24.

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L'ansia ormai fa parte di me, siamo diventate un'unica cosa.

"Cosa devi dirmi?" Chiedo con voce tremante.

"Non è compito mio.." si gira verso di me due secondi per riportare lo sguardo sulla strada. "Dovrebbe essere compito di Maddie, te la ricordi no?" Annuisco, mentre lui continua. "Perfetto, tuo padre è partito per l'italia."

"Cosa?" Urlo. "Santo dio, sono sempre l'ultima a sapere le cose? Perché cazzo se ne è andato?!"

"Meredith, calmati." Dice a denti stretti. "Sei una rompi palle quando fai così. Tutti qui stanno lavorando per te, tutti ci facciamo il culo per te, per proteggerti e per evitare di farti arrivare una pallottola dritta nel mezzo degli occhi. Quindi cazzo, smetti di fare la bambina!" Urla con rabbia.

"Cosa? Sarei anche bambina? Cazzo Harry, si tratta di mio padre!!!" Urlo. "Abbiamo delle fottute ore prima di arrivare ovunque tu voglia andare e queste ore le passeremo a parlare di tutto quello che non so."

La rabbia mi esce da tutti i pori. Dovrei essere la prima, essendo la figlia "del capo", a sapere tutto ma come sempre nessuno dice niente. E quel dannato nessuno è Harry. Non sono una bambina, voglio solo sapere come sta l'uomo che mi ha messo al mondo. Cosa c'è di così difficile da capire?
Vedo Harry annuire, così incrocio le braccia al petto e resto con la fronte corrugata. Poco dopo lo sento ridere.

"Cosa diavolo c'è da ridere?" Dico infastidita verso di lui.

"Niente." Alza le spalle sorridendo.

"Già ti odio per diversi motivi, non peggiorare la situazione Harry, davvero."

"Oh si? E quali sarebbero questi motivi?" Sorride sfidandomi.

"Vuoi davvero saperli? Non penso ti piacerebbe ricordare le cazzate che hai fatto in cinque mesi."

"Oddio, sono già cinque mesi che sono inchiodato a te?" Ride.

Lo ammazzo,giuro.

"È divertente la cosa? Sei solo esasperante." Dico dandogli un colpo sul petto. Lo vedo contorcersi dal dolore, salto sul sedile mentre ferma la macchina sul ciglio della strada. "Oddio scusa! Scusa, scusa, scusa Harry. L'avevo dimenticata."

Sospira a denti stretti, cercando di trattenere il dolore. Poggia la fronte sullo sterzo mentre io poggio una mano sui suoi capelli.

"Mi dispiace, giuro."

"È tutto okay." Sorride. "Ma evita di prendermi a colpi."

Rido leggermente annuendo. Si rimette sulla strada, mentre io sono ignara sul dove stiamo andando.

"Giochiamo?"

"Cosa?" Chiedo confusa.

"Mi secca stare in silenzio, qui, con te. Giochiamo." Sorride abbassando il volume della radio. "20 domande l'uno."

Ma mi prende in giro? Ha 24 anni, non 5.

Sbuffo, sonoramente. "Okay."

"Perfetto!" Esulta contento. "Inizio io."

"Oddio, sarà un viaggio lunghissimo." Mormoro mettendomi la mano sul viso.

[...]

"Cazzo, sei dentro da quando siamo arrivati! Esci di lì!" Urlo in prenda alla rabbia.

È un cazzone, davvero.
Siamo arrivati in un paesino disperso nel nulla, del quale non ricordo nemmeno il nome, qualche ora fa ed Harry ha deciso di alloggiare in un hotel a poche stelle, chiudendosi subito in bagno.
Ha le sue necessità, okay, ma io ho le mie. I crampi mi stanno uccidendo e col mal di schiena non posso stare seduta, ho bisogno di coricarmi.

"Harry, santo dio!!!" Sbatto la mano sulla porta.

La porta si apre di scatto, rilevando un Harry in un pantalone di tuta blu e una maglia grigia, un sorriso sul viso e i capelli ancora umidi dalla doccia.
Lo fulmino con lo sguardo, sbuffando. Lo spingo fuori, mentre lo sento ridere.
Apro l'acqua, aspetto che si riscaldi e, una volta tolti i vestiti e aver legato i capelli, mi infilo sotto il getto d'acqua calda. I miei muscoli si rilassano, il dolore ai reni si allieva e giuro che mi addormenterei qui dentro. È sera, ho saltato la cena e adesso non ci vedo più dalla fame.
Distolgo i miei pensieri, insaponandomi e sciaquandomi subito il corpo. Esco, mi avvolgo in un asciugamano e una volta asciutta al 100%, mi vesto.
Ciclo di merda.

Esco dal bagno, sbuffando. Non sciolgo nemmeno i capelli, troppo stanca per fare qualsiasi cosa. Mi corico sotto le coperte, poco dopo si corica anche Harry. Si muove per qualche minuto fino a quando, dio lo benedica, trova la sua maledetta posizione per dormire. Accendo la lucina piccola sul comodino.

"Giochiamo a 20-"

"No,-" lo interrompo. "Non voglio giocare più." Dico sbuffando.

Lo sento ridere, poco dopo mi abbraccia. "Sei nel tuo periodo?"

Lo allontano con un colpo, lamentandomi. "Dio Harry, smettila!"

Mi copro il viso, mentre lui bacia le mie mani. Sorrido coricandomi su un fianco, i capelli di Harry solleticano il mio collo.

"Buonanotte Harry." Sussurro.

Inizia a massaggiarmi dolcemente le spalle e la schiena, alleviando il dolore dovuto al mio periodo. Bacia la mia spalla, sussurrando "Buonanotte piccola." Sussurra dolcemente.

In men che non si dica, sono nelle braccia di Morfeo.

***
NON UCCIDETEMI, fa cagare lo so.
Sono stata troppo impegnata con la scuola, ma vi prometto che mi farò perdonare con il capitolo 25.
Non mi prolungo di più.

Ps. Scusatemi se ci sono errori, non ho riletto.

Buona lettura. ❤

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Where stories live. Discover now