Guardando al futuro

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Mi sentivo un po' più leggera, dopo le ultime parole di mio padre. Trovai Edoardo che mi aspettava fuori con un mazzo di mughetti in mano. Era buffo, non sembrava per niente a suo agio.

- Com'è andata?
- Grazie! Sono per me?
- Ah, già quasi me ne dimenticavo. Mi sono messo ad aspettarti vicino alla bancarella di fiori. La fioraia era molto insistente, ho visto che aveva i mughetti e te li ho comprati, tieni!
- Dove andiamo?
- Cosa ne pensi dell'orto botanico? È qui vicino.

Fremeva per sapere cosa ci fossimo detti io e papà. Gli raccontai tutto mentre ci incamminavamo.

Quando gli raccontai le ultime parole che ci eravamo scambiati, però, la mia tranquillità sembrò vacillare. Perchè papà sapeva cosa fosse successo a Lucia? Teoricamente nessuno avrebbe dovuto esserne a conoscenza. Mi chiedevo se non avessi capito male, cercando di ripetere le parole esatte, iniziai a non essere più sicura di nulla.

Dopo aver gironzolato per l'orto botanico affittammo una bici. Gli dissi però che alle 17 dovevo tornare da papà, mi aveva promesso che sarebbe andato avanti con il racconto.

Ci venne fame, pranzammo in un ristorantino che era stato allestito su una chiatta, sul fiume.
Non avevo molta fame, scegliemmo un risotto. Ci avvisarono che avremmo dovuto aspettare un po' prima che fosse pronto.

- Oggi te ne sei andata di nuovo senza dire nulla, mi stai facendo preoccupare. Ce l'hai con me?
- No, è che tra pochi giorni tu andrai via. Mi ci devo abituare. Dovrai tornare al lavoro. - Indugiai spezzettando il pane in piccoli pezzi - E da Bianca.

Cercai poi di sdrammatizzare. - Lei immagino che a tavola si comporti molto meglio di me.

Guardò il pasticcio che avevo combinato e annuì ridendo. Ripulii la tavola, gettando le briciole ai pesci che probabilmente si trovavano in acqua.

Credo non sapesse cosa rispondere.
- Non so se voglio tornare.
- Al lavoro o da Bianca? - Lo fissai negli occhi: - Senti, non puoi fuggire. Hai avuto una piccola crisi di identità o forse eri semplicemente molto stanco. Ora però devi ricominciare ad affrontare la tua vita. Sai già da dove iniziare?
- Avrò una mole esagerata di lavoro arretrato.
- E? - Lo incalzai, mentre aveva già distolto lo sguardo. Sentiva i miei occhi su di lui
- E devo parlare con Bianca. Non possiamo stare in questa situazione stagnante, non fa bene nè a me, nè a lei.

Finito il pranzo, terminammo il nostro giro in bici. Lui tornò all'appartamento dicendo che mi aspettava là.

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