Capitolo 6.

16.3K 859 260
                                    

Il giorno delle visita ad Hogsmade era arrivato ed Harry non poteva far a meno di negare che nonostante tutte le cose che lo stavano travolgendo in quei giorni l'eccitazione per tali occasioni non era svanita, spesso passando per le vie della città pensava alle gite a cui partecipava alla scuola babbana elementare dove gli era permesso di partecipare per il solo fatto che i Dursley potevano gioire e festeggiare la mancanza del ragazzo per un'intera giornata, ma né Harry né Dudley potevano godere di tale gioia visto che si ritrovavano a scannarsi in ogni gita. Qui ad Hogsmade la situazione era totalmente l'opposto, neppure lo smorfioso più antipatico della scuola poteva rovinare le giornate di libertà ai livelli del suo antipatico cugino.

O almeno così credeva.
Come erano soliti fare, Harry, Ron ed Hermione non appena arrivati ad Hogsmade non persero tempo per stilare una lista mentale sul da farsi -Prima tappa: Mielandia!- disse Ron tutto eccitato, non dando peso agli sguardi rassegnati di Hermione e quello teso di Harry.

-Credo che dovremmo prima andare ai Tre Manici di Scopa- disse Harry sollevando cauto lo sguardo verso la meta. -La McGranitt ci aspetta- concluse indicando la professoressa che stava a braccia conserte all'ingresso, l'aria truce del giorno prima non si era dissipata per nulla.
-Andiamo, allora- incalzò Hermione, probabilmente la meno entusiasta dei tre nel sentire noiosi piani di gioco, avrebbe preferito sicuramente essere da qualche parte a leggere un bel libro o peggio, finire qualche compito.
Ron sembrava aver notato questo dettaglio nella sua espressione e sembrava indeciso sul da farsi, probabilmente aveva in mente di portarla da qualche altra parte, a Mielandia magari, affrontando al tempo stesso la questione della lettera, ma purtroppo sapeva che questo era impossibile in quanto portiere della squadra.

Arrivati al locale la McGranitt non perse tempo ad incoraggiarli ad entrare e prendere posto a sedere, i ragazzi si diedero un'occhiata intorno e videro che il locale era praticamente vuoto se non fosse per qualche studente che non faceva parte di nessuna squadra, non fece a meno di notare Harry, e Draco Malfoy in fondo la stanza intento a parlare con Madama Rosmerta. Hermione lo notò e diede una gomitata a Harry per attirare la sua attenzione sul ragazzo, pensando di ricevere un parere sulla stranezza di ciò che stavano vedendo, ma Harry scrollò semplicemente le spalle facendole credere di non aver già notato il ragazzo e che poco gli interessasse.
-Caspita- soffiò Ron nel sedersi -Ha minacciato tutti gli studenti per non assistere ai piani tattici o cosa?- chiese guardandosi intorno e puntato infine il suo sguardo sulla professoressa.
-Chiuda il becco, Weasley- lo zittì la professoressa parecchio irritata.
-Non vorrei aizzare il fuoco- si intromise cauta Hermione -Ma, è successo qualcosa di grave, professoressa?-
Harry sentendo la sua amica intromettersi nelle faccende personali della professoressa di Trasfigurazione strizzò gli occhi pronto a una tirata d'orecchi collettiva, ma quella non arrivò.
-Mia cara signorina Granger- si rivolse calma verso Hermione senza però far trapelare un minimo di sorriso -Come penso avrete già notato il Preside manca da un bel po' e il carico di lavoro ricade tutto sulle mie spalle, diciamo che i miei colleghi non sono di grande aiuto, anzi, credo proprio che stanno mettendo i bastoni tra le ruote in situazioni poco consoni a loro, così come alcuni dei studenti- lanciò una occhiata significativa a tutti e tre i ragazzi che a loro volta si sentirono parecchio a disagio, Harry avrebbe potuto giurare che ne lanciò una anche in direzione di Malfoy, ma sembrava che nessuno a parte lui lo avesse notato.
-E questo cosa centrerebbe con il Quidditch?- si azzardò a domandare Ron.
L'attenzione della professoressa si spostò lentamente su Ron, senza cambiare un minimo dettaglio della sua espressione, Harry era sicura che non li avrebbe schiantati solo per il bene della partita. -Il Quidditch c'entra sempre signorino Weasley- si limitò a rispondere e detto questo fece apparire con un semplice tocco di bacchetta diversi fogli contenenti milioni di schemi di gioco. La professoressa non sembrava preoccupata nel tenerli cosi in vista, probabilmente perché aveva già eretto un qualche incantesimo che escludesse occhi indesiderati intorno a loro, o più semplicemente perché al locale non c'era più nessuno, tranne Malfoy. Da quando erano entrati non si era mosso dalla sua postazione e sembrava non averli neppure notati, era immerso fin troppo seriamente nella discussione che aveva intrapreso con la proprietaria del locale, ma questo non bastava a rilassare troppo la McGranitt che solo ora, notò Harry, tentava di coprire il più possibile gli schemi dal lato in cui si trovava il ragazzo.

Amortentia. - Italian Drarry Fanfiction.Where stories live. Discover now