Capitolo II

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Capitolo 2

Dopo la notizia che Betsy era venuta a portarci,non dormì la notte.

Betsy prendendomi le mani e guardandomi negli occhi mi disse che Bestia era finito in ospedale.Il cuore fece un balzo fuori dal petto.Farrah scoppiò in lacrime salate e aspre più che mai.Io ci tenevo a delineare in ogni situazione il mio carattere freddo e quindi mi limitai a dirle che l'indomani saremmo andate a trovarlo.La sigaretta nel frattempo si era spenta,la riaccesi.Betsy si sedette in tutta la sua scompostezza e Farrah fissava con occhi vuoti i pennelli sporchi.Andai in bagno ad asciugare la mia folta criniera verde e a spalmarmi un po' di trucco nero sulla faccia.Ero spaventata,ero preoccupata.Come poteva essere?Bestia era sempre il più forte di tutti,non gli capitava mai niente che potesse fargli del male.Sapeva gestire tutta la sua vita con magica destrezza,gestiva bene anche la sua dipendenza dalla droga come se non fosse tale.Insomma,Bestia era il maestro.

Dal bagno le sentivo parlare ma non capivo quello che dicevano.Finì di prepararmi,andai in salone,chiesi a Farrah di passarmi le chiavi della macchina e lei me le passò con un perfetto lancio a parabola.

"Dove vai?" mi disse Betsy quasi rimproverandomi mentre si girava una canna.

"Vado a fare spesa io oggi.Farrah non è in condizioni.Le levo un peso e via.Ti troverò al mio ritorno?"

"Sì,penso.Più tardi dovrebbero venire Zanna e Clara."

"Va bene..no problem.Prendo una teglia di pizza e pranziamo tutti qui.Ti prego prendi Farrah di peso e falle fare qualcosa,non la posso vedere così."

Farrah mi fece una smorfia e le feci un sorriso dolce quanto il caramello.Il viso di Farrah era meraviglioso nonostante le smorfie orribili.Era un viso mulatto e dai lineamenti dolci.Portava da anni dei lunghissimi capelli castani che ricordavano del cotone.Spesso li intrecciava,altre volte li teneva ben stretti in fasce colorate.

Uscì di casa e andai a fare i miei soliti giri del sabato.

Non riuscivo a concentrarmi su niente,mi scordai persino dove stessi andando.Pensavo a Bestia,non potevo chiamarlo.Non aveva un telefono e il sabato le visite in ospedale erano vietate.Ero in pensiero.Avevo sentito dire da Betsy che aveva preso delle pasticche e che lo avevano trovato privo di sensi pochi metri dopo l'uscita di Villa,vicino la sua Ka blu.La mia mente non arrivava ad immaginare una scena del genere e il mio cuore non poteva sopportarlo.Cercando di scacciare il pensiero mi resi conto di aver sbagliato strada,feci inversione e arrivai al supermercato.

Prodotti per la casa,una pagnotta,dei legumi,una bustina di pomodori,delle patate e della pancetta per Farrah.Adorava la carne e soprattutto le piaceva come la cucinavo io.Avevo imparato da mio padre a cucinare carne alla brace,lui era un esperto nel farlo.Mio padre mi insegnò poche cose,non era mai stato molto presente.La maggior parte delle volte si divertiva a deridermi in modo implicito o a rimprovermi.Non faceva caso ai vari piercing che mi spuntavano ogni tanto e quando li notava non faceva che dirmi "stai diventando uno scolapasta,chissà cosa pensa la gente guardandoti!".La verità è che a me non importava niente della cosiddetta "gente".

Andai alla cassa per pagare e con gli ultimi soldi dello stipendio portai a casa queste poche cose e un po' di pizza per il pranzo.

Al mio ritorno trovai tutti sdraiati comodamente sul divano mentre Farrah stava tirando a lucido la cucina.Ero contenta che avesse preso in mano la situazione.Da un po' di tempo la vedevo interessata a Bestia,me ne parlava spesso con un sorrisino dolce accompagnato da delle guancie rosee.

Andai da lei,la abbracciai da dietro e le diedi un bacio sul collo.Lei un po' imbarazzata scrollò le spalle e io mi scansai poggiando la busta sul tavolo di legno che mi era stato gentilmente donato da mia sorella.

Occhi inconsapevoliOnde as histórias ganham vida. Descobre agora