LIII Dylan: ALLIE & NOAH

11.6K 923 204
                                    

Canada, 9-10 luglio 2010

Iris mi ha chiesto di aspettarla fuori dal grande cancello di casa Sanders.

Nell'attesa mi stringo nella giacca.
La temperatura dopo il tramonto scende sempre di qualche grado.

Dopo circa un'ora, finalmente, la vedo arrivare. Ha indosso uno dei vestiti che abbiamo preso insieme alla boutique.

Le pieghe della gonna a strisce bianche e nere svolazzano nel buio della sera, scoprendole le gambe e ripagando a pieno l'attesa.
E' davvero graziosa.

"E' molto che aspetti?" mi chiede, uscendo.

"Tranquilla, sono appena arrivato" butto là.

"Ho dovuto attendere che mio padre si coricasse. Non volevo dargli troppe spiegazioni sulla mia fuga notturna!" mi strizza un occhio.

La prendo per mano e la conduco nelle vie ormai note del paese.

"Cosa hai fatto oggi nel tuo primo giorno di libertà?" le domando.

"Ho dormito quasi tutto il giorno!"

"Stavi male?" mi preoccupo.

Non so come mai ma il mio primo pensiero riguarda la sua salute.

"Naa, ho solo fatto le cinque del mattino per vedere l'ultimo film che mi hai regalato!" ride.

"Hai passato la notte davanti alla tv?"

"Sono abituata ad andare a letto a orari insoliti, fino a poco tempo fa ero una cameriera in un pub notturno!" mi ricorda.

"Oh! Okay..."

Il palmo di Iris aderisce al mio. Il suo vestito è sospinto dal vento. La cosa è piacevole.
Mi eccita quasi.

"Dunque suppongo che Le pagine della nostra vita ti sia piaciuto. Se hai fatto un simile orario per vederlo..."

Iris annuisce. Le sue labbra restano increspate in un lieve sorriso e i suoi occhi luccicano appena mentre chiede: "Perché hai voluto che ci vedessimo a sera inoltrata?"

"Non riesci a immaginarlo?"

Il suo sguardo rimane incollato al mio più del necessario. Le sue pupille tremano e anche la mano che ha stretta nella mia.

"Voglio farti rivivere la storia di Allie e Noah. Voglio farti sentire come loro, per una notte soltanto..."

"Allie e Noah..."

"Sì, ma solo il loro incontro. Solo i loro giorni felici. Quando erano giovani, belli e non avevano paura della vita. Prima della separazione, prima delle lettere mai ricevute e mai risposte, prima dell'amnesia causata dalla malattia"

Iris apre e chiude la bocca e biascica appena un: "E come?"

Trattengo un sorriso e punto l'indice verso la strada di fronte.

"Semplicemente così!" dico.

Prima che Iris possa mettersi a fare domande, la trascino di peso fino alla via prescelta.
E' ampia e c'è un semaforo acceso.
Lascio la sua mano e vado a distendermi proprio in mezzo alla corsia principale.
Posiziono le braccia dietro la nuca e incrocio i piedi l'uno sull'altro. Ho messo un paio di jeans scoloriti per l'occasione e anche la giacca più vecchia che ho. Stare disteso a terra non è il massimo. L'asfalto è ruvido sotto la schiena, ma la sensazione infondo non è poi così sgradevole.

Iris rimane sul bordo del marciapiede e mi guarda esterrefatta.

"Cosa stai facendo?" mi chiede.

L'AMORE NON ESISTEWhere stories live. Discover now