XXXV.

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Christall's P.O.V.

Erano le otto di mattina quando la sveglia suonò, informandomi che dovevo prepararmi per un'altra mattinata di lavoro.
Sentivo la testa esplodere ad ogni passo che facevo verso la fermata del bus, dolore che cercavo di contrastare finendo di mangiare la mia pastina al cioccolato. Ma sembrava proprio che volesse farmi compagnia quella mattina.

Scesi davanti al 505 di Mill Road ed entrai nel negozio, non trovando Rob alla cassa.
"Rob? Sono arrivata." Annunciai ad alta voce posando la borsa dietro al bancone, in modo che lui potesse sentirmi ovunque si fosse trovato nel negozio.
Sentii dei passi svelti avvicinarsi e poco dopo intravidi la figura robusta e alta di Rob, seguita da un ragazzo dai capelli cortissimi, anch'esso altissimo. Non sapevo chi era, ma avrei giurato su qualunque cosa di averlo già rivisto. Mi sorrise e io ricambiai, per poi voltarmi verso il propretario in modo da potermi far spiegare qualcosa.
"Ciao Chris! Scusa ma ero nel retro con Miles. La settimana scorsa aveva ordinato una chitarra ed è venuto a ritirarla." Rob indicò con una mano la custodia nera che il ragazzo teneva e io annuii in silenzio. Miles, chi diavolo era?
"Va bene, io intanto vado a sistemare le mie cose." Sorrisi di nuovo ad entrambi, riprendendo la mia borsa e raggiungendo il bagno nel retro del negozio, intenta a cambiarmi la maglia per mettere quella di lavoro. Quando un rumore proveniente dagli scatoloni del retrobottega catturò la mia attenzione. Ladri? Non poteva essere il ragazzo delle consegne, Rob non mi aveva avvisata. Il cuore accellerò ancora di più dopo il secondo rumore. Senza fare confusione, posai la borsa e mi avvicinai alla porta del negozio, per poi aprirla e scappare a cercare aiuto.
"ROB C'È UN LADRO NEL RETRO!" Arrivai alla cassa con il fiatone, notando che ancora quel Miles era lì, poggiato al bancone come se stesse aspettando un caffè, mentre Rob leggeva un giornale. Si voltarono verso di me tranquilli, senza dire nulla.
"Perché mi guardate così? Ho sentito davvero dei rumori là! Ci dev'essere qualcuno tra gli scatoloni!" Affermai battendo un piede atterra sicura di quello che stavo dicendo. Il proprietario sbuffò divertito e tornò a puntare gli occhi sul suo giornale, per poi inumidirsi un dito sulla punta della lingua e voltare pagina.
"Sarà un po' di vento che sposta le scatole, niente di cui preoccuparsi Christall!" Respirai a fondo e tornai di là, riuscendo finalmente a cambiare la maglia.

Aprii il rubinetto e decisi di darmi una sciacquata al volto, per lavare via la mia espressione sconvolta.
"Un ladro? Loro non hanno tutto il mio stile tesoro." Mi paralizzai. Quella voce. Alzai lo sguardo sullo specchio: il rifresso di Alex era lì, proprio vicino al mio. Mi voltai immediatamente trovandomelo a pochi centimetri, sorridente. Sollevò gli occhiali da sole e si avvicinò alle mie labbra, ma l'unica cosa che sentì furono le mie cinque dita sulla guancia sinistra.
"Preferivo fosse un ladro, a questo punto."
Scappai a passo svelto verso la cassa, dove i due mi guardavano sorridenti, ma appena si accorsero del mio sguardo furioso i loro sorrisi scomparvero, lasciando spazio ad uno sguardo alquanto scombussolato.
"Tu." Dissi puntando un dito sul petto di Miles che ancora non riusciva a connettere il tutto.
"Sei stato tu a portare il culo del tuo amichetto fino a qui, vero?" Annuì ingoiando la saliva a forza.
"Bene, hai fatto una grande stronzata. Non voglio averlo tra i piedi quello stronzo." Tolsi il dito e mi voltai, trovando Alex che mi fissava sconvolto, mentre con una mano ancora si massaggiava la guancia dolorante.
"Ma io pensavo che..."
"Kane, lascia stare, andiamo." Il moro afferrò Miles per un braccio e lo portò fuori dal negozio con sé.
Miles Kane, cantante del gruppo che apriva i concerti degli Arctic Monkeys. Ecco dove lo avevo rivisto, in foto.

"Christall, cos'è successo?" Erano passate circa due ore e mezza da quella vicenda, ma ancora Rob non si era azzardato a chiedermi nulla. Ma quale momento migliore se non la fine del mio turno?
"Alex è uscito con una ragazza mentre era in tour." Sparai tutto d'un fiato mentre mi fermavo al bancone con la mia borsa a tracolla, pronta per uscire.
"Oh Dio, se lo avessi saputo non sarei stato al gioco con quei due e non te lo avrei fatto rivedere..." Gli sorrisi leggermente.
"Non si preoccupi, ormai è andata così. Conoscendolo avrebbe trovato altri modi per farsi vedere, quindi lo schiaffo lo avrebbe preso lo stesso." Rise, poi lo salutai ed uscii, diretta verso casa.
Sapevo bene che avrebbe escogitato un altro piano se Rob gli avesse impedito di nascondersi nel magazzino, così come sapevo che la sera avrebbe cercato di farsi perdonare in qualsiasi modo. E infondo, dovevo davvero parlarci, o quella situazione non si sarebbe mai risolta.

Pranzai con tutta la famiglia al completo, senza badare a quello che si raccontavano, poi una domanda di Drew mi riportò alla realtà.
"Christall, stamani mi è sembrato di sentire qualche rumore nella casa di Turner. Sono tornati dal tour?" Annuii senza alzare lo sguardo dalla carne del mio piatto che mi divertivo a spostare con la forchetta, data la mia poca fame.
"È successo qualcosa?" Continuò a chiedermi. Respirai profondamente prima di alzare la testa e fingergli un sorriso.
"No, è solo che ho un gran mal di testa. Scusate, ma penso che andrò da Matthew ora." Mi alzai da tavola per poi correre su per le scale ed afferrare il pacchetto regalo che dovevo consegnare al batterista il mese prima, a Natale.

Mi rigirai tra le mani il pacco contenente le bacchette nere per la batteria qualche volta, poi respirai e suonai il campanello di casa Helders, attendendo di sentire i suoi passi svelti raggiungere la porta.
"Christall! Dio come mi sei mancata!" Ci sorridemmo e mi fiondai sul suo collo, mentre lui ricambiò la mia stretta e mi sollevò da terra.
Almeno lui mi rendeva felice.

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Ed eccomi! Meno in ritardo del solito uuauuuu!
Ma apparte scherzi, ecco il grande ritorno in scena di Turner, purtroppo andato un po' male! Ma dai, uno schiaffo gli stava bene su..

Quindi, nada! Il cd dei The Last Shadow Puppets lo adoro, e ogni giorno che passa la mia ansia sale sempre di più per quel maledetto 5 luglio aaaaaaah

AAAH. GRAZIE INFINITISSIME PER LE SEI MILA VISUALIZZAZIONI. VI ADORO. VI AMO.

Martina.x

Arctic Monkeys || 505Where stories live. Discover now