Capitolo 10

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Il campo da Quidditch era riempito da tifosi sconvolti dall'esito della partita, c'era chi si strabuzzava gli occhi guardando il tabellone dei punteggi e cercando di capire chi avesse vinto la partita, altri acclamavano con fare deciso i nomi dei giocatori appartenenti alla propria casa, altri ancora, con il fiato sospeso, fissavano i due cercatori stesi per terra mano nella mano. Harry aveva aperto gli occhi giusto il tempo per guardare il boccino tra le loro mani per poi svenire. Draco, invece, non aveva la minima idea della confusione che si stava creando intorno, tra la gente irrequieta nell'attesa di un decreto finale e la gente che battibeccava per questo. Si limitava a fissare confuso l'area intorno a lui, massaggiandosi con la mano libera la testa dolorante.

– il Boccino d'Oro è dotato di Memoria Tattile, non può dire che i ragazzi l'abbiano afferrato nello stesso momento!– La voce imbestialita della McGranitt trafiggeva i timpani di Draco, rendendola l'unica cosa che riuscisse ad udire aumentando così il dolore pulsante alle tempie.
–Il Boccino mostra chiaramente, per quanto straordinario, che i due ragazzi lo abbiano toccato allo stesso tempo. Questo sta a significare, data la differenza di punti che Serpeverde è la casa vincitrice.– spiegò calma la professoressa Bumb, nonostante lo sguardo omicida della vicepreside.
Fino l'anno precedente Draco sarebbe stato entusiasta di sbattere sul faccino occhialuto di Harry Potter la vittoria delle serpi, ma quella ormai non faceva parte delle sue priorità. Disinteressato dell'esito della partita si alzò barcollando staccando la presa intrecciata al ragazzo quasi accompagnando la mano, e, mentre le due professoresse litigavano sull'esito della partita si avviò in fretta verso il castello.

La sensazione sgradita della mano che ricadeva sul prato umido fece tornare Harry in sé giusto in tempo per notare la figura isolata di Draco girare l'angolo in lontananza. Senza pensarci due volte lasciò la folla nella sua chiacchiera e frenesia per seguire i suoi passi.
Si chiese più di una volta durante il tragitto perché doveva andare sempre in quel modo, il perché del ritrovarsi sempre alle spalle di Draco, senza mai fermarlo veramente, una volta per tutte.
Correva senza girarsi nemmeno una volta, non riusciva neppure ad udire Hermione e Ron che lo richiamavano sconcertati, Harry prima della caduta, si era deciso nel voler parlare con l'amica; ora invece sembrava essersi dimenticato di tutto, c'era solo Draco nei suoi pensieri, non riusciva a comprendere nulla di ciò che stava accadendo, sembrava quasi che l'ultimo anno gli stesse scivolando di mano come granelli di sabbia tra le dita osservandolo dal di fuori da quelle sue lenti tonde. Non comprendeva quando questa nuova ossessione si fosse innescata nella sua mente, da quando fosse sempre lui alle calcagna di Draco e non più viceversa, gli mancavano le attenzioni? Probabilmente si, le sue. Sapeva che era il momento di dirglielo, stanco di quella caccia e fuga, e probabilmente avrebbe ricevuto delle grosse e grasse risate soddisfatte in risposta, ma almeno avrebbe evitato ulteriori inseguimenti.
Se solo Malfoy non fosse un maestro nella sparizione. Harry nel corso dei suoi pensieri l'aveva perso di vista. Di nuovo.

Si trovava ormai all'interno delle mura, si guardò a destra e sinistra ma dai lunghi corridoi non avvertiva nessuna traccia di passaggio, questi gli apparivano più stretti e lunghi di come mai gli fossero sembrati. Per un attimo Harry parve incerto sul da farsi girando su se stesso in preda all'agitazione, stava uscendo fuori di testa e se non avesse scoperto entro la fine della giornata dove si cacciava Draco e almeno una delle risposte ai suoi quesiti sarebbe esploso in una crisi nervosa degna di un adolescente con la luna storta in piena fase di sviluppo, con i suoi alti e bassi amplificati per il numero dei problemi che da anni era costretto a subire.
Dopo aver riacquisito un po' di calma prese la mappa dalla tasca interna della divisa e veloce la rivelò, ancora una volta niente. Nessuna traccia del biondo serpe verde, nonostante egli avesse giocato contro Harry pochi minuti prima, nonostante le mani intrecciate, nonostante tutti fossero sicuri della sua presenza, lui sembrava non esistere più.

Amortentia. - Italian Drarry Fanfiction.Where stories live. Discover now