6.

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Harry's Pov.

"Harry Styles
Londra, Loweer Street, 49

Des Styles
Los angeles, Michigan Street, 18"

E ora? Cosa faccio?
Apro lentamente la busta, notando subito la scritta di mio padre.
È da quando avevo 19 anni che non lo vedo più. Non riesco a pensare a cosa possa volere da me. Non l'ho mai cercato, non dopo quello che è successo.

"Caro Harry,
So che non ti saresti mai aspettato una mia lettera, sopratutto dopo quello che è successo.
Vorrei dirti molte cose, ma in questo momento non saprei da dove iniziare.. Ho sbagliato in tutto nella mia vita; ho sbagliato ad abbandonare tua mamma e te quando avevate bisogno di un piedistallo su cui appoggiarvi, ho sbagliato ad abbandonare l'unico figlio che mi era rimasto. Il divorzio e la morte di Lucy hanno scoraggiato tutti, sopratutto te. Era la tua sorellina, la luce nella tua vita e tutto questo è stato solo negativo.
Mi dispiace molto per quello che è successo..so che è strano, ma vorrei tanto che tu venissi qui a Los Angeles per passare un po' di tempo insieme. Non ho un lavoro che mi permette di guadagnare molto, ma quel che guadagno l'ho speso per farti trovare.
Aspetto tanto una tua risposta,
con amore

Papà"

Perfetto. Adesso cosa dovrei fare?

Meredith's Pov.

"Ti prego Chris, non voglio andare ad una stupida festa solo perché il ragazzo che 'pensi ti piaccia' ti ha invitato-," sospiro. "E poi ha invitato te, mica me."

"Meredith, è una festa dei ragazzi dell'ultimo anno. Sai cosa significa?"

Dio. A volte Christina può essere così rompi palle.
È finita l'ultima ora della giornata: quella di psicologia. Stiamo camminando verso l'uscita, ed è da stamattina che Christina tenta di convincermi ad andare ad una stupida festa. Non mi sono mai piaciute le feste, ogni volta quando mi invitavano facevo finta di niente appunto per questo oppure trovavo una scusa.
"Si ma lei è la tua migliore amica!" Questa cosa chiamata coscienza la odio.

"Va bene Chris, ma decido io cosa mettere." Rinuncio sospirando.

"Okay!!" Urla per abbracciarmi.

Sorrido e la saluto per tornare a casa a piedi. Metto le cuffie avviando Give Me Love di Sheeran. Guardo l'ora: 16:30. Sarà un pomeriggio lungo. Dopo 5 minuti che passeggio, vibra il telefono.

Da: Sconosciuto
Ehi bellissima, questa divisa che hai addosso mi fa diventare così duro.
Voglio averti mia xx

Sospiro fortemente per recuperare l'aria persa, perdendo anche qualche battito.
Mi guardo intorno ma non vedo nessuno. Aumento il passo, quasi correndo, e arrivo velocemente a casa nel giro di 7 minuti.
Apro la porta, la sbatto per chiuderla e mi appoggio contro essa.

"Mer?" Chiama mio papà.

Mi dirigo verso la cucina. "Papà, scusa se ho sbatt-," mi blocco quando noto una figura seduta vicino al tavolo con in mano un bicchiere di scotch in mano. Harry.

"Oh..ehm..scusate se ho interrotto qualcosa." Dico scusandomi.

"Meredith.." inizia mio padre. "Siediti. Dobbiamo parlare."

Di solito, il dobbiamo parlare non porta a nulla di buono. La maggior parte delle persone arrivano a litigare di brutto, cosa sarà mai successo?

"Che succede?" Chiedo sedendomi.

"Ho avuto una mattinata brutta a lavoro, ultimamente sono successe parecchie cose e forse ho sbagliato a non parlarne..."

"Papà...taglia corto."

"Ho ricevuto delle lettere poco carine e ho la forte necessità di metterti una guardia addosso.." dice guardando Harry. "E lui, è qui per questo."

Mi tornano in mente i messaggi. Non avevo mai sospettato niente, ma une persona più intelligente di me ci avrebbe pensato. Era  sicuro che i messaggi fossero collegati con loro. Forse è meglio che dica loro la verità, o forse no.

"Papà..devo dirti una cosa.." sussurro. Mi guardano entrambi, aspettando il mio continuo. "Da qualche settimana mi mandano messaggi anonimi, non so chi sia ma una sera era proprio davanti casa.."

"È stata la notte che hai dormito con me." Mi interrompe mio padre e io subito annuisco.

Harry sospira. "Comunque sia, verrò a prenderti domani per andare a scuola." Dice alzandosi.

Mio padre annuisce, nel momento esatto in cui squilla il telefono.
Si scusa, salutando Harry e si reca di sopra.

"Io vado allora." Annuncia quest'ultimo mentre si alza. Annuisco accompagnandolo alla porta.

"Passi domani alle 7:45?" Chiedo.

"Certo," sorride. "Buonanotte, bellissima."

Mi stampa un bacio in fronte, tenendomi da dietro la nuca.
Penso di essere diventata rossa, probabile. Molto probabile.

"Notte." Sussurro sorridendo.

Si stacca e lo vedo andar via.
Adesso è come se mi sentissi vuota...perché?
Mi dirigo in cucina, preparando la cena.
La serata passa in fretta, come ogni lunedì io e papà guardiamo dei film comici per farci quattro risate e passare del tempo insieme.
Sono nel mio letto, quasi mi addormento, quando vibra il telefono. Lo prendo, lamentandomi e lo sblocco.

Da: Harry.
Sarà divertente starti 24 ore su 24 addosso. ;-)
'Notte, Meredith. Xx

Mi addormento con il sorriso stampato sulle labbra e nei miei pensieri, solo lui.

[...]

Suona la mia sveglia alle 7:15 puntuale. Ho solo mezz'ora ma penso mi basti. Mi alzo, andando in bagno e lavo i denti. Torno in camera e indosso velocemente la mia divisa scolastica sollevando i capelli in una coda perfetta, perdendo 20 minuti buoni. Scendo giù, mi blocco quando sento delle voci. Harry? Non sono nemmeno le 7:40.

"Devi starmi lontano, non scherzo." Impreca Harry al telefono. "No.... sono serio, non farti sentire più." Doce agganciando.

Faccio finta di nulla ed entro in cucina, sorridendo quando mi nota. "Buongiorno, signorina."

"Oh, siamo in vena scherzi? Buongiorno a lei, signor Styles." Faccio un mezzo inchino ridendo. "Dov'è mio padre?"

"A lavoro, andiamo?"

Annuisco e subito esco di casa. Salgo in macchina, accendendo subito la radio e mettendo i piedi sul cruscotto.

"Ehi-," ammonisce Harry. "Giù le zampe da lì!"

Rido, credendolo davvero ridicolo. "Ti ho toccato la bimba? Scusami." Alzo le mani in modo innocente e subito parte verso la scuola.

Durante il tragitto, mi arriva un messaggio di Christina in cui dice che non verrà perché sta poco bene. Sarò sola, anche oggi.
Arriviamo a scuola, saluto Harry che prima di scendere mi ferma.

"Ehm.." balbetta. "Che ne dici se.. dico, cioè, che ne dici se oggi vieni a pranzo con me e alcuni miei amici? Potrei presentarteli." Dice guardandomi.

Sorrido, felice mentre annuisco. "Mi va benissimo, grazie. A dopo."

Ricambia con un gesto della mano, mentre aspetta che entro dal portone principale.
Pensando a quel che farò a pranzo, sorrido e la voglia di uscire da qui mi colpisce sempre di più.

Tutte le mie lezioni e quel poco di concentrazione che mi è rimasta, sono perseguitate da due magnifici occhioni verdi.

***
Ecco qua, il capitolo sei!
Scusate se è passato un po' dall'ultima volta in cui ho aggiornato, ma sono felice che comunque la storia ad alcune persone piaccia. "Meglio pochi e sinceri", dice la mia cara nonnina ahahahaha. Okay, basta.
Spero vi piaccia davvero. Buona lettura!

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Where stories live. Discover now