Capitolo 6

1.3K 106 9
                                    

Ran stava uscendo dall'ospedale. Negli ultimi due giorni Shinichi non era andato a trovarla perché i medici dovevano fare degli accertamenti e fare esami per capire qualcosa in piú sui danni alla memoria di Ran. Poi lui aveva anche avuto dei complicati casi da risolvere insieme all'ispettore Megure. Non é che Ran fosse meno importante ma a lei stava capitando tutto ció a causa di una criminale che non era stata catturata, cosa che convinceva Shinichi a fare ancora meglio il suo lavoro. In quel momento era a casa a leggere qualche libro sul lettino. Sicuramente Ran, adesso che poteva stare a casa, si sarebbe riposata e Sonoko le avrebbe fatto vedere qualche foto raccontandole di qualche loro bizzarra e imbarazzante avventura. Il cellulare di Shinichi iniziò a vibrare. Posò il libro sul comodino e prese il cellulare per rispondere. Sul display appariva il nome di Ran.
-Pronto?-
-Emh...ciao Shinichi, ti va di passarmi a prendere e di farmi vedere casa tua? So che venivo spesso, quindi, magari mi aiuterà a ricordare-
-Io non guido Ran-
Ran si mise a ridere dall'altro capo del cellulare, invece, Shinichi aveva una smorfia di incomprensione: perché stava ridendo? Odiava sentirsi preso in giro.
-Perché stai ridendo, Ran? 
-Scusami, lo so già che non hai la macchina. Mi devi venire a prendere a piedi. Se vengo da sola rischio di perdermi!-
-Allora arrivo!-
Ran, anche dopo la telefonata, stava ancora ridendo. Aveva capito che a Shinichi non piaceva sentirsi preso in giro. Forse era veramente un po' arrogante. Si chiedeva se a lei sarebbe piaciuto avere come fidanzato un ragazzo arrogante e melodrammatico: la risposta era no. Sicuramente non sarebbero andati d'accordo. Ma se lei si era innamorata di un ragazzo così allora c'era un motivo, c'era qualcosa in lui che l'aveva colpita. Non era vero che aveva deciso di andare a casa di Shinichi perché voleva provare a ricordare, ma perché voleva stare con lui e capire il piú possibile quel misterioso ragazzo. E, mentre lei si perdeva in domande, Shinichi era già arrivato ed era stato accompagnato fuori dalla stanza di Ran da Eri che aveva deciso di abitare lí per un po' di tempo. Bussò alla porta e aprì quando Ran disse avanti.
-Ciao Ran-
-Ciao Shinichi, sono pronta. Ah guarda, ho trovato questa foto sulla mia scrivania e questo portapenne con scritto "L'amante di gialli e misteri è uno stupido!" e poi sotto seguito da un cuore c'è scritto "Aspetto con ansia il tuo ritorno". Ne sai qualcosa?-
Shinichi prese la foto ricordandosi di quel giorno, il giorno in cui erano iniziati tutti i problemi. Ma era anche stato un meraviglioso giorno insieme a lei e sorrise a quel dolce ricordo delle fontane e dell'arcobaleno sopra di loro.
-È stato il giorno in cui ti ho portata a Tropical Land che abbiamo scattato questa-
Poi prese la tazza fra le mani e rilesse quello che c'era scritto sopra e sotto, sorridendo di nuovo ripensando alla prima volta che l'aveva letto sotto le sembianze di Conan.
-E questo l'hai fatto quando siamo andati da un tipo che ci ha fatto fare dei lavoretti in argilla. Sonoko il suo l'aveva mandato a Makoto ma questo non me l'hai mai inviato. Io ero ancora sotto le sembianze di Conan per questo avevi scritto la frase di sotto-
-Wow! Va be, possiamo andare se vuoi-
