8. Thank's for everything

20.7K 969 93
                                    

SE VOLETE PARTECIPARE AL GRUPPO DI WHATSAPP SCRIVETEMI IL NUMERO IN CHAT 💙

8. Grazie di tutto.

«Dai», la strattonai per un polso. «Mettiamo apposto», disse avida, prima di alzarsi in piedi.

«Prima mi provochi e poi te ne vai?», piagnucolai. «Io non ho fatto proprio niente», affermò voltandosi, con un sorriso poco accentuato sulle belle labbra.

«Ah no?», sollevai le sopracciglia. «Lo sai che la regola dice che si fa sesso dopo l'ottavo appuntamento? E facendo un breve calcolo..

Più o meno due appuntamenti a settimana.. Un mese. Lo faremo dopo un mese», sentenziò, ed io allargai le palpebre.

«Un mese?!», quasi strillai, e lei non trattenne una risata. «Cos'è quella faccia? Non puoi aspettare per me?», disse magicamente

irritata ed incrociando le braccia al petto. «Certo.. Sì.. Solo che, cioè», iniziai a farfugliare cose senza senso, e lei rise.

Sarà stata la decima volta che si divertiva a mettermi in difficoltà.
Le afferrai i fianchi e la ributtai sul letto offeso.

«Tanto non resisti nemmeno tu per un mese», insinuai, quasi sussurrando, vicino alle sue labbra.

Divaricò le gambe facendomi ritrovare tra di esse, mi eccitai in un istante.

Iniziai a lasciargli baci sulla pelle fresca del collo.

Ansimò, e mi strinse le gambe attorno con forza, mentre affondava le unghie nella mia schiena.

Le sollevai il vestitino bianco e leggero, e poi descrissi con le dita l'orlo delle mutandine di pizzo bianco che indossava.

Fece per rialzarsi ma la bloccai per i fianchi. «Mi lasci?», chiese insicura, posando lo sguardo verso il basso, dove sentiva la mia reazione tra le gambe.

«Perché?», mi accigliai. «Mi molesti», scherzò sorridendo. «Non saresti più sincera nel dire che ti eccita che io mi eccito?», chiesi ridacchiando.

Lei si scandalizzò, e le si colorarono le guance di rosso. Sorrisi divertito.

«Che ne pensi se ti tirassi un calcio tra le palle?», minacciò, ed io la baciai prepotentemente. «Io voglio fare l'amore con te, di mattina, di notte..

Di giorno, ogni giorno.. Sul letto, sopra ad una scrivania, in doccia, in macchina..», dissi fissando i suoi occhi, più cristallini del solito.

«Sono una sgualdrina, ho concesso la mia verginità ad un idiota con cui neppure stavo insieme», rise, contagiandomi.

Infilai una mano dentro il vestito, scorrendola sul ventre, e poi prendendo a coppa il seno.

Gemette immediatamente, e chiuse le palpebre mentre iniziavo a palparla con entrambe le mani.

Le baciai la mascella, era bellissima quando si muoveva eccitata. Mi faceva impazzire di voglia.

Abbassai le mani, toccandole tutto il corpo. La baciai tra i seni, per poi scendere lentamente sul ventre, e sfiorare con le labbra il tessuto di pizzo.

Gemette, e incastrò le dita con i miei capelli. Mi squillò il cellulare in tasca, e lo ignorai per il tempo di lasciargli due o tre baci sull'orlo delle mutandine.

«Rispondi», mi esortò, mettendosi sui gomiti. Scocciato dall'interruzione lo tirai fuori dalla tasca.

Riconobbi le prime cifre e poi scorsi il dito sopra lo schermo. «Chi è?» «Sono io», «Cosa vuoi?», chiesi, consapevole che mi avrebbe detto cose che non volevo sentire.

Amami nonostante tutto 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora