Quarantaduesimo capitolo

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Vi ricordo che questa storia non è mia, ma di Seele su Efp!

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Anne era sul punto di avere una crisi isterica; non faceva altro che telefonare a tutti gli invitati al matrimonio, controllando che nessuno avesse avuto degli imprevisti. Ma, quando Louis entrò in salotto e la trovò pallida come un cencio, comprese che non era andato tutto come programmato.

"Qualcosa non va?" chiese, interdetto. Anne si fece aria con una mano, come sul punto di svenire.

"Due degli invitati non potranno venire" lo informò, ansiosa, "ma avevo già prenotato tutto anche per loro! Devo trovare altre due persone subito, ma chi sarebbe disposto a venire così, all'improvviso? Mancano solo tre giorni al matrimonio!"

Gemma, stesa pigramente sul divano, sbuffò annoiata. "Avanti, mamma, nessuno si accorgerà di due posti vuoti. E se avessi fatto le cose prima, piuttosto che all'ultimo minuto, il problema non si porrebbe nemmeno."

Anne la incenerì con lo sguardo, ma lo squillo del cellulare di Harry sul tavolo la distrasse. Louis lesse il nome sullo schermo, Liam, e senza pensarci rispose.

"Avete qualcosa da fare dopodomani, tu e Zayn?" gli chiese senza salutare, e immediatamente Anne e Gemma gli puntarono stupite gli occhi addosso. Louis annuì fra sé e sé un paio di volte, spiegò in breve a Liam la situazione, e terminò la telefonata con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.

"Signore" scherzò, sicuro di sé, "problema risolto."

*****

Zayn aveva ascoltato la telefonata, e aveva sgranato gli occhi non appena Liam aveva confermato la loro presenza al matrimonio di Gemma; continuava a fissarlo come se volesse svegliarsi da un incubo, e Liam alzò un sopracciglio in sua direzione.

"Cosa c'è?" domandò, sinceramente confuso. Zayn sospirò, incrociando le braccia al petto.

"Lee, io e Harry avremo parlato sì e no cinque volte in tutta la vita, cosa c'entro io con il matrimonio di sua sorella?" gli fece notare, tentando di mantenere i nervi saldi.

"Sei il mio ragazzo" ribatté Liam tranquillamente, "ed è come se io facessi parte della famiglia di Harry da sempre, perciò...alla fine non è poi così assurdo."

"Ma non so nemmeno che faccia abbiano!" sbuffò Zayn, ansioso. Liam rise, senza scomporsi.

"Non è difficile, sono tutti uguali. Anne e Gemma sono le esatte copie al femminile di Harry, non puoi sbagliarti."

Liam continuò a vedere la preoccupazione negli occhi di Zayn. "C'è qualche altro problema, Zaynie?" gli chiese, aggrottando le sopracciglia mentre lo osservava mordicchiarsi il labbro inferiore.

"Non so come comportarmi" borbottò il ragazzo, "sono stato solo una volta ad un matrimonio cristiano, ed ero piccolo."

"Non fa nulla, stai tranquillo" gli sorrise lui, rassicurante. "In caso, ci sarò io come sempre a darti una mano, no?"

Zayn non parlò, ma sorrise leggermente. Si sporse verso Liam e, semplicemente, lo abbracciò stretto, cingendogli le braccia intorno al collo e riempiendosi le narici del suo profumo.

"Ti voglio bene, sai." disse, quasi casualmente, come se avesse già dimenticato tutto. Sembrava più un abbraccio tra amici che tra fidanzati, ma a Liam non dispiacque; anzi, lo strinse forte di rimando, sussurrandogli un "anch'io ti voglio bene, Zee" all'orecchio.

"Mi piace come ti comporti con me" aggiunse Zayn, posandogli un lievissimo e dolce bacio sul collo, su quella voglia così particolare. "Da amante, da amico, da fratello" elencò sottovoce, "a volte persino da padre."

You're every line, you're every word, you're everything. || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now