*Kevin*
Mentre giro per i corridoi della scuola, vedo Ralf in lontananza e mi sale l'istinto omicida alle stelle e corro verso di lui. Lo prendo dal colletto e lo scaramento contro gli armadietti e lo guardo con immenso odio.
Ralf: Che cazzo ti prende, coso??
Io: Quindi tu saresti lo scopamico di Edd? IL MIO EDD?
Ralf: Primo: non è tuo, secondo: si, è così. Qualche problema?
Io: Qualche problema mi dici, contadino di sta minchia?? Io amo Edd, lui è mio! Non permetterò che tu lo tocchi ancora!
Ralf: Anch'io lo amo e vedrai che anche lui si innamorerà di me! Sai con chi era nei momenti tristi? Io. Sai chi passava giorno e notte attaccato ad un cazzo di telefono per sentirlo tutti i giorni? Io. Sai chi ha dimostrato veramente di amarlo? IO E SOLO IO! TU NON TI MERITI EDD!
Io: STA ZITTO!
Gli tiro un pugno in pieno viso e iniziamo a picchiarci. Dei professori ci dividono e ci mandano dal preside. Fanculo, per colpa di quel bastardo di merda mi sono beccato una bella nota.
Usciamo dall'ufficio del preside e ci lanciamo uno sguardo pieno di odio e risentimento. Crede che io non sono all'altezza di Edd? Bene, farò rinnamorare di me Edd e vediamo chi se lo merita veramente!
*Edd*
Dopo scuola, vado a casa insieme a Ralf e mi racconta quello che è successo oggi, a scuola, con Kevin. Che idioti, si mettono pure a picchiarsi per me, io che non sono tutto sto granché.
Apro la porta di casa e lo saluto con un bacio sulle labbra, proprio di fronte a mia madre che stava guardando la Tv, ora invece ci guarda. Chiudo la porta e mia madre si alza di colpo.
Mamma: Tu vuoi farmi morire di crepacuore, non è forse vero?
Io: Si. Vorrei vedere il corpo tuo e di mio padre senza vita
Mamma: Perché ci fai questo figlio mio...?
Spalanco gli occhi e stringo i denti. Gli mollo un ceffone talmente forte da farla cadere per terra.
Io: PUTTANA DI MERDA! CHIEDI PURE LA RAGIONE DEL MIO ODIO!? VI SIETE FORSE DIMENTICATI DEL DOLORE CHE MI AVETE FATTO PROVARE? MENTRE IO ERO DEBOLE E AVEVO SOLO BISOGNO DI AIUTO, VOI VE NE SBATTEVATE IL CAZZO E MI LASCIAVATE MARCIRE IN UN ANGOLO, IN LACRIME. FAI UNA COSA BRUTTA TROIA: PRENDI LA CORDA IN GARAGE E IMPICCATI! TU E MIO PADRE!
Grido questo e corro in camera. Tiro pugni sul muro e lascio numerose crepe, continuo anche se mi sanguinano le nocche. Smetto e prendo il cappello che ho in testa e lo stringo al petto, buttandomi sul letto.
Chiudo gli occhi e penso al mio passato. Quanta merda deve vivere una persona sola...
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