Capitolo 20

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Polizia e FBI si trovavano a casa Mouri. L'FBI era stata avvertita del piano che avevano in mente e adesso erano tutti lì con i rintracciatori ad aspettare un'eventuale chiamata di Vermouth e Araide. Erano riuniti in quell'ufficio ormai da due giorni e stranamente loro non si erano ancora fatti sentire. Shinichi la trovava una cosa strana: prima facevano di tutto per tenere Ran con loro e poi non la cercavano più? Era troppo strano e appunto per questo era convinto che l'avrebbero cercata quel giorno. Infatti, la telefonata tanto attesa arrivò in tarda serata verso le undici. Ran al telefono avrebbe fatto finta di essere stata rapita da Shinichi e avrebbe chiesto loro di venirla a prendere, ovviamente, senza far capire a loro che aveva recuperato la memoria.
-Ran sono Sharon, sei scappata la scorsa notte ma sei pazza? Cara, potevi rischiare grosso. Sei tornata da loro, vero?-
Quando dal telefono era uscito il "cara" con cui Vermouth aveva chiamato Ran, tutti stavano quasi per lanciare dal balcone il cellulare e stavano anche per vomitare.
-Sharon, non posso parlare ad alta voce, l'altra sera non sono scappata ma dovevo guardare una cosa al porto solo che Araide si era arrabbiato con me e non me la sentivo di disturbarti, quindi ingenuamente ho chiamato Shinichi. Mi ha urlato in faccia dicendomi che dovevo tornare da lui! Io mi sono rifiutata e lui mi ha costratta a seguirlo chiudendomi in una stanza a casa sua...ti prego aiutami! Credo che sia fuori in questo momento!-
Finì Ran facendo finta di piangere come una vera attrice. Seguì un minuto di silenzio alle sue parole e dopo la breve pausa, Vermouth, rispose.
-Arrivo, stai tranquilla tesoro-
Ran, continuando a far finta di piangere, chiuse il telefono dopodiché riprese fiato.
-Ok Shinichi, la portiamo a casa tua e la chiudiamo nel seminterrato come accordato...stai tranquillo-
Disse l'ispettore Megure prendendo Ran e portandola in macchina. Goro, Eri e Shinichi seguirono l'ispettore e, appena chiusa Ran a casa di Shinichi, tutti nascosero le macchine e si nascosero anche loro stessi. Prima di arrivare Vermouth passarono tre quarti d'ora. Poi si sentì una macchina fermarsi. Shinichi affacciò la testa da uno dei cespugli e vide Vermouth parlare con Araide. Sicuramente avevano trovato strano che la porta fosse aperta ma Shinichi voleva evitare qualsiasi scassinamento di porta anche se si sentì comunque qualche rumore dentro. Ran uscì piangendo dalla casa abbracciata a Vermouth. Quando si allontanarono a bordo della macchina uscirono tutti alla scoperta e tornarono a casa trovando davanti ai loro occhi l'ultima persona che si aspettavano.
-Ran, che ci fai qui?!-
Jodie aveva appena aperto la porta e, trovandosi la karateka davanti, era caduta a terra.
-Chiedete a Shinichi, ha organizzato tutto lui!-
Ed ecco che tutte le facce presenti si girarono a guardare Shinichi che, sentendosi osservato, aveva messo davanti il suo volto un foglio di carta. Goro glielo levò dalle mani e lo strappò.
-Avanti piccola peste, che hai combinato?-
-Nulla nulla...Ho semplicemente sostituito Ran con un altra persona-
Tutti i visi erano attaccati a quello di Shinichi. Sembrava una coalizione a delinquere contro di lui. Tutti volevano sapere chi , Shinichi, aveva mandato al patibolo. Shinichi iniziò a sventolare le mani davanti al volto.
-Involtini primavera smettetela di guardarmi così! Non ho fatto niente di male!-
-Se vuoi anticipare il tuo funerale sei sulla buona strada...-
Disse Goro che quasi gli saltava addosso. Nel frattempo la finta karateka era arrivata a casa di Araide e la messa in scena poteva iniziare.
-Tesoro, dimmi cosa ti è successo-
-Quella sera sono uscita perché avevo avuto uno strano ricordo ambientato al porto. Volevo saperne di più quindi ho preso un taxi e sono andata. Ma al ritorno taxi al porto non ce n'erano e Araide non voleva essere disturbato. Così ho chiamato Shinichi che è venuto subito...il resto lo sai già- 
Vermouth non sapeva se credere o no alla storia di Ran. Shinichi era veramente capace di fare una cosa del genere alla sua Ran? Beh...probabilmente l'avrà fatto per proteggerla da lei e poi non poteva non credere alla lacrime di Ran. Vermouth la prese e la strinse a sé. Anche da parte della donna in nero la recita doveva continuare. Il suo obbiettivo era quello di fare commettere una stupidagine al detective dell'est per poi farlo mettere dietro le sbarre.
-Ascoltami Ran, a te non deve interessare riprendere la memoria...qui hai il tuo futuro, lascia perdere il tuo passato-
La finta Ran ringraziò Sharon per il consiglio, promettendole che non sarebbe più scappata e poi le chiese di lasciarla un po' da sola a riflettere su quello che era successo. Ovviamente, era tutta una scusa. Voleva restare sola solamente per fare una telefonata.
-Pronto? Kudo sono io-
-Come sta andando?-
-Hanno abboccato ma è l'ultima volta che faccio ste cazzo di cose per te!-
-Lo so che mi vuoi bene!-
Si misero a litigare un po' e poi chiusero le telefonate. Tutti erano andati via da casa Mouri e Goro era andato a letto. Shinichi non avevo detto a nessuno chi era andato a posto di Ran. Fatto sta che, anche se infastiditi, erano andati via tutti lasciando Shin solo con Ran. Erano sul divano, Ran, appoggiava la sua testa sulla spalla di Shin che guardava il soffitto in silenzio.
-Shin, e se tutto questo non finisse? Noi avremo la forza di restare insieme? Cioè lo so che io sono quella che era sicura che tutto sarebbe finito però...-
-Amore, tranquilla. Ti amerò finquando le stelle saranno sopra di noi e più a lungo se posso. Avrò bisogno di te finquando le stagioni dovranno seguire il loro piano. Sarò con te finché il mare è destinato a lavare la sabbia, finché tu mi vorrai con te e molto più a lungo. Finché vivrò attraverso te ti darò tutto il tempo che vuoi, anche la mia stessa vita. Ci sarò sempre, noi siamo più forti di loro! Non riusciranno a separarci!-

Non basta più il ricordo ora voglio il tuo ritorno ~2~Where stories live. Discover now