Ventunesimo capitolo

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Vi ricordo che questa storia non è mia, ma di Seele su Efp!

*****

Liam aveva in mano un libro di fisica, mentre Zayn si dondolava pigramente su un'altalena. Si stava bene, c'era una piacevole brezza e un tranquillo silenzio nel parco giochi ancora vuoto, e il sole accarezzava timidamente i loro volti.

"Hai finito?" chiese Zayn, annoiato.

"Quasi" rispose, tracciando un'ultima linea lungo il foglio, per sottolineare un concetto importante. Poi richiuse il libro, e Zayn tornò a sorridere.

"Mi piace passare del tempo con te" ammise poi, lasciando spaziare gli occhi. "Anche mentre tu o io stiamo studiando e, di fatto, non stiamo parlando. Mi piace sentire che sei vicino..."

"Ne sono felice" ridacchiò Liam, vagamente imbarazzato. In quel momento, Zayn lo guardò negli occhi.

"E a te, Liam?" domandò, con quella che l'amico percepì come una strana serietà. "A te piace stare con me?"

Il cuore di Liam fece un tuffo. Quella era esattamente la domanda che anche lui si faceva, a cui non riusciva mai a rispondere.

"Certo, certo" si affrettò a dire. "Siamo amici, è normale che a me piaccia stare con te, no?"

Zayn esitò un attimo prima di parlare. "Sì. Credo di sì."

A Liam sembrò intristirsi, ma Zayn si riprese un attimo dopo.

"Ti va bene che stiamo sempre qui, di pomeriggio?" continuò a chiedere. "Non mi sono mai domandato se fosse un problema."

"In effetti ti auto inviti sempre" rise Liam, "ma no, non è un problema. Per niente."

"Bene" ridacchiò Zayn. "Mi dispiace, ma non sono una persona molto...uhm, non conosco bene tutte le regole del vivere in società" alzò gli occhi al cielo. "Il mio unico migliore amico finora è stato Louis, e non abbiamo mai fatto tante cerimonie. Se volevamo vederci, c'infiltravamo l'uno nella stanza dell'altro tramite la finestra."

Liam non sembrò divertito come lui, anzi, si era fatto più attento. Temendo di aver detto qualcosa di sbagliato, Zayn gli lanciò un'occhiata interrogativa.

"Questo vuol dire..." spiegò Liam, "che tu mi consideri il tuo migliore amico?"

Zayn si accigliò. "Mi infilo nella tua stanza dalla finestra?" chiese, perplesso.

"No", Liam si lasciò scappare una risata. "Hai detto che il tuo migliore amico, finora, è stato Louis. Questo vuol dire che c'è qualcun'altro, giusto?"

"Io..." Zayn abbassò gli occhi, "l'ho detto senza pensarci."

Esitò un secondo prima di proseguire, pregando di trovare le parole giuste. "Non so se siamo migliori amici" mormorò, "ma di sicuro tu per me non sei solo un amico, Li."

Arrossì quando si rese conto di ciò che aveva ammesso. "Cioè, ehm" tossì, imbarazzato, "con questo non volevo dire che-"

Le urla dei bambini appena arrivati lo interruppero. Tirò un sospiro di sollievo, mentre alcuni di loro si lanciavano su Liam.

"Ci guardi anche oggi, veeero?" lo pregò una bambina. "Dai, dai, dai, mamma ha detto che ci controlli tu!"

Liam lanciò uno sguardo a Zayn, che rise divertito.

"Non puoi dirle di no!" sorrise. "Fa' il bravo baby-sitter, Payne."

Liam sospirò. "D'accordo" conciliò, facendo strillare di felicità la bambina e suo fratello, assieme a un altro piccolo gruppo di bambini. "Però" continuò, con aria furba, "stavolta anche il mio amico Zayn mi darà una mano!"

You're every line, you're every word, you're everything. || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now