Uscirono dalla stanza e iniziarono a incamminarsi verso casa di Shin. Yukiko era ancora lì che li aspettava mentre preparava qualche dolce per loro. Ran osservava qualsiasi cosa attorno a lei sforzandosi di ricordare, ma soprattutto osservava Shinichi perché era lui che voleva ricordare veramente. Passarono davanti casa di Agasa e si fermarono.
-Ti va di fermarci un po' qui? In questa casa ci abitano il professore Agasa, nostro grande amico, e Shiho: la ragazza che ti ha detto come ti chiamavi-
-Si okay! Quella ragazza peró mi é sembrata un po' scontrosa-
-Sappi che lo é ahaha-
Si misero entrambi  a ridere. Poi bussarono alla porta del professore. Il professore sulla soglia della porta guardò Ran felice di vederla.
-Ciao Shinichi, ciao Ran. Sono Hiroshi Agasa, un vicino di casa di Shinichi, accomodatevi!-
Ran si girò alla sua sinistra e notò una grande villa accanto alla casa del professore.
-Quindi è quella casa tua?-
Chiese curiosa a Shinichi.
-Già-
Entrarono dentro e si accomodarono nel divano sorseggiando il thè che il professore aveva offerto loro. Ran poi si avvicinò all'orecchio di Shinichi e sussurrando gli domandò dove fosse la ragazza dai capelli rossastri. Shinichi non aveva fatto caso alla mancanza di Shiho.
-Professore, Shiho dov'è?-
-È dovuta uscire fuori Beika per consegnare dei risultati sulla ricerca scientifica su cui sta lavorando. Poi doveva anche andare a vedere come procedevano gli studi sull'apotoxina-
Il professore prese le tazzine ormai vuote e le andò a posare sul lavandino. Poi tornò da loro e si sedette sul divano.
-Scusatemi ma Shiho è una scienziata?-
-Si, Ran! Lei si è trovata nella stessa situazione del tuo Shinichi. Faceva parte degli uomini in nero e poi per scappare ha ingerito l'apotoxina: la stessa che ha ingerito Shinichi-
Ran di tutto quello che aveva detto Agasa si era fermata a "il tuo Shinichi". Quell'aggettivo possessivo le aveva fatto capire che allora si amavano veramente se gli altri parlavano così di loro e, più capiva ciò, più voleva conoscere il giovane detective. Poi vide gli occhi del dottore e quelli di Shinichi puntati su di lei e tornò alla realtà.
-Come mai lei lavora all'apotoxina?-
-L'ha creata lei-
-Cosa? Lei è la creatrice di quell'arma mortale?-
-È stata costretta. È una brava ragazza, un po' scontrosa ma tiene molto a chi vuole bene, soprattutto a Shinichi. E voi due stavate anche legando un rapporto di amicizia-
Shinichi le sorrise e lei si fidò subito di lui. Le veniva naturale fidarsi di quel ragazzo che conosceva così poco. Si era accorta che era un ragazzo quasi sempre serio. I suoi occhi erani apatici, non lasciavano trasparire nessuna emozione. Ma il loro azzurro era meraviglioso, era il mare in cui perdersi senza paura di annegare. Restarono lì fin quando Yukiko chiamò Shinichi e gli gridò al telefono che i dorayaki si stavano raffreddando. Salutarono il professore e andarono a casa di Shinichi. Appena attraversato il cancello dell'abitazione Ran girò su stessa per ammirare la casa. Poi si fermò di colpo.
-Tutto bene, Ran?-
-Nel giardino dietro la casa io ti guardavo giocare a calcio, vero?-
-Allora te lo ricordi!-
-Ho avuto un piccolo dejavù, un flashback. Ti ho visto giocare a calcio, sei bravo?-
-Si abbastanza-
Shinichi amava vantarsi delle sue capacità davanti agli altri. Altro aspetto di Shin che Ran notò subito.
-Non vantarti, è una cosa che mi infastidisce!-
-Lo so, ti conosco Ran-
Si misero a ridere e poi entrarono accolti da un buonissimo odore di cioccolata.

Non basta più il ricordo ora voglio il tuo ritorno ~2~Where stories live. Discover now