Capitolo 2

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Non si pottero dire più nulla perchè qualcuno allontanò il cellulare dall'orecchio di Ran. Shinichi non ebbe il tempo di chiederle di descrivere il luogo in cui si trovava, l'ambiente. Però quei ti amo pronunciati avevano restituito loro ossigeno per un breve istante. Ossigeno che era sparito subito dopo. Almeno per adesso aveva la certezza che Ran stesse bene. Ma ancora non sapeva nè come nè dove andarla a cercare.
-Che siete dolci tu ed Angel! Sapevo che sotto quei tuoi occhi apatici che nascondono qualsiasi tua emozione avrei trovato dei veri sentimenti. E noto piacevolmente che diventi anche più debole!-
-Qui ti sbagli, Vermouth! Quando Ran soffre o è in pericolo io non faccio altro che darmi più da fare per cercarla! Se il gioco si fa duro è da giocare!-
Ran sicuramente era stata imbavagliata o qualcuno le stava tenendo la bocca perchè si sentivano solo dei piccoli versi, lamenti. Shiho aveva chiamato il dottore Agasa chiedendogli di riuscire a rintracciare il luogo da cui proveniva la telefonata e gli aveva chiesto di chimare l'FBI per avvertirli. Shinichi provava a tenere a lungo al telefono Vermouth.
-Forse è ora di fare riposare ancora qualche minuto la tua ragazza, almeno in questo modo smette di lamentarsi- 
Un tonfo. Si sentì un tonfo dall'altro capo del cellulare.
-Cosa lei hai fatto, Vermouth?! Cosa è stato questo botto?!-
-Tranquillo, tranquillo. Solo una botticella in testa e si è addormentata di nuovo. Facile no?-
Shinichi fremeva di rabbia al pensiero del ghigno divertito sul volto di Vermouth. Aveva osato fare del male a Ran e lui era al telefono costretto a sentire senza però poter far nulla per salvarla.
-Ciao, Shinichi...ci sentiamo adesso ho da fare!-
Vermouth riagganciò la chiamata in faccia al detective facendo perdere ogni contanto. Shinichi scaraventò il cellulare a terra per la rabbia. L'unica speranza era che il professore, con l'aiuto dell'FBI, era riuscito a rintracciare il luogo della telefonata. Shinichi e Shiho tornarono a casa col maggiolino. Fuori dall'edificio c'era l'auto dell'agente Jodie Sterling e quella di Shuichi Akai. Entrarono dentro notando anche la presenza di Goro ed Eri. Erano tutti davanti un computer a fissarlo. Quando sentirono aprire la porta si voltarono tutti in quella direzione. Goro scattò in piedi e prese Shinichi per il colletto della camicia. Ma i suoi occhi non mostravano rabbia, forse un po', ma soprattutto paura e preoccupazione.
-Tu, stupido liceale che si crede chissà chi, per colpa tua mia figlia si trova in questa situazione! Lo sapevo che doveva stare lontanno da te!-
Shinichi non tentava di giustificarsi. Sapeva che era tutta colpa sua. Per colpa sua Ran stava passando tutto quello. Non le doveva rivelare tutta la verità sull'organizzazione in nero. Doveva restare lontano da lei e permetterle di farsi una vita con qualcuno che non aveva tutti questi problemi.
-Goro fermo...non è colpa sua. Lui ama nostra figlia e non le farebbe mai del male e lo sai-
Eri aveva poggiato una mano sulla spalla di Goro. Lui sospirò e mise giù Shinichi.
-Scusami, figliolo...non so cosa mi sia passato per la testa...è solo che...-
-No hai ragione Goro...è colpa mia! Se solo io fossi stato lontano da tua figlia tutto questo non sarebbe successo. Ma adesso devo pensare a ritrovarla e non ha colpevolizzarmi, mi dispiace-
I sensi di colpa lo stavano mangiando vivo. Ma la sua priorita era Ran. Doveva trovarla ad ogni costo. Avrebbe rischiato di farsi uccidere di nuovo se fosse stato necessario.
-Agente Sterling e Agente Akai perchè Vermouth non è in prigione con gli altri?-
-Vermouth non esiste. In realtà esiste Sharon Vineyard che non è giapponese e oltrettutto è una famosissima attrice. Gli Stati Uniti d'America non l'hanno voluta estradare in Giappone. Stiamo ancora tentando di farcela restituire ma ancora non ci siamo riusciti-
Akai spiegò la situazione a Shinichi mentre lui teneva una mano sotto il mento come sua abitudine quando rifletteva. Aveva capito che l'unico modo per rinchiuderla era quello di farle commettere un crimine grave negli Usa. Ma adesso si doveva pensare a Ran.
-Agente Jodie, siete riusciti a rintracciare la chiamata?-
L'agente Sterling stava ancora davanti al computer a picchiettare sui tasti. Era lei che si era occupata di rintracciare il luogo da cui proveniva la telefonata.
-Purtroppo no. Il computer del dottore Agasa non era forte a tal punto. Quello che vedi davanti a me adesso è quello che ci hanno mandato dalla centrale poco prima che arrivassu tu-
Mentre l'agente dell'FBI continuava a sistemare il computer Shinichi continuava a riflettere sul da farsi.
-Quindi dobbiamo aspettare che facciano un'altra telefonata, giusto?-
-Esatto-
E, fortunatamente, non dovettero aspettare molto perchè la telefonata tanto attesa non tardò ad arrivare. Prima che Shinichi rispondesse tutti si prepararono a rintracciare la chiamata e si misero davanti al computer. Shinichi rispose e mise il vivavoce.
-Pronto?-
-Ci risentiamo, eh? Ti siamo mancate?-
-Dov'è Ran?!-
Shinichi stava già stringendo i denti. La telefonata era iniziata da qualche secondo e già lui era furioso.
-Oh, Shinichi, calmati! Scommetto che con te ci sono i tuoi amici dell'FBI, vero?-
Mentre Shinichi parlava, Jodie con l'aiuto di Shuichi, cercava di rintracciare la chiamata ma non sembrava riuscirci. Il segnale della telefonata, proprio quando stava per essere trovato, si spostava da una parte all'altra del Giappone. Goro ed Eri, invece, restavano concentrati ad ascoltare la telefonata per assicurarsi che la figlia stesse bene.
-Ti ho detto di dirmi dove si trova Ran!-
Si udì uno sbuffo di noia dall'altro capo del cellulare.
-Sei noioso! Comunque si trova in un'altra stanza per il momento. Si è svegliata poco fa-
Nessuno tirò un respiro di sollievo. Anche se Ran era sveglia sicuramente era spaventata. Era una ragazza molto forte sia fisicamente ma, soprattutto, caratterialmente. Cercava sempre di restare forte in situazioni del genere ma alla fine cedeva.
-Dimmi come sta!-
-Da quando si è svegliata è un po' strana, sarà stato il botto sulla testa ahaha-
-Shinichi abbiamo rintracciato il segnale!-
Jodie e Shuichi erano riusciti a rintracciare il segnale. Ora a Shinichi spettava solo il compito di andare a prendere la sua Ran. 

Non basta più il ricordo ora voglio il tuo ritorno ~2~Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu