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 Il Tempio Jedi era la cosa più maestosa che Herzebeth avesse mai visto. Era immenso, la maggior parte della struttura dava direttamente sul mare. Da lì uscirono tutti i Jedi che erano in circolazione fin dall'alba dei tempi. La ragazza si era bloccata, fissava l'edificio incantata. Sentì che qualcuno le mise due mani sulle spalle: «E' qui che ti nasconderai. Sono certo che il Maestro Yoda sarà contento di ospitarti per quanto tu vorrai.»
«Maestro Jinn, potrò mai ringraziarvi abbastanza per questo?»
«A me basta sapere che sarai al sicuro.»
Obi-Wan arrivò correndo vicino ai due. «Ti piace?»
«E' magnifica.»
Il Padawan drizzò la schiena con fare regale, atteggiamento che fece scappare un sorriso al suo Maestro. «E' qui che ho studiato, io.»
«Rispetto all'Accademia dei Sith, quest'edificio è parecchio più antico. L'Accademia è molto più tecnologica.»
Appena fuori l'entrata, il Maestro Yoda aspettava con trepidazione l'arrivo di Qui-Gon. «Qui-Gon, arrivato tu sei!»
Herzebeth si mise quasi sull'attenti, guardando Obi-Wan con un'espressione interrogativa. Lui fece segno con la mano che le spiegazioni sarebbero arrivate dopo. Lei gli sorrise e annuì, tornando a guardare quello strano ometto.
Qui-Gon fece un leggero inchino. «Sì, Maestro. Permettimi di presentarti questa ragazza. Si chiama Herzebeth, è molto potente.»
Yoda si avvicinò alla ragazza, squadrandola. «La Forza scorre potente in lei. Non sei forse tu la ragazza addestrata dai Sith?»
«Sì, signore. Sono io.»
«Presenza del Lato Oscuro io, in te, non sento.»
«Anche se cresciuta nel Lato Oscuro, non ho mai sentito di farne parte. Non è il mio posto.»
«Si sente, si sente.»
«Maestro.», intervenne prontamente Qui-Gon, «Hanno mandato qui Herzebeth per uccidere me ed Obi-Wan Kenobi, il mio Padawan. Lei si è ribellata e ci ha risparmiati. Ora i Sith la stanno cercando, ha bisogno di un posto dove stare.»
«Altro non dire, Jedi Qui-Gon. Herzebeth considerare questo Tempio come sua casa, ora può.»
Lui sorrise e la guardò soddisfatto. Lei tenne lo sguardo basso, pensierosa. 



«Non sei felice di questo cambiamento?»
Qui-Gon si sedette sul letto di Herzebeth, accanto a lei. «Non fraintendermi, sono molto felice di avere finalmente una casa e un po' di sicurezza, ma...»
«Ma cosa?»
«Ho paura.»
Il Jedi si girò verso di lei, mettendole una mano sulla spalla. «Non hai niente da temere qui, sei al sicuro.»
«Non è per la mia sicurezza che temo, ma per quella di tutti gli altri. Sono troppo potente, a quanto pare. L'hai sentito tu, Maestro, e il Jedi che ci ha accolto, come l'hanno sentita tutti i Sith. Verranno a cercarmi e non esiteranno ad uccidere per riportarmi con loro.»
Il Jedi la guardò per qualche secondo e la abbracciò. «Di questo non devi preoccuparti. C'è Yoda, hai conosciuto Windu, ci sono tantissimi altri Jedi che vigilano continuamente sul Tempio e su chi ci abita.»
«Forse mi preoccupo troppo.»
«Sai, sei identica ad una mia vecchia amica.»
Herzebeth alzò gli occhi e guardò quelli del Maestro. «Chi?», domandò curiosamente. Lui ridacchiò. «Una mia cara amica. Aveva occhi azzurri come il mare, esattamente come i tuoi. Ed era paranoica, sai? Parecchio paranoica.»
«Le è successo qualcosa di brutto?»
Qui-Gon rimase per un po' in silenzio. «Morì per mano dei soldati della Federazione, quelli che avevi tu con te quando ci siamo incontrati la prima volta.»
«Mi dispiace tanto, l'ennesimo omicidio ingiustificato dei Sith. Era una Jedi?»
«Lo era. Ed era una delle Jedi più potenti che io abbia mai conosciuto. Tuttora non ho trovato nessuna che la potesse superare. Beh, a parte te.»
«Io non sono una Jedi.»
«Ma sei molto potente. Sento pulsare in te una Forza fuori dal normale.»
«Il Maestro Dooku ha detto che è perché mio padre era potente.»
Qui-Gon scosse la testa. «No, se fosse stato solo tuo padre tanto potente, la Forza sarebbe sì presente, ma non a livelli così alti. E' una cosa che mai è successa, sono due poteri uniti.»
Herzebeth rimase sbigottita: «Vuoi dire che... sia mia madre e sia mio padre possedevano la Forza?»
«E'... molto probabile, ragazza.»
«Ed erano entrambi Sith o entrambi Jedi?»
«Questo non si può stabilire senza conoscerli.»
La ragazza abbassò gli occhi, delusa. «Ho sempre voluto conoscere mio padre. So che è ancora vivo, in qualche modo.»
Qui-Gon la strinse ancora più forte. «Lo farai, un giorno.»
«Maestro Qui-Gon?»
«Sì?»
«Non ci sono speranze perché io possa seguirti, vero?»
Si aspettava questa domanda. Anzi, si chiese come mai non gliel'avesse già fatta. «Mi dispiace, Herzebeth. Posso portare con me solo un Padawan e solo uno alla volta. E' scritto nel Codice Jedi.»
Lei annuì, affondando la testa sul suo petto. «Verrai a trovarmi qualche volta?»
«Ma certo che sì!»
Rimasero così per qualche secondo, momenti che sembrarono interminabili.
«Posso dirti una cosa?»
«Cosa, piccola?»
«Sento che ti voglio bene, come se te ne avessi sempre voluto.»
Qui-Gon Jinn deglutì. «Te ne voglio anch'io, bambina. Te ne voglio anch'io...»  

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