Posso giocare?

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*Edd*

Mi annoio a morte. Potrei leggere un bel libro, oppure potrei fare uno dei miei tanti esperimenti scientifici, ma stranamente non è ho tutta sta voglia.

Fuori c'è il sole e ci sono dei ragazzi che giocano. Forse dovrei uscire e fare amicizie nuove e unirmi a loro?

Su Edd! Hai promesso che quest'anno saresti finalmente uscito dal tuo guscio e avresti fatto nuove amicizie. Ora alzati dal letto e vai fuori!

Mi convinco ed esco. Vado fuori e il mio sguardo punta su due persone un particolare: Ed e Eddy!

Corro verso di loro e li saluto. Non pensavo che abitassero dalle mie parti.

??: Chi è lui? Il ragazzo nuovo di oggi?

??: Io l'ho visto mentre quell'antipatico di Kevin se la prendeva con lui. È proprio un prepotente!

Io: In effetti. Ma non importa, quel che è successo è successo, ci metto una pietra sopra e non ci penso più. Il mio nome è Edd, ma chiamatemi pure Doppia D. Voi come vi chiamate?

Ralf: Io mi chiamo Ralf e abito nella fattoria qui vicino! Piacere di conoscerti ragazzo!

Lui corre verso di me e mi stringe la mano. Ha una presa bella forte.

Jimmy: Io sono Jimmy, il migliore amico di Sara. Oggi l'hai conosciuta, vero?

Io: Si

Jimmy: Mi ha chiesto di chiederti scusa per il comportamento di Nazz. Quella ragazza è la ragazza più popolare di tutta la scuola, cioè una snob

Ralf: Per quei ragazzi noi siamo degli strambi che non valgono nulla. Solo perché non ci facciamo mandare dal preside dai professori e non ci vestiamo con vestiti firmati

Johninno: Assolutamente vero. Il mio nome è Johninno e pure io vengo preso per uno strambo. Solo perché sto sempre insieme alla mia amica Tavoletta!

Notando bene, vedo che tra le braccia del ragazzo c'è una tavoletta di legno con occhi e bocca disegnate sopra. In effetti non è normale sta cosa, ma chi sono io per criticare?

Io: Il piacere è tutto mio, ragazzi. P-posso giocare anche i-io?

Chiedo balbettando.

Ralf: Ma certo Doppia D! Stai tranquillo, non devi essere timido! Gioca pure a schiaccia sette con noi

Io sorrido e inizio a giocare con loro a schiaccia sette. Questo è uno dei pochissimi giochi a cui so giocare. Ci giocavo sempre con il mio fratellone, prima che morisse nell'incidente.

Rimaniamo solo in due: Ralf e io.

È molto bravo a questo gioco, ma non riuscirà a battermi!

Vinco e Ralf da un calcio al pallone, facendolo volare contro la porta della casa di Kevin. O cavolo...

Si sente un grido di rabbia e vediamo uscire fuori dall'abitazione Kevin infuriato. Cammina verso di noi, tenendo la palla sotto braccio.

Kevin: Imbranati! Fate attenzione o questa palla ve la buco con un ago!

Ed: Calmati, non l'abbiamo fatto apposta

Kevin: Allora state attenti, o sapete come andrà a finire

Butta la palla a terra e mi guarda per qualche secondo. Il nostro guardo sembra durare secoli. Lui distoglie lo sguardo e torna dentro casa, sbattendo la porta.

Senza farci domande, riprendiamo a giocare, fino a che non arriva l'ora di tornare a casa.

Entro dentro casa e mi siedo a tavola con i miei genitori a cenare. Loro due parlano e se dico qualcosa, mi dicono di stare zitto o mi levavano il piatto.

Io rimango in silenzio e finisco di cenare. I miei genitori si alzano e vanno a dormire, mentre io lavo i piatti.

Dopo aver finito, vado in camera mia e preparo la roba per domani. Mi sdraio sul letto e penso a quello che è successo oggi.

Kevin mentre mi guardava, non avevo paura. Mi sentivo strano, come se avessi le farfalle nello stomaco.

Che cosa mi sta succedendo?

~KEVEDD~Where stories live. Discover now