❀ XIII ❀

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Ashton

«Quindi stasera hai conosciuto Angel», commentò Calum, rompendo il silenzio che si era creato nell'abitacolo. Avevamo lasciato casa di Luke da qualche minuto ed io aspettavo soltanto che Calum mi attaccasse, quindi pensavo di essere preparato a quel momento. Eppure, non appena menzionò l'alter ego di Luke il mio cervello andò in panne.

Deglutii rumorosamente quando l'immagine di Luke in gonna bianca e calze rosa confetto mi si ripresentò in testa. Mi era sembrato così puro, così delicato, almeno fino al momento in cui aveva cominciato ad ondeggiare i suoi fianchi, provocandomi cone soltanto il migliore diavolo sapeva fare. Era incredibile quanto Luke diventasse un'altra persona nei panni di Angel, era quasi irriconoscibile, molto meno goffo ed impacciato; aveva lasciato che lo toccassi e che addirittura gli sfilassi la giarrettiera di dosso con i denti senza vergognarsene e la cosa, non mi piaceva ammetterlo, mi aveva eccitato anche troppo. Soltanto pensarci mi eccitava. Certo, l'eccessiva timidezza di Luke era adorabile ed attraente, ma quando si mostrava così senza vergogna, mostrando esplicitamente il suo desiderio di essere toccato da me, rischiava di farmi impazzire.

«Ti ha lasciato talmente senza parole?», mi richiamò Calum, facendomi voltare verso di lui. Il mio amico mi guardava con un fastidioso sorriso malizioso stampato in volto.

Sospirai, appoggiando la testa sul vetro del finestrino. «Dio mio, Cal. È stato qualcosa di assurdo».

«Assurdo quanto? Raccontami! Voglio sapere cos'è successo».

Fissai Calum di sottecchi. «Io comunque ce l'ho con te perché ci hai interrotti», borbottai, facendolo scoppiare a ridere.

«Scusa amico, ma cercavo un posto in cui scopare con l'amica di Luke-».

«Marlene», lo interruppi, «Su, smettila di fare finta che non ti importa di lei. Si vede lontano un miglio che ti interessa».

«Sì, certo, adesso non è importante però, dobbiamo parlare delle cose importanti: com'è stato conoscere Angel?», liquidò la conversazione Calum, determinato a non volermi parlare di lui e Marlene. Pazienza. Avrei chiesto a Luke l'indomani.

Mi ritrovai a rabbrividire, mentre cercavo le parole adatte per descrivere la mia prima esperienza con Angel. Riuscivo ancora a sentire la sua pelle liscia sotto le mie dita, il profumo sensuale che lo circondava e il sapore dolce delle sue labbra; avrei pagato oro per sentire quelle labbra di zucchero su ogni parte del mio corpo...

«Ashton Fletcher Irwin!».

«Eh?», sbottai, voltandomi verso Calum. Il moro rideva a squarciagola.

«Smettila di incantarti a pensare a Luke e raccontami com'è stato!», mi prese in giro, facendomi arrossire.

«Non voglio dirti niente», borbottai, sospirando.

«E dai, voglio saperlo! Sono il tuo migliore amico, e in quanto tale ho il diritto di sapere cosa succede nella tua vita da verginello che scopre il sesso aiutato da un timido sfigato in gonna e calze al ginocchio».

«Calze al ginocchio con tanto di giarrettiera bianca in pizzo, ancora mi sento male a pensarci», precisai, facendo voltare di scatto Calum verso di me. Quasi sbandammo.

«Calum, sta attento!», mi ritrovai ad urlare, venendo ignorato ovviamente da Calum che si mise ad urlare a sua volta come una scimmia.

«Beh, allora voleva fare davvero le cose in grande!», esclamò, scoppiando a ridere, «Dio, mi sento sempre più in colpa per avervi interrotti».

«E a me sta salendo sempre di più la voglia di farti fuori, specialmente perché pensi di più al mio ragazzo che alla strada. Sta attento, non voglio morire vergine!».

«Quindi è confermato? Luke è il tuo ragazzo?», mi chiese Calum, sull'attenti.

Sospirai, sentendo un sorriso spuntare sul mio volto. Purtroppo però ripensai a quanto Luke fosse stato titubante nel dire al suo amico che io fossi il suo ragazzo e mi rabbuiai. «Sì, è confermato. Luke è il mio ragazzo».

Calum inclinò la testa di lato dopo avermi guardato brevemente. «Non mi sembri proprio contento», mi fece notare, facendomi arrossire.

Calò un silenzio leggermente imbarazzante nell'abitacolo, silenzio in cui io non feci altro che pensare a ciò che era successo durante e dopo la festa. Avrei dovuto parlare a Calum dei miei problemi, magari lui mi avrebbe potuto rassicurare, consigliare su cosa fare, ma era una cosa da niente, probabilmente solo mie supposizioni e paranoie inutili. Perciò, decisi di mentire.

«Sono contento, Cal. È solo una tua impressione».

«Impressione un corno Ash», borbottò indispettito Calum, «Sono il tuo migliore amico, credo di sapere se c'è qualcosa che non va. Quindi, ti obbligo a dirmi tutto ciò che ti frulla nella testa».

Mi morsi il labbro inferiore. «È che... Luke mi ha presentato al suo amico, prima», iniziai, venendo subito interrotto da Calum che mi guardò stranito.

«Michael?», mi chiese, storcendo il labbro quando annuii, «Odio quel ragazzo».

Feci spallucce. «Non lo conosci, non penso tu possa dire che lo odi o meno».

Calum strinse le mani sul volante, così forte che le nocche gli diventarono bianche. La sua reazione mi fece insospettire. «Fidati, lo conosco e ho le mie ragioni per odiarlo. Ma non è importante, questo. Che c'entra Michael con il tuo scontento?».

«Luke quando ci ha presentati sembrava titubante nel dire che fossi il suo ragazzo. All'inizio ho pensato perché fosse troppo timido, ma poi... poi ho notato che Michael gli lanciava un po' troppe occhiate,  specialmente quando parlavamo di Angel e... niente, suppongo che la cosa mi abbia fatto insospettire un po'», spiegai, sentendomi in colpa. Non volevo già iniziare a dubitare di Luke, ma il modo in cui Michael lo aveva guardato mi aveva mandato in bestia. Per non parlare di quando l'aveva abbracciato prima di andarsene...

Calum mi guardò scettico. «Non state neanche insieme e già sei geloso di lui?», mi prese in giro, ridendo, «Sei un po' troppo esagerato, non credi?».

Sospirai. «Non vorrei. Ma quel Michael mi insospettisce, tutto qui», borbottai indispettito, «Credo che provi qualcosa per Luke e lui non voglia ferire i suoi sentimenti rendendo la cosa con me pubblica, oppure che-».

«Se stai per dire che pensi che Luke fa il doppio gioco, ti consiglio di stare zitto altrimenti ti butterò fuori dalla macchina senza neanche fermarmi», mi minacciò Calum, interrompendomi, «Luke è piuttosto ingenuo, non credo sia cattivo abbastanza da fare il doppio gioco con te e quell'altro - e poi, credo che tu non abbia niente di cui preoccuparti. Stravede per te».

«Lo spero sul serio», borbottai, socchiudendo gli occhi. «Adesso però tu mi racconti della situazione fra te e Marlene. Mi spetta di diritto saperlo».

«Certo, ma... prima posso sapere una cosa?», mi chiese Calum, titubante.

«Dimmi pure».

«Se... ti chiedessi di fare una cosa a tre con Luke, tu cosa mi diresti?».

Spalancai gli occhi e guardai sconvolto Calum. «Non starai dicendo sul serio!».

Calum mi fece un sorriso imbarazzato. «Ehm... forse?».

***

[A/N] Calum non demorde HAHAHAHAHAHAHAH

Scusate il ritardo, ma oggi tra pranzone e parenti irritanti non ho potuto scrivere granché e mi sono ridotta a finire il capitolo soltanto adesso. Spero che questo capitolo non vi abbia fatto troppo schifo, anche se è pressoché inutile, serve soltanto a introdurre il drama provocato da Michael Mainagioia lol. E poi nel prossimo capitolo ci sarà una full immersion nel mondo di Angel, quindi... 😏

A domenica prossima! ♥

PS: Buon Natale a tutti! ♥♥ (un po' in ritardo ma... io non sono mai puntuale LOL). Spero sia stato un Natale sereno, che l'abbiate passato con chi amate e che abbiate le pance piene di buon cibo 😏

Pps: Luke che mi conferma Daddy!Michael su instagram è stato l'highlight della giornata

Angel || LashtonWhere stories live. Discover now