Capitolo 15

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Lo amava, lo amava come si ama il sole al mattino, come si amano i ciliegi in primavera, come si ama il cinguettio degli uccellini e l'aria frizzantina quando ti affacci dal balcone in una giornata d'estate, come si amano il tramonto e l'alba quando li si guarda, come il sole ama la luna anche se non l'incontra mai eccetto qualche raro caso. Loro si amavano esattamente in questo modo e mai niente e nessuno li avrebbe potuti separare. Per questo stesso motivo, pur non sapendo se era pericoloso o meno, Ran, decise di tornare da Shinichi. Perché, in fin dei conti, nei suoi ricordi c'era lui e, anche se erano illusioni, lei non li voleva cambiare. Un giorno, forse, avrebbe recuperato la memoria scoprendo chi c'era stato veramente al suo fianco ma, chiunque egli fosse, lei avrebbe continuato ad amare il detective arrogante che in quel momento si trovava davanti a lei per porgerle un pigiama. Sarebbe rimasta a dormire lì per quella sera, non se la sentiva ancora di tornare a casa dai genitori. Nonostante lei lo aveva cacciato e respinto in malo modo negli ultimi giorni, Shinichi, gli aveva aperto la porta di casa, le sue braccia ma, soprattutto, il suo cuore che, a dirla tutta, non aveva mai smesso di battere per lei.
-Purtroppo non ho tuoi pigiami qui, quindi, ti dovrai arrangiare con una mia maglia e un paio di pantaloncini. Qui dovresti riuscire a dormire bene senza sentire caldo, la stanza è grande e fresca. Se hai bisogno vieni-
Shinichi le sorrise e poi si girò verso la porta per andare anche lui a sistemarsi per andare a letto. Entrò in bagno, si fece una doccia per rinfrescarsi dall'afa estiva e poi uscì solo con i pantaloni del pigiama alla ricerca della maglia a maniche corte. Mentre era fermo in mezzo alla stanza a pensare a dove potrebbe averla messa, Ran, aprì la porta della stanza diventando subito rosso pomodoro vedendolo senza la maglia.
-Emh...scusa...io...vabbè-
-Ran, tutto bene? Ti serve qualcosa-
Ran si era girata dall'altra parte per evitare di guardarlo e Shinichi, che si era accorto della sua reazione, rideva sotto i baffi.
-Beh...volevo chiederti se potevo dormire con te queste poche ore, dato che già sono le tre del mattino, perché mi sento poco sicura...però ho cambiato ideo...ciao-
A quella richiesta, Shinichi, rideva e diventava paonazzo allo stesso tempo. Non aveva mai dormito con Ran a parte qualche volta da bambini. Ran stava andando via ancora mezza rincretinita.
-Ran-
-Si?-
Rispose lei con voce stridula senza girarsi bloccandosi in mezzo al corridoio ancora agitata.
-Se vuoi puoi restare, mettiti comoda io vado a prendere la mia maglia-
Ran annuì con il capo e si girò solamente quando sentì Shinichi allontanarsi da lì. Sollevata si buttò a peso morto sul letto guardando il soffitto e sospirando. Poco fa non aveva visto Shinichi ma la perfezione fatta persona. Non pensava di trovarsi qualcosa del genere davanti. Smise di guardare il soffitto quando, a posto di esso, vide gli occhi di Shinichi su di lei.
-Capisco che tu voglia dormire qua ma non ti puoi prendere tutto il letto, quindi, mettiti da questo lato. Staremo scomodi dato che non è un letto matrimoniale-
Shinichi porse la mano a Ran per aiutarla ad alzarsi e lei la prese e si tirò su trovandosi solo a pochissimi centimetri da Shinichi. Il detective amava gli occhi della karateka, blu tendenti al grigio, dentro vi vedeva l'universo. Esattamente come Ran, dentro gli occhi di Shinichi, vedeva l'oceano. Quando l'imbarazzo era arrivato ormai al culmine, Ran, mollò la sua mano e si ficcò sotto le coperte portandole fino alla testa. Shinichi si mise a ridere poi spense la luce e si infilò sotto le coperte pure lui. Okay, adesso quello imbarazzato era lui. Erano troppo attaccati e le sue guance avevano ormai preso fuoco. Era meglio addormentarsi velocemente.
-Notte Ran-
-Shinichi, sono preoccupata-
Come non detto, non si sarebbe addormentato presto.
-Come mai?-
-Se loro mi cercano?-
-Ran, ne parleremo domani, notte-
Il discorso sarebbe stato troppo lungo. Shinichi sapeva che, Ran, era tornata non perché adesso non lo temeva più ma solo perché lo amava. Certo questo era sicuramente bellissimo ma lei ancora dubitava di lui.
Era già passata mezz'ora ma non era ancora riuscito ad addormentarsi perché sapeva che, Ran, era ancora sveglia e preoccupata dietro di lui. Shinichi si girò verso di lei ma, Ran, era girata dall'altro lato.
-Ran-
La ragazza si girò e gli sorrise come a scusarsi dato che magari si muoveva perché non riusciva ad addormentarsi. Shinichi si avvicinò a lei e le diede un bacio in fronte. Lei arrossì peró Shinichi non lo vide al buio.
-Dormi e stai tranquilla, ci sono io qui con te-
-Abbracciami-
-Cosa?!-
Fanculo alle richieste improvvise e fanculo alla timidezza che non aiuta mai.
-Emh...si va bene-
Shinichi la avvolse in un caldo abbraccio portandole la testa a contatto col suo petto caldo. Ran adesso era veramente a casa, era veramente al sicuro.
-Adesso dormi, piccola-
Ma, Ran, si era già addormentata. Shinichi le diede un altro bacio sulla testa e poi si addormentò insieme a lei. Intorno alle otto e mezza, Ran, si alzò ammirando il meraviglioso panorama che si vedeva dal balcone di Shin. Poi scese in cucina per preparare la colazione. Voleva fare una sorpresa a Shinichi ma non riusciva a capire dove lui teneva le cose, aveva ormai cercato per tutta la stanza.
-Ran, tutto bene?-
Ran si girò buttando un grido di spavento.
-Mi hai fatto venire un collasso, imbecille. Comunque, scusa non volevo rovistare tra le tue cose ma ti volevo preparare....diamine mettiti una maglia!!!-
Shinichi scoppiò a ridere e, talmente non ci riusciva più, che anche lo stomaco gli stava facendo male.
-Shinichi!!!-
-Si si, va bene!-
Ma tanto non aveva ancora smesso di ridere e gli uscivano le lacrime dagli occhi. Non sapeva di fare quest'effetto su Ran, però non lo aveva fatto di proposito, solamente che si era svegliato tutto sudato quindi l'aveva messa a lavare. Sarebbe stata una lunga giornata.

Non basta più il ricordo ora voglio il tuo ritorno ~2~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora