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Luke


Salutai Ashton con un timido bacio sulla guancia prima di scappare verso la porta di casa, aprendola con le mie chiavi. Ci misi un po' a causa delle mani che mi tremavano dall'emozione. Non riuscivo ancora a credere di aver dato il mio primo bacio, e ad un ragazzo bello come Ashton; a pensarci sembrava un sogno, qualcosa che nella realtà non poteva accadere, una mera illusione. Eppure era così reale. Ashton mi aveva baciato per minuti interminabili, su quella panchina, tenendomi contro il suo corpo per riscaldarmi e ripararmi dal vento e diamine, io avrei voluto tanto che quei baci non finissero mai. Però purtroppo avevamo un appuntamento da mandare avanti, e così c'eravamo alzati dalla panchina diretti in una tavola calda dove avevamo cenato e chiacchierato del più e del meno, conoscendo sempre più cose l'uno dell'altro. Adesso erano le dieci di sera ed io ero appena entrato in casa, sospirando di sollievo al calore che colpì il mio corpo non appena misi piede dentro.

Stavo per scappare nella mia stanza quando mia madre uscì dalla cucina raggiungendomi entusiasta, seguita da Marlene. Le fissai con un sopracciglio alzato. «Che ci fai ancora qui? Pensavo te ne fossi andata per uscire con Ray», borbottai, strofinandomi le mani.

«E perdermi il resoconto del tuo primo appuntamento? Neanche per sogno! Posso vedere quel coglione di Ray anche domani», sbottò facendo voltare mia madre verso di lei, «Scusa, Liz».

Ridacchiai. «Quindi hai passato la sera con Marlene e sei ancora in piedi che sorridi. Non male, mamma», commentai, restando sorpreso quando mia madre mi strinse in un abbraccio spaccaossa.

«Il mio piccolo ometto è andato al suo primo appuntamento!», esclamò contenta, «Sono così felice per te, figlio mio, finalmente hai trovato qualcuno».

«Ehm... credo sia un po' troppo presto per dirlo», commentai a disagio, staccandomi da mia madre, «Sono uscito con Ashton solo una volta».

Marlene alzò gli occhi al cielo. «Ma se lui è cotto di te. Sei solo un idiota se non ammetti che qualcosa la vuole combinare!».

«A proposito, sei una stronza perché non mi hai detto che ti aveva chiesto una mano», borbottai indispettito, ignorando l'occhiataccia che mi lanciò mia madre.

Marlene fece spallucce. «Oh andiamo, doveva essere una sorpresa! Non potevo di certo venire a dirti cosa Ashton stava organizzando. E comunque devi raccontarci tutto, e spera per te che quella macchia sulla tua maglia sia di qualche sostanza uscita dal pene di un certo ragazzo riccio».

Io arrossii veemente mentre Marlene ridacchiava e mia madre la guardava sconvolta. Ancora mi chiedevo perché non l'avesse ancora cacciata di casa, di solito Marlene quando parla il 98% delle cose che dice sono parole inappropriate o parolacce, quindi non sarebbe andata per niente d'accordo con mia madre, sempre composta ed educata. Erano il totale opposto.

Tornando a noi, adesso ero seduto al tavolo in cucina, con una tazza di tè stretta nella mano sinistra e Marlene e mia madre che mi guardavano attente, in attesa che io parlassi. Mi sentivo a disagio con i loro occhi puntati contro, mi sentivo come se fossi ad un interrogatorio ed avessi qualcosa di gravissimo da confessare, quando poi il massimo che era successo tra me ed Ashton era stato un bacio (okay, più di uno, ma comunque non era successo niente oltre quello).

«Prima che cominciate a chiedermelo, questa sulla maglietta è una macchia di gelato e no, non ho fatto sesso con Ashton», sbottai arrossendo. Non mi piaceva parlare di sesso davanti a mia madre, nonostante l'argomento spuntasse quasi sempre nelle nostre conversazioni. A volte ho la sensazione che la mamma sappia di Angel... Cazzo, morirei se lo scoprisse. Certo, sa che sono gay e lo accetta, ma un conto è sapere che tuo figlio è omosessuale ed un altro è sapere che fa vedere il suo culo a degli sconosciuti in chat.

