Capitolo 9

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Ad un passo dalla fine...

DAKOTA JOHNSON

«Come si fa ad acchiappare la parte che tutta Hollywood sogna?» Ci chiede la giornalista e rispondo io per prima:
«Avevo letto i libri, e mi era subito piaciuto il personaggio di Anastasia, capace di tenere testa a un uomo sicuro come Christian. Ho fatto audizioni per due mesi. Quando ho scoperto di essere stata scelta, sono scoppiata a piangere». Jamie mi rivolge un sorriso accarezzandomi la mano poi dice:
«Avevo registrato un provino a Londra, ma poi avevo saputo che era stato scelto Charlie Hunnam. Quando è successo quello che è successo, e mi hanno dato una seconda possibilità, ho preso il primo aereo per Los Angeles, e ho fatto una scena con Dakota. Quel giorno lei aveva già provato con due attori, io ero il terzo, avrà pensato: un altro?». Rido e continuo io:
«Era la scena del primo incontro fra Anastasia e Christian, l'avevo fatta così tante volte, neppure sapevo quel che dicevo. E lui ha cominciato a sparare barzellette, a farmi ridere. Ho capito che era quello giusto».
La giornalista ci esorta a dirle di più e Dornan l'accontenta.
«Christian ha alle spalle un'infanzia di maltrattamenti. Era un bambino quando è rimasto orfano della madre tossicodipendente e prostituta. Io credo di poter capire una persona che ha conosciuto troppo presto il trauma della perdita. Avevo 16 anni quando mia madre è morta, e 17 quando quattro dei miei migliori amici sono rimasti uccisi in un incidente stradale. Un lutto è sempre un lutto, ma se lo vivi da giovane hai davanti più anni nei quali continuare a chiederti: cazzo, perché?». Mi rattristo per le parole di Jamie, non sapevo avesse perso sua madre a 16 anni, gli stringo la mano accarezzandolo con il pollice ovviamente all'oscuro dalla giornalista non voglio si faccia strane idee.
Ci rivolge uno di quei falsi sorrisi di circostanza e e passa subito alla prossima domanda.
«Come si diventa Anastasia e Christian?» Faccio un cenno con la testa per dire a Jamie di rispondere: «Prima di tutto ho dovuto mettermi in forma, perché Christian è un fanatico della forma fisica». Poi parlo io: «Ho usato il suo stesso personal trainer, un po' perché Anastasia è una studentessa dalla vita molto attiva, un po' perché, dovendo girare scene di nudo, non volevo sfigurare. E ho fatto più cerette di quelle che una donna dovrebbe sopportare in una vita intera». Rido e anche Jamie poi continua: «Alla vigilia delle riprese, è nata nostra figlia Dulcie. Un periodo surreale. Ricordo quando, un martedì sera, ho baciato mia moglie e la bimba e sono andato ad assistere a una seduta sadomaso in un privé. Il dominatore era il nostro consulente sul set, sempre pronto a piombare nella Stanza rossa di Christian per dirmi: "No, stai sbagliando tutto"». Non so perché ma all'udire della frase "ho baciato mia moglie" un pizzico di gelosia mi ha invasa lo stomaco. Cerco di non pensarci e mi allaccio al discorso di Jamie: «Io mi sono rifiutata di andarci. Volevo mantenere le distanze, in modo che quel mondo fosse nuovo per me, e la reazione di Anastasia il più possibile spontanea». "E direi che ho fatto bene"  vorrei aggiungere ma non lo faccio.
«Che cosa è successo nella Stanza rossa?» Chiede curiosa e a rispondere per prima questa volta sono io:«Quella parte del set non l'ho vista per quasi tre mesi. Me la tenevano nascosta. La prima volta che ho aperto la porta, mi è sembrato di entrare in un altro pianeta. C'erano fruste, frustini, una panca costruita su misura per la mia altezza». Poi è il turno di Dornan: «Avevo studiato i nodi, le cinghie, il modo di frustare. Ma la prima volta che l'ho fatto con una persona vera, è stato con Dakota». Non so perché ma sorrido e Jamie rafforza la presa delle nostre mani poi dico: «Sono state le scene più difficili. La mamma mi ha detto: "È tuo diritto pretendere che nessun altro sia presente". E così ho fatto. Era un mondo solo nostro: io, Jamie e Sam». Specifico soddisfatta mentre Dornan aggiunge: «Neanche per me è stato facile. Dakota era praticamente nuda, e io dovevo farle cose che non farei mai, di mia iniziativa». "Questo maledetto sorriso non vuole andare via dalla mia faccia" penso. «Alla fine della scena Sam gridava "Stop!" ma io non potevo muovermi. Ero nuda sul letto, legata. Subito Jamie mi tirava addosso una coperta. È stato molto protettivo con me, anche se qualche volta, senza volerlo, mi ha fatto male. Per fortuna c'era sempre la sua capacità di farmi ridere, perché a volte uscivo stordita dal set. Mi ci voleva un bicchierone di vino, a casa, per riavermi».
Mentre le nostre mani sono sempre intrecciate dietro le nostre sedie la giornalista chiede:
«Come si affrontano le critiche e la fama?»
E Dornan risponde: «Già mi capita di andare in giro e di sentir gridare: "Ma tu sei Christian Grey!". So che non posso mettere attorno a casa i sacchi di sabbia per proteggermi da quello che succederà all'uscita del film. Vado avanti a vivere la mia vita. E mi conforta sapere che questo non cambierà, qualsiasi cosa si dica di me o della mia carriera».
Io continuo:«Sono orgogliosa del film, e non sono d'accordo con chi dice che Anastasia è una donna debole. Penso, al contrario, che sia molto più forte di Christian. Tutto quello che le succede è frutto di una sua libera scelta. E se andrà a finire che diventerò una bandiera per le donne che fanno del proprio corpo quello che vogliono e senza vergognarsi di quello che vogliono, be', perché no? La mamma è venuta un giorno sul set, ed è fiera di me. Detto questo, non voglio che la mia famiglia veda il film: sarebbe imbarazzante». Ridiamo tutti e tre fin quando non arriva la domanda che fa cascare il gelo nella stanza:
«Jamie, tua moglie lo sai che hai questo gran legame con Dakota? Insomma se non sapessi che tu fossi sposato vi avrei già nominato la coppia Holliwoodiana dell'anno.»
Silenzio...

SPECIFICO
• Tutta questa intervista è vera eccetto quest'ultima domanda. Io ho aggiunto solo piccole sensazioni dei personaggi.

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