Capitolo 5

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Francesca's pov

Usciamo dalla scuola e andiamo nel parchetto , mi fermo e lei sfugge alla mia presa , si allontana da me e continua a piangere come una fontana
F: Smettila di piangere
Lei singhiozza e continua
F: CAZZO SMETTILA DI PIANGERE
( urlo)
Mi avvicino stringendole il polso
F: perché piangi? Spiegamelo
S: quel ragazzo è svenuto..
F: ti ha picchiata. E ti ha chiamato merda, ci ha chiamate merda
Per me può anche morire
S: Francesca dai..
F: ma dai un cazzo. Ti ha messo le mani addosso, ti ha dato un pugno..
Sei una ragazza , le ragazze non si toccano nemmeno con un fiore, le sa lui ste cose ? Sto stronzo
E poi è un omofobo di merda'
Lei non risponde ed abbassa lo sguardo
F: mi da fastidio che tu non stia parlando'
S: cosa devo dirti?'
F: dimmi quello che vuoi ma PARLA' ( urlo)
Lei non parla
F: no vabbè non ce la faccio
Mi siedo sul muretto e mi prendo il viso tra le mani
F: dio mio che casino...
Sento che lei si sta sedendo sulle mie gambe e allora alzo il viso, la vedo che mi sorride e poi mi poggia le mani attorno al collo
Il quel momento era tutto sparito, sparito quello stronzo, sparita la scuola, spariti i casini, c 'eravamo noi , coccolate dal rumore del vento nelle foglie.
Le accarezzo il viso dolcemente come se dovessi fare piano per non spezzarla, è così fragile, mi sembrava di poter toccare il paradiso
Restiamo a guardarci negli occhi poi il mio sguardo scende sulle sue labbra , sono così belle e carnose , le accarezzo il labbro inferiore poi lei lo mordicchia un po', il mio sguardo risale sui suoi occhi e poi le metto una mano dietro al viso ,la avvicino più a me e la bacio
Ah queste labbra... Si possono descrivere? Credo che il mio cuore sia esploso in quell'istante
Poi restiamo ad un millimetro una dall altra, io le sorrido lei mi sorride , non posso smettere di guardare le sue labbra così la ribacio
Le sue labbra.. Wow
Io , lei , i nostri sorrisi. Era tutto perfetto
Quando ci stacchiamo resto a guardarla
F: Come sei bella
S: con quest occhio così sono orrenda
Io avvicino il suo viso e le do un bacio leggero sull occhio
Lei mi sorride
Poi avendo sempre sul suo viso una mano, le do un bacio poi le mordo il labbro , all angolo della bocca
Poi la vedo sorridere ed ecco le sue bellissime fossette
Le sorrido
S: cosa c è?
Le accarezzo il viso dove ci sono le fossette
F: questo ceh. Le tue bellissime fossette... Quanto sei bella
Lei arrossisce un po' e abbassa lo sguardo
F: Sei bellissima Amore mio
La vedo alzarsi improvvisamente col viso e sorride
S: come mi hai chiamato?
F: Amore mio.
Lei sorride
S: l'amore mio
Ha la faccia proprio cucciolosa non posso non smettere di fissare le sue labbra, la avvicino e la bacio..

Sara's pov

Nel momento in cui Francesca stava prendendo a pugni quel ragazzo, era diversa, non capivo perché a lei importasse cosi tanto di me.
Dopo quell'episodio mi portò nel parchetto vicino, io continuavo a piangere, tutto sembrava cosi sbagliato, iniziò ad urlare, voleva che parlassi, ma non sapevo cosa dire, non sapevo come comportarmi, cosa fare.
Francesca di sedette sul muretto a mise le mani sul viso
F: dio mio che casino' non so cosa mi passò per la testa, non so nemmeno perché l'ho fatto, mi avvicinai a lei e mi sedetti sulle sue gambe, lei alzò il viso, dio era cosi bella, non riuscivo a spiegare le emozioni che stavo provando nel momento in cui i suoi occhi si incrociarono con i miei, misi le braccia intorno al suo collo, lei spostò lo sguardo sulle mie labbra per poi tornare a guardarmi, mi mise una mano sul viso, accarezzò il mio labbro inferiore e incominciai a morderlo, in quel momento volevo solo le sue labbra, le desideravo cosi tanto, poco dopo mi ritrovai le sue labbra sulle mie, provavo un'infinità di emozioni, volevo che quel momento non finisse mai, ma sfortunatamente finì, sorrise, io ricambiai, si riavvicinò e mi bacio di nuovo, ancora quelle emozioni mai provate, stavo cosi bene
F: come sei bella'
S: con quest'occhio così sono orrenda' mi baciò l'occhio, mio dio era cosi perfetto quel momento, sorrisi
F: questo ceh, le tue bellissime fossette, quanto sei bella' arrossì, nessuno mi aveva mai fatto simili complimenti e poi detti da lei anche un ciao sarebbe dannatamente perfetto
F: sei bellissima amore mio' amore mio? Alzai il viso di colpo sorridendo
S: come mi hai chiamata?'
F: amore mio' oh.mio.dio
S: l'amore mio' ritorna a fissare le mie labbra e mi ribacia, poi iniziò ad allontanarsi ma volevo rimanere così, mi misi a cavalcioni su di lei e rimasi attaccata alle sue labbra che oramai erano la mia droga, ci allontanammo per prendere un pò d'aria
S: vieni' mi alzai e la tirai per la mano
F: dove andiamo?' sorrisi
S: a casa mia' sorrise
F: cosa dobbiamo fare a casa tua?' risi
S: lezioni di chitarra, che altro se no?' vorrei tanto capire cosa gli passasse per la testa in quel momento, dio mio era bellissima quando cercava di non far capire cosa stesse pensando, anzi mi correggo, lo era sempre.
Arrivammo a casa
S: mamma' urlai
Mamma: dimmi tes..lei chi è?' lei è miss perfezione mamma
S: u..una mia amica ehm..andiamo sopra' annuì, la tirai per la mano e andammo in camera
S: ne sai qualcosa o dobbiamo iniziare dalle basi'
F: veramente vorrei vederti suonare' sorrisi
S: o..okay' presi la chitarra e iniziai a suonare sarò libera, lei mi guardava con un sorriso enorme sul viso, chissà a cosa pensava, quando finì di suonare lei saltava dalla gioia
F: mio dio sei...wow' abbassai lo sguardo
S: si certo, ora tocca a te imparare' si mise a gambe incrociate sul letto F: no dicevo sul serio, sei stata fantastica' sorrisi
S: ci crederò quando imparerai a suonarla' gli porsi la chitarra
F: e io te lo ripeterò all'infinito' scossi la testa
S: inizia con le scale' gli mostrai come fare e lei cercò di suonare qualcosa
S: ho detto le scale'
F: uffa...come si facevano?' sospirai, presi le sue mani e gli indicai come fare
S: vai prova, io prendo qualcosa che ho freddo' andai vicino l'armadio e l'aprì, sospirai per il casino che cera li dentro, mi abbassai cercando di prendere una giacca leggera, di colpo mi ritrovai con le spalle sull'armadio, le mani bloccate vicino alla testa e Francesca a pochi centimetri da me, iniziai a torturarmi il labbro, sfilai le braccia dalla sua presa e mi buttai sulle sue labbra, non potevo resistere a tutta quella perfezione, arrivammo vicino al letto e la feci sedere, mi misi a cavalcioni su di lei e continuai a baciarla, poi sentì una mano che iniziò ad alzare la maglietta, mi alzai di colpo
S: le scale' indicai la chitarra, mi guardò con la faccia da cane bastonato, sapevo dove voleva arrivare, ma poi eravamo in camera e di sotto cera mia madre, non potevamo far niente, ahhh spero di convincere almeno me stessa.

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