto il ventesimo scudetto, proprio nella serata del derby contro il Milan. Da allora stavamo ancora festeggiando, soprattutto domenica quando il pullman passò per tutta la città.

Nicolò da allora aveva preso a chiamarmi "la sua campionessa" perché riteneva che fosse merito mio se avessero vinto. Ma non approvavo, l'unica ragione di vittoria era la costanza e la determinazione dei ragazzi.

Noemi aveva da poco partorito le due gemelle, Zeynep e Ayla, che zia Viola si era affettata a chiamare Zeze e Lala. Somigliavano tantissimo ad Hakan, avevano il suo sguardo, ma avevano preso anche molto da Noemi.

Flashback

Mi squillò il telefono. Era Hakan. Risposi subito mentre mi sedevo sul divano.

-Viola, aiutami, a Noemi si sono rotte le acque, siamo in ospedale- urlò lui dall'altro capo del cellulare, ansioso e preoccupato.

-Hakan, calmati, sto arrivando, non spaventarti- gli dissi mentre mi rialzavo e cercavo velocemente le scarpe lasciate solo qualche secondo prima.

-Va bene, ti aspetto- e chiuse la telefonata.

Nicolò mi vide di fretta e mi chiese dove mi stessi dirigendo. Gli spiegai velocemente la situazione e decise di seguirmi. Si mise lui al volante, e in una quindicina di minuti arrivammo al San Raffaele.

Chiesi informazioni sul reparto ed entrammo in ascensore. Ero leggermente nervosa e si notava. Nicolò lo notò e mi prese la mano.

-Stai tranquilla- iniziò - andrà tutto bene, e sarai un'ottima zia-.

Poggiai la testa sulla sua spalla e gli baciai il collo. Poi aggiunse dell'altro.

-E sono sicuro che sarai anche un'ottima madre- lo guardai e gli sorrisi così tanto che quasi mi dolevano le guance. Lo baciai.

Le porte dell'ascensore si aprirono e scorsi Hakan infondo al corridoio. Quando arrivammo, un dottore ci venne incontro.

-Abbiamo già iniziato il cesareo, non si preoccupi- si rivolse al turco.

-Grazie di essere venuti ragazzi, l'ansia mi sta mangiando vivo- disse quest'ultimo a noi.

-Tra poco sarai più felice che mai- esclamai.

Dopo un lasso di tempo che non riuscii a calcolare, sentimmo dei pianti provenire dalla sala parto. Il ginecologo uscì poco dopo e ci sorrise.

Abbracciai prima Hakan e poi rimasi attaccata a Nicolò, mentre il neo-padre entrò nella sala. Sentii la voce di Noemi che ordinava al marito di farci entrare.

Aprii leggermente la porta e trovai Noemi distesa sul letto e Hakan con in braccio due batuffolini colorati di rosa. Si voltò verso di noi e mi sporsi a guardare le piccoline.

Una sensazione di felicità mi travolse.

-Zia Viola, zio Nicolò, vi presentiamo Zeynep e Ayla- pronunciò Noemi flebilmente.

Hakan propose di cedermene una, ma passai il testimone a Nicolò. Mi avvicinai alla mia amica e la abbracciai facendo attenzione a non recarle dolore.

-Sono bellissime, sei stata bravissima- sorrisi.

-Prendile in braccio, dai- mi intimò.

You're a Sky full of Stars - Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora