Capitolo 11

4.2K 180 3
                                    

Mi svegliai passando la mano dalla parte in cui aveva dormito Zayn. Era fredda, però c'era ancora il suo profumo. Rimasi a letto finché non mi resi conto che erano quasi le 11:30.
Andai in cucina, e sul tavolo trovai la colazione, una rosa e un bigliettino. Mi avvicinai e lo presi.
"Buongiorno dormigliona,vedi di mangiare quando ti alzi. Grazie per tutto. A stasera piccola"
Sorrisi mordendomi le labbra. Non mi sarei aspettata un messaggio del genere da parte di Zayn.
Conservai il biglietto nella tasca del pigiama e mi avvicinai alla colazione. Spezzettai il croissant con le mani, bagnandolo nel cappuccino. Sapeva i miei gusti, e anche questo, mi fece sorridere.
Stavo posando la tazza nel lavabo, quando sentì il cellulare squillare. Corsi a prenderlo, sperando fosse Zayn, e risposi senza guardare realmente chi fosse.
"Zayn?!" Dissi entusiasta
"No, sono Clara"
"Ah" Arrossì leggermente mordendomi il labbro.
"Perché pensavi fosse Zayn?" Mi chiese ridacchiando.
Esitai prima di rispondere.
"Ehm..perché..lo stavo aiutando con un compito di scuola" mentì spudoratamente.
"Ah capito" rise lei "Mi dispiace ancora per ciò che è successo con Marco, io non ne sapevo nulla" si scusò
"Sta tranquilla, non è importante" dissi sedendomi sullo sgabello.
Parlammo un altro po, e poi, appena chiudemmo la telefonata, pulì casa, e andai a fare una doccia.

Mia madre mi aveva telefonato, dicendomi che non sarebbe tornata a casa, perché doveva partire per un viaggio di lavoro. Come al solito, in questi ultimi giorni, mia madre era assente. Mi occupavo di ogni cosa io. Mio padre era in America, ma, ogni settimana,mi mandava una paghetta. Avevano divorziato perché papà aveva tradito mamma, con la sua segreteria.
Mi stavo preparando per andare a fare la spesa, quando suonarono al campanello della porta.
"Arrivo" urlai correndo verso l'entrata.
Aprì e davanti mi ritrovai il padre di Zayn.
In un attimo la mia mente ripercorse tutto ciò che aveva passato lui. Chiusi gli occhi a fessura, stringendo i pugni.
"Alena" sorrise lui
"Signor Malik" risposi guardandolo.
"Stavo cercando mio figlio, pensavo fosse da te. A casa non ho trovato nessuno"
"No, appunto" risposi dura "Sono usciti tutti, e Zayn non è qui"
Lui mi scrutò guardandomi dal basso verso l'alto. Quest'uomo mi intimoriva molto.
"D'accordo" sorrise avvicinandosi per accarezzarmi la guancia. Mi spostai. "Ciao tesoro, spero di rivederti." Mettendo le mani in tasca, si voltò andandosene.
Aveva la stessa postura di Zayn. Spalle larghe, alto e una figura magra.
Chiusi la porta, poggiandogli la testa, e sospirai.
Quell'uomo era appena uscito dal carcere, e non mi prometteva nulla di buono. Avevo paura per Zayn.
Avevo paura per la sua famiglia.
Avevo paura, molta paura.

Uscì a fare la spesa, cercando di non pensare a ciò che era successo, non avrei detto nulla a Zayn, perché so che si sarebbe arrabbiato. Presi un respiro profondo, e comprai ciò che mi serviva per preparare una cena che potesse piacere a Zayn.
Mi misi a preparare la cena, erano le 18:45. Canticchiando preparai il piatto preferito di Zayn. Amava le lasagne, diceva che con questo piatto, una donna lo avrebbe conquistato.
Mi morsi il labbro al pensiero di conquistare Zayn, poi scossi la testa.
Il campanello suonò. Corsi ad aprire entusiata.
"Ciao piccola" sussurrò fra le mie labbra.
Buttai le braccia intorno al suo collo. Lui mi strinse i fianchi, continuando a baciarmi. Chiuse la porta, appoggiandomi su di essa.
"Mi piace il sapore delle tue labbra" prese il mio labbro inferiore mordicchiandolo.
"Ahia" sussultai, e lui mi strinse ancora di più.
Il tintinnio del forno mi fece staccare da lui. Sgattaiolai in cucina, passando da sotto il suo braccio.
Ridacchiai.
Tolsi la lasagna dal forno e Zayn mi raggiunse in cucina.
" Non sapevo che sapessi cucinare" mi disse cercando di guardare cosa avevo preparato.
"Ci sono molte cose che non sai di me, caro Zayn"
"Mh, tipo?" Si avvicinò stringendomi da dietro.
"Dai Zayn" ridacchiai cercando di togliermi.
"Sei troppo movimentata" ridemmo entrambi.
I miei occhi furono sui suoi. Mi morsi il labbro, ma le dita di Zayn, lo tolsero dalla presa dei miei denti.
"Non devi morderti il labbro, posso farlo solo io" risi.
"Sembri Christian Grey"
"Non puoi paragonarmi a lui" fece una smorfia "Aspetta, hai letto quel libro?"
"Può essere" risi ancora più forte.
"Maniaca"
"Hei" gli diedi un pugno sulla spalla, e lui mi baciò.
Dopo un pò, andammo a cenare.
Solo io e lui.

Eravamo sdraiati sul divano, guardando la tv. Stavano trasmettendo un horror. Io ero sdraiata con la schiena sul suo torace. Mi stringeva a sé, dandomi baci sulla nuca ogni tanto.
"Fino a pochi giorni fa litigavamo ogni tre per due" iniziai a ridere pensando al ricordo di me e Zayn litigare.
"Essì" riuscì a percepire un sorriso che si era formato nelle sue labbra. Mi voltai a guardarlo.
"Zayn senti.." non sapevo se dirglielo o meno.
Era tanto, troppo tempo che mi portavo questo sentimento dentro.
"Dimmi" lui mi accarezzò i capelli.
"È da tanto tempo che mi porto questa cosa dentro" lui non mi interruppe, lasciandomi andare avanti. Presi un sospiro.
"Ti amo" dissi velocemente abbassando lo sguardo.
Avevo sbagliato a dirglielo?
Adesso come sarebbe andata?
Mi avrebbe riso in faccia..

Zayn's pov.

"Ti amo" disse per poi abbassare lo sguardo.
Dentro di me sentì quasi esplodere il cuore. Non mi era mai successo prima d'ora. Le uniche persone che ho sempre amato sono state mia madre e le mie sorelle.
"Piccola.." cercai di rompere quel silenzio, perché mi accorsi che per Alena era diventato pesante.
"Non me lo hai mai detto prima"
Lei mi guardò. I suoi occhi azzurri erano quasi pieni di lacrime.
"Perché non sapevo come. Insomma tu mi hai sempre considerata una tua amica, e poi ci siamo allontanati, sei diventato freddo, e non volevo dirti ciò che provavo per paura che mi prendessi in giro"
Su questo aveva ragione. Se me l'avesse detto prima, probabilmente gli avrei riso in faccia, prendendola per stupida, ma adesso, guardandola, tanto stupida non è. Lei è sempre stata la mia casa quando non sapevo dove andare. Non avevo bisogno di 4 mura per sentirmi protetto, mi bastava lei, il suo sorriso,i suoi abbracci, la sua dolcezza. Le accarezzai il viso.
"Sono stato uno stupido" dissi tirandola a me.
La strinsi forte, e lei fece lo stesso. Iniziammo a baciarci.
"Non lasciarmi, qualsiasi cosa accada" mi disse dopo essersi appoggiata al mio petto. Continuai a stringerla.

Dopo aver parlato, notai che il suo corpo si era irrigidito. Sicuramente le era successo qualcosa.
Conoscevo Alena meglio di chiunque altro.
"Tutto bene?" Gli sussurrai all'orecchio
Non rispose, stringendo la mia maglia fra le dita.
"Alena?" La richiamai.
"Zayn devo dirti un'altra cosa, ma promettimi che non ti arrabbi perché non te l'ho detto prima"
"Cosa? Che ti prende?" Ero confuso dal suo comportamento.
Un nodo mi si formò nel petto. Sentivo che c'era qualcosa che non andava.
"Oggi è venuto tuo padre" disse guardandomi.
Adesso era il mio corpo ad essersi irrigidito. Che voleva quel mostro? Stavolta, se solo si fosse avvicinato alla mia famiglia, l'avrei ucciso con le mie mani.
"Che voleva?" Gli chiesi, scostandomi da lei, mettendomina sedere.
"Cercava te" confessò "..poi ha chiesto di tua madre"
Questo mi fece ancora più rabbia. Strinsi i pugni, fino a conficcarmi le unghie dentro la pelle.
"Non sei arrabbiato con me, vero?" Mi chiese dopo un po.
Il silenzio regnava. Non volevo risponderle.
Sapevo che cercava di proteggermi, sapendo troppo bene ciò che avevo passato, ma questo era ciò che odiavo.
"Non lo sono" gli dissi quando vidi che aveva rinunciato ad attendere una mia risposta. Mi strinse, ed io ricambiai il suo abbraccio.
Iniziò a piangere.
"Non importa" le sussurrai, accarezzandole la schiena "la prossima volta non nascondermi nulla" le chiesi.
Si addormentò fra le mie braccia, dopo essersi calmata.
Non presi sonno, avevo la rabbia che ribolliva nel sangue.
Non sapevo più cosa pensare, ne cosa fare.
Ero preoccupato per la mia famiglia.
Ero preoccupato per Alena, non mi sarei mai perdonato che lei finisse in mezzo a questa storia. Fra le mani di quell'uomo orrendo che dovevo considerare un eroe.
Sospirai cercando di prendere sonno, ma fu inutile.

* Nota autrice *
Ecco il capitolo. Lo so, non sono molto brava a scrivere,ma vi ringrazio tanto per seguire la mia storia.
Vi amo ❤
Leggete Stanza 205 :)

Psychotic love//Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora