Parte 8- Casa è dove si trova il cuore

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" 'Giorno Shachi" sbadigliò Artemis entrando in sala comandi con espressione assonnata.
"Ben svegliata, mama-Rose." Rispose lui, gettando un rapido sguardo ai radar. Il mare era una tavola completamente sgombra "Sono le tre del pomeriggio! Il capitano ha ragione, dovresti sistemare il tuo orologio biologico: ti farà male dormire così."
Lei scrollò le spalle, sedendosi alla postazione del copilota e stropicciandosi gli occhi.
"Non preoccuparti, sto bene. Qui, piuttosto? Stiamo navigando in superficie o i sensori danno i numeri?"
"Bepo dice che il fondale è accidentato e insidioso da queste parti: una nave può cavarsela bene, ma è meglio se noi avanziamo a pelo d'acqua."
Artemis sorrise, dando una pacca sulla spalla al suo compagno e spostando lo sguardo verso le carte nautiche stese su di un bancone dietro i sedili. Nella penombra e nelle luci tremule dei monitor, i contorni delle isole e le curve sottili delle linee altimetriche si delinearono lentamente, man mano che i suoi occhi si adattavano alla semioscurità e le due dita sottili le percorrevano. Calcolò a spanne la loro posizione e chiese conferma.
"Manca poco alla prossima isola, vero?"
"Qualche ora e ci siamo. Penguin dice di essere riuscito a vederne il profilo già da un po' e, considerando quant'è limpido il cielo, non fatico a credergli. A volte rimpiango di averti dato retta quando ho firmato quel progetto: su di una nave ci saremmo goduti questa giornata in maniera completamente diversa."
La ragazza sorrise, facendo cenno a Shachi di cederle il posto.
"Vai, corri sul ponte e rilassati un po', te lo meriti. Io sono perfettamente vigile, posso gestire la navigazione senza problemi."
Per tutta risposta, lui le rivolse velocemente un'occhiata dubbiosa.
"Dai, su!" Insistette lei "Non sei l'unico che freme per pilotare ed è da quando sono tornata che voglio guidare un po'"
"Se la metti su questo piano, mama-Rose..." Sorrise lui, lasciando il timone e cedendo il posto al secondo ufficiale "dirò al capitano di tenerti d'occhio, sai com'è: donne e motori..."
"Dissolviti" sibilò lei "e ricordati che più tardi abbiamo dei test da finire."
Con un cigolio, la porta della sala comandi si richiuse, lasciando Artemis sola con le sue macchine.
"Donne e motori...tsk."

La navigazione procedette tranquilla e l'isola si avvicinava a vista d'occhio. Sembrava un luogo pacifico, di quelli che lei si era quasi disabituata a vedere. Certo, trovava strana l'idea di esitare nel Paradise, ma mettere in discussione i piani di Law non era da Artemis né da nessuno dei Pirati Heart: se aveva scelto quella destinazione, evidentemente pensava non fossero ancora pronti per il Nuovo Mondo.
"Beh, poco male: ho comunque trovato un buon modo di tenermi impegnata."
Diede un ultimo sguardo soddisfatto alle carte che aveva sottomano: decisamente, era un traguardo da festeggiare.
"Sai, mama-Rose, per quanto tu ci sia mancata, rimpiango i tempi in cui qui c'era una parvenza di ordine." Borbottò il capitano entrando.
"Dovresti essermi grato." Rispose lei, sventolando il fascicoletto che si era rigirata tra le mani "Sai cosa vogliono dire?"
Law afferrò quasi al volo i fogli pinzati, gettandosi di traverso sulla poltrona del copilota, facendo dondolare le gambe oltre i braccioli.
"Armi... Steroidi... Agenti chimici... Mercenari... Uomini-pesce... Perfino umani..." Sussurrò, scorrendo le righe con l'indice "È simile al tariffario dell'asta alle Sabaody, ma più ampio."
"Non ha nulla di diverso, infatti." Spiegò Artemis "Sono le basi d'asta dei principali prodotti attorno ai quali verte il mercato nero."
Lui lesse con aria corrucciata i documenti ancora per qualche minuto, infine li restituì ad Artemis.
"Affascinante, in un certo senso, ma non vedo a cosa potrebbero servire."
L'ombra di un sogghigno comparve sul volto della sua compagna, che si rivolse per un istante alle carte nautiche prima di tornare da lui.
"Sai cos'ho imparato a Dressrosa, Law?" Chiese, posando i documenti appena oltre il segno della Red Line "Che nel mercato nero, salvo rari casi, nessuno sa chi sei. Tutti hanno almeno una buona ragione di nascondersi e comprendono se le proprie controparti non vogliono rivelare la loro identità."
"Spiegati meglio" chiese Law sporgendosi in avanti.
"Noi non andremo lì per comprare. A dirla tutta, non andremo nemmeno lì e non compreremo niente. Il nostro obiettivo è una manovra molto più semplice: pura speculazione. Finanza. Faremo soldi e, grazie alla natura stessa del sistema, nessuno lo verrà a sapere."
"Mi sembra troppo semplice. E poi perchè proprio ora?" commentò lui "Non dico che sia un brutto piano e sai che mi fido ciecamente di te, ma deve esserci un rischio."
"Naturale: il rischio di impresa. Un passo falso e potremmo trovarci nei casini. Tuttavia, seguendo passo passo Doflamingo nella costruzione del suo impero,  ho imparato qualcosa sul come investire, quando farlo e, soprattutto, come far perdere le proprie tracce, da questo punto di vista siamo al sicuro." Spiegò con voce calma "E non è tutto. Anche nella remota possibilità di uno sbaglio, riusciremmo ad avere un elemento di importanza cruciale: paradossalmente, con le chiavi di lettura giuste, nell'oscurità è tutto chiaramente visibile. Inclusi i traffici di Doflamingo: ho avuto la piena conferma dei nostri sospetti. Lui ha effettivamente degli affari a Punk Hazard e questi sono connessi con Kaido.  Se riuscissimo a tagliare o aggrovigliare qualcuno dei suoi fili potremmo ottenerne vantaggi inimmaginabili, saremmo tre passi davanti a lui. Il tutto, ovviamente, se me lo concederai."
Law riflettè sul piano di Artemis, sembrò sul punto di dire qualcosa, ma si trattenne. L'espressione sul suo volto era corrucciata, assente.
"Sono sicuro che riuscirai a gestirlo" concluse.
"...ma?" Proseguì Artemis.
"Ma cosa? Non c'è nessun ma"
"Conosco quel viso, Law: cosa nascondi?"
"Nulla" borbottò uscendo "Nulla, non farci caso."
Lei fece per fermarlo, ma non fu lesta abbastanza: un istante dopo aver chiuso la porta, era già sparito, suscitando le ire della sua interlocutrice.
"Trafalgar D. Water Law" chiamò con una voce possente che in rari casi sfoderava "Hai tre secondi per palesarti in cucina, dopodiché inizierò a smantellare il sottomarino pezzo per pezzo e, quando ti avrò trovato, saranno problemi tuoi."

[One Piece OC] FacelessWhere stories live. Discover now