17.

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Guardo il soffitto bianco, con un sorriso da ebete in faccia.
Sono appena le 11, non ho voglia di alzarmi da questo letto per il semplice fatto che il profumo di Harry le ricopre.
Parlare con lui mi piace, sembra un bravo ascoltatore; tralasciando le sue battutine. Si è alzato 10 minuti fa, decidendo di farsi una doccia; così si è chiuso in bagno portando con sé boxer e vestiti.
Decido di alzarmi, mi sistemo leggermente i capelli con le dita dirigendomi in cucina.

"Noo!! Cazzo si è mangiato un goal!!"

Rido silenziosamente sentendo Marcus urlare.

"Sai che se dormivo, probabilmente mi avresti svegliata?" Dico.

Salta leggermente sulla sedia, portandosi una mano sul cuore. "Sai che non si arriva così? Sopratutto di spalle?"

"Scusami." Sorrido.

Mi siedo sulla sedia vicino al tavolo, con lui vicino. Continua a guardare la tv mentre cerca di spiegarmi le regole del calcio. Cartellini gialli e rossi, pallonate in faccia per poco.

"Non è così difficile." Dice sorridendomi.

"Non mi piace, non posso farci nulla."

"Sì ma il tuo ragazzo è un'amante del calcio, dovresti almeno conoscere le regole basilari."

Divento subito rossa, abbassando lo sguardo.

"Non è il tuo ragazzo?" Dice guardandomi. "Oddio scusa! Pensavo lo fosse." Ride.

"No, non lo sono."

Mi giro per trovare Harry poggiato allo stipite della porta. Ha le braccia incrociate sul petto, e il suo abbigliamento non mi è nuovo. Maglie nere e jeans neri, mi chiedo se abbia qualche altro colore dentro l'armadio.

"Scusa amico, pensavo che lei fosse la tua ragazza."

Sorride beffardo Marcus, guadagnandosi un'occhiataccia da Harry.
Mi alzo silenziosamente, dirigendomi in camera. Dio, ma cosa ho? Sembro una fottuta ragazzina di 13 anni con gli ormoni sballati per una boyband famosa.

"Smettila Meredith, è tutto ok." Sussurro tra me e me.

Prendo un grande respiro, iniziando a vestirmi. Tolgo il mio pigiama, infilandomi un reggiseno qualsiasi. Prendo um jeans largo bucato dalle ginocchia, una maglietta bianca a maniche lunghe e metto di sopra una camicia bordeaux. Prendo le mie vans bordeaux abbinandole, tiro i capelli in una coda alta. Mi dirigo in bagno lavandomi i denti e truccandomi leggermente. Una volta pronta, prendo il mio cappotto nero, infilandolo.

"Dove vai?" Chiede Harry una volta in cucina.

"A fare un giro."

Non lo guardo, uscendo dalla porta con lui che urla il mio nome. Scendo velocemente le scale, infilando le cuffie nelle mie orecchie.
Sweet child o'mine parte, alzo il volume camminando per la strada.
I grattacieli sono alti, ogni 10 metri ci sono dei fast food o dei ristoranti; accompagnati da altri negozi e supermercati.
Non stando attenta a dove metto i piedi come sempre, mi scontro con una ragazza dai capelli castani e ricci. I suoi occhi sono verde smeraldo, bellissimi.

"Scusami, ero tra i miei pensieri." Dico togliendo una cuffietta.

"Scusami tu, sei nuova del quartiere?"

"No, sono solo qui per qualche giorno." Dico.

"Oh, ti serve una guida?" Chiede sorridendo.

"Certamente." Sorrido. "Mi chiamo Meredith."

"Piacere mio, Sally."

"Okay Sally, andiamo."

[...]

Harry's Pov.
Dannazione!!!
Sono più di 6 ore che Meredith è fuori, ha saltato il pranzo con me e Marcus, e ora sono le 16:00. Dove diavolo se ne è andata?
Decido di uscire senza avvisare Marcus, prendendo la mia auto e andando in giro. Di solito i posti più frequentati sono i bar e i centri commerciali. Sbatto le mani sul volante, guardandomi intorno.
Saranno più di mille tutti i bar della città per non parlare dei centri commerciali.
Devo girarli uno ad uno se voglio ancora ritrovarmi la testa attaccata al collo tra qualche mese.

[...]

Ventesimo bar. Niente.
Cammino sul marciapiede, entrando nel prossimo delle vicinanze. Perlustro il bar con lo sguardo, notando poi una ragazza di spalle. Mi sporgo leggermente.

Meredith.

Mi avvicino a passo svelto, fermandomi vicino al tavolo.

"Sai cosa ho dovuto passare per trovarti? Dio santo Mered-"

Mi blocco quando l'altra testa alza lo sguardo.

"Sally?"

"Harry?"

"Voi due vi conoscete?" Chiede Meredith.

Sospiro, afferrando per il polso Meredith. La trascino letteralmente fuori dal bar. Cosa cazzo ci faceva con un troia così? Sei stato tu il primo stupido a cadere nelle sue grinfie. E Meredith è solo una ragazzina. Cosa può saperne?
La mia vocina mi prende in giro e, per la prima volta, posso dire che ha ragione.

"Harry, fermati." Si lamenta.

Non la ascolto continuando per il mio tragitto: devo arrivare alla macchina il prima possibile. Intravedo la macchina che avevo lasciato nel vicolo. Apro lo sportello aspettando che salga, cosa che non fa.

"Cosa diavolo ti prende?" Mi urla togliendo il polso dalla mia stretta e chiudendo lo sportello.

"Cosa diavolo prende a me? Sei scomparsa da casa stamattina, quanto cazzo dura un giro per la città?" Urlo più forte di lei. Sgrana gli occhi, spaventata. Ma adesso mi importa poco. Ha lanciato la bomba. "Sei scomparsa!!! Dio Meredith, io tengo al mio lavoro e tengo alla mia reputazione di guardia del corpo migliore per tuo padre! Se ti fosse successo qualcosa, tuo padre mi avrebbe staccato la testa dal corpo una volta tornato in Inghilterra. Non puoi sparire così!"

Lascio il mio fiato in piccoli sbuffi, il mio viso sarà rosso di rabbia e sento la vena del collo pulsare troppo forte e velocemente.

"Non sei mio padre, so badare a me stessa!" Urla. "Non ho bisogno di te!"

Le sue parole mi colpiscono in pieno, dritto al petto; ricordandomi che queste parole furono quelle di Lucy.

"Sai che ti dico? Mi sono rotto il cazzo!!! Non ne posso più di te e dei tuoi sbalzi d'umore. Scusami se mi preoccupo per te, scusami davvero!" Urlo.

I suoi occhi sono pieni di lacrime che rigano il suo bel volto. Mi dispiace, mi sento uno stronzo.
Ma non ne posso più. Non posso tenermi più tutto dentro.

"Ti odio! Ti odio perché non capisco quello che cazzo mi stai facendo! Ti odio perché da quando sei entrata nella mia vita, io sono solamente confuso. Non sono bravo con i sentimenti, per questo cerco di nasconderli. Ma poi arrivi tu e in soli due mesi e mezzo mi mandi a puttane il cervello!!" Urlo, sbattendo la mia mano sul cofano della macchina. "Ora sali su questa cazzo di macchina!!"

Apre lo sportello, salendo sul lato passeggero. Entro anche io mettendo in moto la macchina, nel giro di 20 minuti siamo a casa. Scende dall'auto e senza darmi retta entra in casa. Non degna Marcus neanche di uno sguardo. Entri sbattendo la porta, e subito entro nella mia camera. Butto la lampada a terra, rompendola.

Ti odio, Meredith Dempsey.

***
Et voilà!
Vi piace? Spero davvero di sì!
Indovinate un po'... chi è Sally? *risata malvagia*

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Where stories live. Discover now