Cuginanza

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A quel punto mi disse: - Io non so più se la amo, non so più se questa è la vita che voglio, però allo stesso tempo lei è ancora mia moglie.

A metà del discorso che mi aveva fatto fino a quel momento, mi stavo quasi chiedendo se non volesse fare la parte dell'uomo trascurato dalla consorte e giocarmi un brutto tiro.

Invece no, era un uomo sincero che si era messo a nudo e lei era sua moglie, anche in quel preciso istante.
- Non so se la ami, ma sicuramente le vuoi bene e la rispetti, che non è poco.
Ripetè per l'ennesima volta: - Ho bisogno di schiarirmi le idee.
- Già. E con me ti stai comportando da cugino, così come ha fatto Raffaella con te.
- Non ci avevo pensato. Beh, in un certo senso sì. Grazie per avermi capito.

A quel punto prese la stagnola semirigida che aveva ricoperto il tappo del vino. Si mise ad armeggiare meticolosamente e confezionò un anello rudimentale.

Si mise in ginocchio e mi disse: - Vuoi essere mia cugina? Ti prometto fedeltà per sempre.
- Cretino! - gli urlai e ci mettemmo a ridere come scemi.
Quando tornammo seri, mi disse: - Cosa ne pensi? Di me e Bianca, intendo.
A quel punto mi feci ulteriormente seria.

- Posso provare a farti passare delle belle giornate. Beh, non so quanto spensierate, ma possiamo aiutarci a vicenda. Sappi però che non sono sinceramente in grado di darti consigli su Bianca. Lo può fare probabilmente Raffaella, ma non io.

- Capisco, eccome se lo capisco - disse lui. Si allungò per darmi un bacio sulla guancia. Mi ritrassi dicendogli che i cugini non si baciano. Lui annuì e mi diede una stropicciatina ai capelli.

Era finalmente ora di andare a dormire.

Il filo che ci unisceWhere stories live. Discover now