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Mi voltai di scatto ritrovandomi faccia a faccia con una lupa dal pelo bianco come la neve e gli occhi giallo acceso e profondo. Lo sguardo di Lunaris era così tagliente e astioso che quasi mi spaventò.

"Ferma là." Sibilò Lunaris, "A quanto pare le mie parole la prima volta che eri riuscita a fare tornare Omund a casa incosciente non ti sono servite. hai voluto sfidarmi, e hai pure superato il limite. Ti avevo avvertito Allison, non si tocca ciò che mi appartiene."

Mi servì la risposta su un bel piatto d'argento e io quella volta non esitai a rispondere.

"Per quanto mi riguardi, Omund non è mai stato tuo. Ti dispiacerebbe non importunare sia lui che me? Mi secca che il mio compagno sia disturbato da lupe come te." Risposi mentre un ghigno molto provocatorio si dipinse sul mio muso, scatenando la scintilla che accese la fiamma.

Lunaris non mi spaventava più, sapevo che era tutto fumo e niente arrosto: se voleva battersi ero pronta a farle vedere ciò che mi aveva insegnato Omund e se avessi perso, Sheila e Omund sarebbero corsi in soccorso in ogni caso.

Mi voltai lentamente per tornare nella mia tana per riposare ancora un po', ma prima che potessi fare un solo passo, sentì Lunaris saltarmi addosso alle spalle e mordermi la gola, cercando di farmi cadere a terra.

No.... per Uma non di nuovo...

In quel momento, sentii uno strano, ma famigliare calore nel mio stomaco, ribollire in attesa discatenarsi. In quel momento ebbi l'agghiacciante consapevolezza di non aver assunto le pillole che Magii mi aveva dato per sopprimere quello strano istinto senza controllo che si manifestava quando mi sentivo minacciata.

Prima che potessi accorgermene, ero già fuori controllo e riuscii a far ribaltare Lunaris, togliendola dalla schiena.

Lunaris mi guardò stupefatta, insieme al resto dei presenti, mentre si accorsero che i miei occhi erano divenuti di un giallo d'oro così vivido e acceso da abbagliare chiunque mi guardasse dritto negli occhi.

"I tuoi occhi..." disse Lunaris, con voce tremante.

Ormai lo sapevo, non c'era nulla che potessi fare: il mostro in me era senza catene e comandava lui in quel momento.

Ritornai all'attacco, spettatrice delle mie stesse azioni, mentre Lunaris era li, pronta e decisa a battermi.

La lupa bianca riuscì a schivare qualche morso e qualche spinta che però la sbilanciarono, dandomi il tempo di morderla per abbassare la sua difensiva. Mi preparai a darle il colpo finale non appena notai che Lunaris stava per cedere: si era leggermente abbassata a terra per il dolore dei miei morsi e ormai aveva pure il fiatone. L'avevo distrutta.

Non appena mi distrassi per riprendere fiato, sentii una possente morsa alla gola e una pressione sulla schiena: quella bastarda era tornata all'attacco e aveva solo usato una tattica per distrarmi.

In quel momento, la bestia che stava ribollendo in me si scatenò ed ero sicura che avrei ucciso Lunaris dopo questo suo errore. Le afferrai la zampa, la lanciai a terra senza alcuno sforzo, facendole sbattere la testa a terra e facendola stordire senza lasciarle alcuna possibilità di rispondere ai miei attacchi.

Le morsi il muso senza alcuna pietà, ascoltando i suoi guaiti striduli e sofferenti echeggiare nell'aria. Una parte di me mi urlava di smetterla, mentre l'altra esigeva vendetta e non desiderava altro che farla a pezzi, peccato che quella parte di me era totalmente senza controllo e non riuscivo a farci nulla.

Lunaris tentò di mordermi il collo, ma la presi io per prima, stringendole la collottola con le fauci. Avevo in bocca il sapore del suo sangue... la bestia esigeva essere saziata. COme potevo fermarmi?

BETA EYESWhere stories live. Discover now