Mia madre sospirò di sollievo. «Ah, meno male. Stavo per prenotarti già un appuntamento dal medico per un controllo», disse, sollevata.

Alzai un sopracciglio. «Mamma, non prenderò l'AIDS solo per una volta che faccio sesso, lo sai no? E poi... non è che lo farei con uno che ci sta con tutti, Ashton è un bravo ragazzo», borbottai rosso come un peperone, facendo ridere Marlene.

«Che vuoi, come tua madre voglio essere sicura che tu non abbia niente! Lo sai che non è da tutti i giorni avere un figlio gay», sbottò in sua difesa mia madre, facendomi arrossire sempre di più. Certo, ero contento che si mostrasse così premurosa e preoccupata nei miei confronti (preoccupata al punto da comprarmi preservativi e una boccetta di lubrificante che avevo nascosto, rosso di vergogna, nel cassetto degli accessori di Angel), ma a volte superava un po' il limite.

«Puoi stare tranquilla Liz, Ashton è un bravissimo ragazzo. Un verginello dal cuore d'oro», mugugnò Marlene, accarezzando la schiena di mia madre, «Non devi proprio preoccuparti di questo».

«Sicura?».

Marlene alzò gli occhi al cielo. «Sicura! Adesso però facciamo parlare Luke che ha un bel po' di cose da raccontarci».

Sospirai, prendendo un sorso di tè prima di parlare. La bevanda mi bruciò leggermente la lingua. «Uhm, non so cosa dirvi... È stato un bell'appuntamento, tutto qui. Ashton è stato sempre gentile, non mi ha fatto pesare tutte le figuracce che ho fatto durante tutto l'appuntamento-».

«Oh, lo sapevo che avresti fatto un sacco di figure di merda. Sei proprio il tipo», borbottò Marlene, guadagnandosi l'ennesima occhiataccia di mia madre, «Quando ci vuole ci vuole Liz».

«Tralasciando le parole colorite della tua amica, sono d'accordo con lei. Era ovvio che avresti fatto tante figuracce, ma l'importante è che l'appuntamento sia andato bene. È andato bene?».

Ignorai le parole di mia madre e di Marlene mentre un sorriso spontaneo si faceva spazio sul mio volto. «È stato bellissimo. Ashton mi ha tenuto la mano tutto il tempo, ha cercato sempre di rendermi a mio agio e... uhm, ci siamo baciati. Parecchie volte».

Marlene si alzò immediatamente dalla sedia, strillando e raggiungendomi per abbracciarmi. «Hai avuto il tuo primo bacio al tuo primo appuntamento! È fantastico, Luke!», esultò, baciandomi una guancia, «Sono così fiera di te».

Arrossii. «Beh, uhm... grazie?».

«Il mio piccolino sta diventando grande», commentò mia madre, asciugandosi una lacrima sfuggita al suo occhio destro.

Sgranai gli occhi. «Mamma... non starai piangendo sul serio».

Mia madre si alzò dalla sedia, venendo ad abbracciarmi. Ormai ero stretto tra mia madre e Marlene che non facevano altro che esultare e complimentarsi per quanto stessi crescendo ed esprimendo la loro contentezza riguardo al mio primo bacio con Ashton. La cosa mi rendeva a disagio ovviamente, ma anche dannatamente felice. Finalmente avevo avuto il mio primo appuntamento ed il mio primo bacio; la vita non poteva andarmi meglio di così. Ma, ovviamente, potevo sbagliarmi. Potevano esserci delle nuvole all'orizzonte... Ma preferivo non pensarci, godermi il presente ignorando quella strana sensazione di inquietudine che mi attanagliava lo stomaco.


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[A/N] Buongiornooo! Allora, innanzitutto voglio chiedervi scusa per non aver postato settimana scorsa, perché essendo stata a Milano non ho potuto scrivere per niente (ma forse già lo sapete, questo aahah). Però, per farmi perdonare, posterò un secondo capitolo tra un po', quindi restate sintonizzate lol. Ci vediamo tra un po'! ❀ (sono troppo pigra per mettermi a cercare il cuoricino lo ammetto)


PS: Marlene è il mio idolo

Angel || LashtonWhere stories live. Discover now