Capitolo nove

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Diego

Io e Asia prendemmo posto su due poltrone rivolte verso il divano dove Enola, con le gambe accavallate e perfettamente a suo agio, teneva in mano una tazza traboccante di thè. Formavamo un triangolo perfetto.

' Tu detesti il té'.

Faceva scorrere l'indice lungo il bordo di quel prezioso pezzo di porcellana inglese e posava i suoi occhi da cerbiatto prima su di me e poi su Asia.

Ci eravamo odiati, scannati con le parole e con i fatti, sopportati per cinque lunghi anni. Cane e gatto, diavolo e acqua santa, giorno e notte, Diego ed Enola. Per un attimo mi mancarono quei tempi, quando non riuscivo mai a fare colazione per via delle troppe risate al pensiero di quello che le avevo detto il giorno precedente, o per via della rabbia incontenibile dinanzi i suoi crudeli scherzi. Giorni di follia, di imprevedibilità, di episodi che tutta la scuola ricordava.

' Perché sei qui?'

'Ha ancora quell'espressione arrogante stampata in faccia, non la sopporto...'

-Siamo tutti. Puoi parlare. - Asia invitava Enola ad intraprendere un discorso a me oscuro.

Lei in risposta appoggiò delicatamente la tazza sulle ginocchia e vidi comparirle sulle labbra un sorriso che credevo di aver dimenticato. Era una perfetta sintesi di scherno, malizia e sfida.

- Mi dispiace recarvi disturbo, ma devo parlare con Diego e, come già ti ho detto Asia, preferirei che ci fossi anche tu.-

Non battevo ciglio. Ero sotto ipnosi. Credevo di essere finito in un mondo parallelo.

-Ho la leucemia e mi hanno dato poco tempo. Prima di andarmene per sempre vorrei dirti una cosa.-

Sentii un vuoto allo stomaco e la nausea salire.

-Ti ho sempre amato, Diego. L'armonia tra noi era pura utopia e so che non hai mai ricambiato il mio sentimento. Eppure dovevo liberarmi dal peso di questa verità. Sei stato e rimarrai il grande amore della mia vita, l'unico. L'unico grande amore della mia vita, soprattutto considerando che non avrò tempo per trovarne un altro.-

Asia aveva spalancato la bocca e sbarrato gli occhi. Enola voltò impercettibilmente la testa. Continuò a parlare rivolgendosi a lei.

-Dal momento esatto in cui sei diventata la fidanzata di Diego ho provato un astio talmente forte che mi ha spinto a parlar male di te per anni. Ti ho odiato, ma ti prego, comprendimi, ero rosa dalla gelosia.-

- Siete una bellissima coppia, dico sul serio! Non ero io quella giusta per Diego. Sono contenta che alla fine abbia trovato la sua anima gemella.-

Si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e concluse.

-Finalmente sono priva di rancori verso di voi, soprattutto verso di te.- Mi indicò come se fossi un oggetto di privo di vita.

Smisi di pensare, di respirare, di provare emozioni, ma iniziai a sentire un bruciore nell'anima, se ancora l'avevo. Mi chiesi cosa fosse quel calore improvviso, così indefinibile e impossibile da ignorare. Potevo immaginarlo come la flebile fiamma di un fiammifero. Insignificante ma al contempo presente.

Enola aveva la leucemia. Enola stava per morire. Enola.

-E' tardi. Prima di andare devo chiederti una cosa, Diego-

Non mi ero mosso da quando avevo preso posto sulla poltrona. Le mani abbandonate sui braccioli e lo sguardo perso.

-C'è qualcosa che devi dirmi per concludere il nostro rapporto turbolento Enola-Diego?-

Ero assente. Muovevo leggermente la bocca come un pesce fuor d'acqua, annaspante per quell'agonia ingiusta.

'Enola non puoi morire...'

Dovevo rispondere. Si, dovevo farlo.

-Grazie...-dissi poco convinto.

Enola si leccò il labbro inferiore ed inclinò divertita la testa di lato.

'Non posso aver detto grazie. Non è vero. No.'

Mi sentii un perfetto idiota.

-Bene-

Si alzò in piedi.

'E ora dove vai?'

-Con voi ho finito. Sono certa che le mie parole vi abbiano turbato, ma non avete nulla da temere. Non ho intenzione di minacciare la vostra relazione in alcun modo. Dovevo semplicemente pareggiare uno dei tanti conti in sospeso che ho.-

Asia si alzò in piedi, l'accompagnò alla porta, l'abbracciò e in meno di due secondi fu di nuovo fuori dalla mia vita. Esattamente come nove anni prima.

Mi presi la testa tra le mani e una vampata di calore mi invase.

-Diego! Le puoi dire 'grazie'? Mio Dio...- Mi rimproverò Asia.

'Enola'.

-Come è possibile che non avevi nulla da dirle? Ma lo hai un cuore?-

'Se ne è andata e non mi ha neanche salutato. È rimasta la stronza di sempre.'

-Diego! Maledizione!-

'Neanche uno sguardo. La odio!'

-Si! Devo dirle una cosa.-

Senza dare spiegazioni mi catapultai sulle scale del condominio e corsi a perdifiato per raggiungere Enola.

Siamo ufficialmente arrivati ad un punto di svolta. Spero che la storia vi stia piacendo, se così fosse una stellina sarebbe molto gradita :) Non abbiate paura di commentare, la vostra opinione è molto importante!

Noemi

Ogni alba rimasta (Ex ANCHE ORA- Il castello del tempo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora