Capitolo X

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Era buio.Sentivo le lacrime solcarmi il viso come se volessero farmi male.Un calore divampava dal basso verso l'alto ad intervalli regolari,accompagnato da brividi che mi facevano battere i denti.Chiudendo gli occhi il buio diventava una luce,quella della mia mente che saltava da una parte all'altra creando giochi di immagini ed emozioni.Le vibrazioni di tutto ciò che era fuori da me stessa stentavano ad arrivare e sentivo il sangue pulsare nelle orecchie con la potenza di un tuono in piena tempesta.Non potevo muovere un solo muscolo,ero come paralizzata.Il mio viso divenne un quadro di lacrime dolciastre e righe nere che abbelliva il buio.Quando finalmente trovai il coraggio di muovermi portai le ginocchia al petto e le circondai con le braccia.Avevo freddo,Zanna si era impossessato delle coperte e ci si era completamente avvolto.Tanto volevo stare sola col mio dolore che cercavo di non svegliarlo,facendo meno rumore possibile.Singhiozzavo in silenzio,mentre le orecchie si attappavano e una palla di saliva mi si formava in bocca.Stringevo i pugni,volevo abbracciare Zanna e sfogarmi,dirgli tutto ciò che provavo e tutte le mie paure,volevo urlare il mio dolore,volevo distruggere quelle immagini dalla mia mente.Erano ricordi di un passato felice nonostante le difficoltà.Volevo cancellarli perché ormai erano cenere,stavo per accendere un nuovo fuoco.Vedevo tutto con occhi inconsapevoli,occhi di chi non sa cosa aspettarsi,di chi vorrebbe una vita con le istruzioni e di chi è spaventato a morte.

Era l'alba più bella che avessi mai visto fino ad allora.Me ne stavo lì seduta davanti al camper insieme ai miei due cagnoni,fumando una sigaretta e tenendo gli occhi fissi al sole che sorgeva.La cenere della sigaretta era il mio passato.Ogni tiro era un pezzo di vita che se ne andava,in un attimo.Le lacrime erano il mix di gioia e felicità che caratterizza la vita di ogni essere umano.Il sole era la nascita di un nuovo giorno,come di lì a nove mesi sarebbe nato il mio bambino.Più guardavo il sole e più mi domandavo:"ma come farò?Non posso permettermelo.Dovrò dirlo alla mia famiglia?A chiamarla famiglia,poi..".

D'un tratto una presa forte e decisa mi strinse le spalle.Saltai dalla paura perché ero completamente persa nel nulla."Che fai già sveglia?Torna dentro,fa freddo",mi accarezzò i capelli con la mano enorme, io tirai su col naso e spensi la sigaretta.Rimasi un altro secondo in contemplazione di quello spettacolo che era quasi giunto al culmine."Bestia,sono ben coperta.Non ti preoccupare.Torna pure a letto,sto bene",dissi.Bestia tornò nel camper.Poco dopo un profumo di caffè eritreo mi arrivò al naso e una bella tazza mi si presentò sotto gli occhi."Che cazzo è successo ieri sera?Che cazzo voleva quel coglione?" chiesi con arroganza a Bestia,tenendo lo sguardo fisso altrove.Mentre presi a sorseggiare il mio caffè preferito in una tazza rossa Bestia fece un sospiro e disse:"Voleva rompere i coglioni.Sta tranquilla,Zanna l'ha sistemato per bene.Non si permetterà più di darti della troia.Devi dirmi cos'hai però,solo se me lo dici posso aiutarti.Anzi,possiamo".Senza mezzi termini sputai il rospo,ormai era palese,non potevo nasconderlo.Mi alzai e urlai:"Sono incinta,Bestia.Capito?Porca puttana,sono incinta!",lanciai a terra la tazza che andò in mille pezzi.Scoppiai a piangere continuando a ripetere "sono incinta,sono incinta porca puttana,sono incinta!".Bestia mi guardava senza saper che fare.Si alzò e mi abbracciò da dietro,mettendomi le mani sul ventre.

-"Sh.Sta tranquilla,calmati.Così sveglierai Farrah e Zanna.."

-"Lo so chi cazzo sveglio se urlo,Bestia,vaffanculo anche a te!Non devi dirmi che devo fare maledetto stronzo,hai capito?Vai a fare in culo,tu e quella merda di caffè."

-"Vieni qui,cretina!Torna qui!"

Iniziai a correre verso l'orizzonte,il freddo mi entrava dentro e congelava ogni mio pensiero.Bestia mi raggiunse e mi afferrò per un braccio,stringendomi fortissimo.

-"Che fai?!Mi fai male così,lasciami!",sussurai con un po' di affanno,cercando di trattenere il pianto.Mi trascinò di nuovo al tavolino e mi spinse sulla sedia.Io lo lasciai fare,come se fossi un burattino,rinunciai a resistere.Doveva sapere e io stavo esagerando.

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⏰ Last updated: Nov 14, 2016 ⏰

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