XXXII.

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"Alexa?!" Esclamai portandomi una mano al cuore e cercando di regolatizzare il ritmo dei miei respiri. La castana era ancora sull'entrata della camera, leggermente imbarazzata, ma con un brillio negli occhi che non mi piaceva affatto.
"Scusa Christall, non era mia intenzione spaventarti ma mi hai anticipato nell'aprire la porta!" Dopo aver recuperato il normale battito cardiaco le sorrisi appena e la raggiunsi fuori dalla stanza.
"Quindi, cosa volevi?" Chiesi chiudendo la porta, mentre intravidi lei con la coda degli occhi passarsi nervosamente la mano destra nei capelli.
"Nulla di particolare, volevo solo chiederti se l'Alex di cui parlavi prima era... Alex Turner." La squadrai. Come faceva a conoscerlo?
"Sì, lo conosci?" Il suo sguardo diventò improvvisamente più sciolto, mentre il mio nervosismo saliva alle stelle.
"Già, purtroppo."
"Cosa intendi con purtroppo?" Nel frattempo ci incamminammo di nuovo verso il salotto, ma raggiunte le scale mi fermò per un polso per poi farmi girare verso di lei.
"Intendo che mi dispiace per te. Il suo è solo un gioco, lo fa con tutte. Le conquista, le usa per qualche mese e quando ne trova una migliore ti cancella dalla sua vita con uno schiocco di dita." Fece risuonare il suo medio contro il suo indice davanti ai miei occhi facendomeli chiudere spontaneamente. Pensai a quello che mi aveva appena detto, ma come fidarsi di una ragazza conosciuta due ore prima?
"Anche con te ha fatto così?" Annuì convintissima, facendomi addirittura spaventare per i suoi occhi spalancati.
"Un anno fa. Dopo tre mesi ho scoperto che se la faceva anche con la mia migliore amica, così ho chiuso ogni tipo di rapporto con entrambi. Dopo altri due mesi, lei è tornata a dirmi che aveva fatto la stessa cosa con lei." E se avesse avuto ragione? E se stessi davvero sprecando tempo e amore per un ragazzo alla quale non gliene importava nulla di me?
Decisi di non dare molto peso a quelle parole e passai il resto della giornata tra chiamate di parenti e biscotti. Fino a quando il cellulare squillò, e questa volta il mittente della chiamata mi sorprese molto di più rispetto a tutti gli altri.
"Papà!" Risposi euforica alzandomi dal divano dove ero seduta con il resto della famiglia.
"Ehy piccola! Buon Natale!" Sorrisi felice.
"Buon Natale anche a te." Mi voltai verso mia mamma, trovandola a fissarsi le punte dei piedi con uno sguardo vuoto. Potevo immaginare il turbine di emozioni e pensieri che stavano frullando nella sua testa in quel momento, e vedendola in quel modo un po' di tutta quella confusione arrivò anche a me, facendomi nascere una morsa alla bocca dello stomaco.
"Quindi, tutto bene a Sheffield?" Respirai profondamente e mi allontanai un po', raggiungendo la cucina dove mi poggiai con una mano al bancone.
"Non mi lamento. A Londra invece?" Lo sentii sospirare leggermente.
"Non mi lamento nemmeno io. C'è tua mamma adesso con te?" Quella domanda mi lasciò un po' sorpresa.
"È nella stanza accanto, come mai?"
"Volevo... farle gli auguri. Pensi che se ti chiedessi di passarle il cellulare vorrebbe parlare con me?" Una strana sensazione all'altezza del cuore mi fece rimanere senza respiro per qualche secondo, poi pensai a cosa sarebbe potuto succedere veramente.
"Ne sarebbe davvero felice secondo me. Anche se non lo ammetterebbe mai."
"Allora va' da lei." Sorrisi, respirai profondamente e poi mi incamminai verso il salotto. Appena Julie sentii i miei passi si voltò a guardarmi. Le porsi il cellulare senza dire una parola, e così lei si alzò raggiungendomi e afferrandolo, per poi avvicinarlo all'orecchio tremando leggermente. Tornai a sedermi con Joe, mentre lei entrò in cucina. La osservai, sorrideva. Sorrideva davvero. Cosa che non stava assolutamente facendo Drew, concentrato a guardare la tv per non dover assistere a tutto ciò. Mentre invece il biondo mi stava stringendo un braccio intorno alle spalle, accarezzandomi i capelli.
Dopo una decina di minuti la donna tornò sorridente porgendomi di nuovo il cellulare. Senza dire nulla lo presi e salii in camera.

Dopo cena mi ritrovai sdraiata sul letto a fissare la casa di Alex, indecisa sul da farsi. Volevo davvero credere alle parole di Alexa? Qualunque sarebbe stata la mia risposta, decisi che era arrivato il momento di andare a vedere cosa mi avesse fatto per Natale il moro, così indossai un giubbotto ed uscii di casa senza farmi sentire.
Arrivata davanti alla porta di Alex, cercai le chiavi di scorta che teneva dentro la cassetta della posta, aprii il portone ed entrai. La prima cosa a cui feci caso fu l'odore.
L'inconfondibile profumo che Turner aveva sempre sulla pelle. Respirai a pieni polmoni trovandomi poi a sorridere con le lacrime agli occhi. Cazzo quanto mi mancava.
Mi incamminai verso le scale e le salii tutte, arrivando davanti alla porta di camera sua, dove trovai un fogliettino. Lo presi e iniziai a leggerlo, riconoscendo subito la scrittura di Alex.

So che il regalo probabilmente non
è granché e che ti meriteresti di meglio,
ma so anche che vorrò rivederti.
Buon Natale, ti amo.

Alex.

Sorrisi ed aprii subito la porta, accendendo la luce che illuminò la stanza del moro. Sul letto c'era una busta ed una rosa rossa finta, così mi avvicinai ed afferrai la lettera, iniziando ad aprirla. Ne tirai fuori due biglietti, e una volta letto di cosa si trattasse, capii a cosa si riferiva con quel "ma so anche che vorrò rivederti" nel bigliettino sulla porta. Mi aveva regalato due biglietti per il concerto degli Arctic Monkeys che si sarebbe tenuto a Manchester i primi di gennaio, e io non stavo più nella pelle solo al pensiero di poter rivere Alex e i ragazzi anche solo da lontano.

Mi sdraiai sul suo letto, stringendo nelle mani le coperte soffici che sapevano di lui, come anche il cuscino. Quella stanza mi faceva tornare in mente così tanti ricordi da farmi venire brividi lungo tutto il corpo, e senza nemmeno accorgermene, mi addormentai lì: vestita, con la sua rosa da una parte e le sue coperte strette al petto.
Per una notte fu come dormire di nuovo tra le sue braccia, fu come tornare a vivere veramente.

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I'M BAAAAACK.
Tanto ormai lo sapete che io e l'essere in orario non andiamo d'accordo, ma comunque non vi abbandono mai eheh!

Comunque, alla fine era Alexa fuori dalla porta! E il regalo di Alex erano due biglietti. Ma comunque le parole di Alexa su Alex hanno scombussolato un po' Chris, mhmh.

Anyway, dovete assolutamente passare a leggere la storia di scimmiettaartica perché è bravissima a scrivere e perché ieri era il suo compleanno.♡

Bene, ora basta, vi ricordo che se volete potete anche passare a leggere la mia os sempre su Turner eeee nada, grazie per il supporto che mi date sempre.♡

Twitter: @scimmiartica

Martina.x

Arctic Monkeys || 505Where stories live. Discover now