Capitolo 22

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E tutto pronto, mi manca solo la scelta del bouquet, del trucco e della pettinatura. Dio mio che fatica!. La mia migliore amica è parucchiera quindi potrò benissimo fare tutte le prove prima della scelta definitiva. Più passano i giorni e più l'ansia aumenta. Tra qualche ora arriverà anche Christian accompagnato da Jack, Josh non poteva venire poiché aveva del lavoro da svolgere. Voglio passare un'intera giornata con loro, è il minimo. Oggi arriverà anche il mio "coinquilino" ma a conoscerlo ci penserò al mio ritorno. Vado a farmi una doccia veloce e indosso un semplice jeans largo strappato con una maglia larga e lunga nera con la giacca di pelle. Raccolgo i capelli in una coda altra e metto un filo di eye-liner è segno il contorno delle mie labbra con una matita Bordeaux. Mancano ancora due ore all'arrivo di Jack e Christian così decido di chiamare Bob.
B: Buongiorno piccola rompiscatole
C: Sempre più dolce tu eh...comunque ti va di andare a fare colazione assieme?
B: Volentieri, passo a prenderti tra un quarto d'ora.
Oggi ho intenzione di chiedere gli qualcosa di Nico, la curiosità mi divora. Molto probabilmente è sbagliato ma non posso fare a meno di non pensarci, è il padre di mio figlio, il ragazzo che amo....si cazzo, io lo amo ancora ma non posso ammetterlo. Non posso mandare a puttane una famiglia per un mio stupido sentimento. Era sbagliatissimo, era sbagliato per me, per Josh, per Christian e sicuramente anche per Nico che ora avrà già la sua grande famiglia. Io non ero la sua famiglia, io ero la solo una delle tante. Per fortuna l'arrivo di Bob mi fa tornare alla realtà. Ci dirigiamo verso il mio bar preferito "playa movida" non ha un senso il nome ma non è quello quel che conta, fanno dei cornetti che al sol pensiero mi viene l'acquolina. Arriva la cameriera chiedendoci le ordinazioni
"Per me una ciambella, un cornetto al cioccolato e un succo alla pesca" rispondo io
"Cornetto e cappuccino per me" risponde Bob
La cameriera annota tutto su un taccuino e nell'attesa chiacchieriamo fumandoci una sigaretta. Parliamo di sua moglie, del matrimonio, del lavoro, di sua sorella nonché mia migliore amica, del futuro e dei progetti. Dopo una buona mezz'oretta tra colazione e sigarette esce l'argomento "Nico".
"È da tanto che non lo vedi?" Chiesi
"Sinceramente si, non abbiamo più il rapporto di prima sai com'è....quando si cresce e ci si crea una famiglia è tutto diverso. È finito il tempo delle cazzate"
Mi dispiaceva davvero tanto il fatto che il loro rapporto era cambiato, erano peggio di due fratelli. Erano i bad-boy della scuola, i più fighi e niente e nessuno li avrebbe mai separati ma come ha appena detto Bob quando ci si crea una famiglia cambia tutto.
"Ti manca tanto? Insomma ti manca il rapporto che avevi con lui?"
Ma da dove mi escono certe cose?! Era il suo migliore amico, è ovvio che gli manchi.
"Tantissimo, non puoi immaginare quanto. E a te manca vero?"
Ecco l'ultima domanda che avrei voluto sentire.
"No" dico ma si sa che gli occhi non mentono mai infatti diventano subito lucidi.
"Vieni qui - mi fa sedere sulle sue gambe e mi abbraccia come se non ci fosse un domani, come per dire 'io ci sono e ti capisco, non sei sola e incompresa' - sai che a me non devi mentire"
"Io lo amo ancora capisci?! Sono dieci anni e mi manca fottutamente tanto"
"Dovrei dirti qualcosa al riguardo Carla"
Il mio cellulare squilla ed è Jack che mi dice di andare in aeroporto poiché loro sono arrivati. Salutò con un bacio sulla guancia Bob, pago le colazioni e mi dirigo verso l'aeroporto.

Incinta Di Uno StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora