Prefazione

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Se si guardava attorno vedeva tutto nero,facendo capolino da sotto le coperte vedeva la lucina rossa dello stereo che le dava i nervi.Vedeva questo fastidiosissimo puntino quasi invisibile a qualsiasi altra persona e ogni sera scordava di spegnere lo stereo dal tastino per evitare quella orribile visione.A volte,se chiudeva gli occhi e allontanava il pensiero di quel puntino rosso che le sembrava un demone chissà quanto maligno e pericoloso,le girava la testa.D'un tratto la sua mente si metteva a vagare qua e là nelle tenebre della notte,se la immaginava come una nuvola di fumo che giocava a nascondino tra gli alberi insieme ai pennuti dagli occhi gialli.Tutto ciò che immaginava spesso era surreale e surreali erano anche le forme che le immagini assumevano.Se c'erano due persone,nella sua mente,allora una iniziava a restringersi e l'altra ad allungarsi o viceversa.Poteva capitare che i colori si sbiadissero o che diventassero così forti da accecarla.Poi,d'un tratto,il sonno incombeva e si ritrovava in completo blackout.Per quelle poche ore il cervello,i muscoli,le ossa,il cuore,l'anima,cessavano di funzionare,di esistere.Non c'era più distinzione tra realtà concreta e realtà immaginaria,quella che tanto brutalmente negava a sé stessa e che non lasciava un attimo tranquilla.

Era tutto un rincorrere il vento,senza una meta,un po' di consapevolezza.Del resto,cos'è la consapevolezza?

"L'occhio inconsapevole di un cucciolo animale."

-C.S.I.;a tratti


Occhi inconsapevoliDonde viven las historias. Descúbrelo ahora