•Soterìa•

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<<Oh, ciao Dean, tesoro!>>
Tesoro? Ahh, sarà una lunga serata...
<<Ciao Lisa>> si limitò a rispondere Dean. La ragazza aveva insistito perché lui andasse a prenderla a casa, come facevano quando stavano insieme ogni volta che uscivano. Dean non ne aveva alcuna voglia, ma secondo Castiel doveva farlo in modo da riservare le chiacchiere inutili al tragitto in macchina, per farla parlare seriamente quando fossero arrivati al Black Sea.
<<Allora, come stai? Ti trovo bene, hai fatto esercizio ultimamente?>>
Sì, con Castiel un sacco. Ridacchiò fra sé e sé.
<<Sì, beh, la mattina vado sempre a correre>> rispose, freddo <<A te come va?>>
<<Oh, a me abbastanza bene, insomma, ho trovato lavoro e mi sto sistemando, già. Tu lavori sempre da Bobby?>> sembrava tremendamente allegra, ma dietro quella facciata di allegria si nascondeva un profondo imbarazzo e nervosismo. Lisa non sapeva bene come parlare con Dean o cosa dirgli, e il suo atteggiamento burbero di certo non aiutava.
<<Sì, certo, come ho fatto praticamente per tutta la vita>> rispose. Non aveva intenzione di continuare troppo il discorso, quindi aspettava che fosse lei a dire qualcosa. Ma a quel punto Lisa non sapeva più cosa chiedere, voleva evitare a tutti i costi l'argomento Sam e non le sembrava ancora il caso di chiedergli se avesse conosciuto qualche ragazza ultimamente, perciò si limitò a restare in un silenzio imbarazzato per il resto del viaggio. Per questo, Dean inserì il cd degli Ac/Dc che gli piaceva di più per riempire il silenzio.
Dopo un paio di canzoni, Dean accostò vicino al Black Sea e scese dall'auto con Lisa.
Quando entrarono, Castiel era al bancone ad accoglierli.
<<Ciao, cosa posso fare per voi?>> chiese, amichevole.
<<Sì, ehm... siamo in due, dove possiamo sederci? Se c'è un tavolo un po' più riservato è meglio, dovremmo parlare di... alcune cose>> rispose Lisa. Dean la guardò alzando un sopracciglio, ma Castiel gli lanciò uno sguardo d'intesa e li portò al loro tavolo.
<<Ehm... Castiel? Che ci fa il tuo ragazzo con quella?>> chiese Ruby, sinceramente preoccupata <<E perché tu sei così tranquillo?>>
<<Oh, non preoccuparti, è tutto sotto controllo. Li ho fatti venire io qui>> la rassicurò il moro.
Ruby sembrò pensierosa, ma lasciò che Castiel se la vedesse da solo.

<<Bene, Lisa, mi sembra che abbiamo perso abbastanza tempo ora. Potresti dirmi per quale motivo mi hai chiamato, chiedendomi di vederci?>> domandò Dean. Avevano perso tempo chiedendosi cosa ordinare, e Lisa aveva chiesto consigli a Dean su cosa secondo lui fosse buono. Ma Dean si era stancato di parlare di aria fritta, ed ora aspettava che Lisa rispondesse. Il piano cominciava.
<<Beh, Dean... è complicato, non so bene come dirtelo. Un po' mi imbarazza essere tornata così, ma questi quattro mesi senza di te... beh, non mi sono piaciuti>>.
Dovette smettere di parlare, perché Castiel arrivò subito a prendere le ordinazioni. Quando chiese a Lisa cosa volesse, fu molto gentile e cordiale. Poi, si rivolse a Dean: <<Dean, tesoro, a te cosa porto?>>
<<Ah, il solito Cass, lo sai>>
<<Perfetto, sono subito da te allora>>.
Castiel aveva detto di proposito "sono subito da te" invece che "da voi". Lisa era già stranita, sembrava che avesse dimenticato cosa volesse dire a Dean.
Il piano di Dean e Castiel consisteva nel far parlare la ragazza, facendola interrompere di tanto in tanto da Castiel, che avrebbe flirtato con Dean, e lui avrebbe risposto di conseguenza, per poi rivelare alla fine che stavano insieme.
<<Ehm... Dean, sono sicura che tu l'abbia notato... ma nel caso i cui non ci avessi fatto caso, ti sei accorto che il cameriere ti ha chiamato tesoro? No, perché non hai proprio reagito a questo nomignolo...>>.
Dean dovette costringersi a non ridere. Se l'avesse fatto, avrebbe mandato tutto all'aria.
<<Oh, lascia perdere il cameriere. Continua a dirmi perché mi hai chiamato, piuttosto. Mi hai detto che questi mesi senza di me sono stati terribili>> disse, rasentando il sarcasmo.
Lisa fece finta di non averlo colto e continuò: <<Beh, sì Dean. Ho fatto un errore a lasciarti, sono stata egoista e ti devo delle scuse per questo. In fondo eravamo una coppia stupenda, ricordi? Stavamo insieme dal liceo, siamo stati persino eletti re e regina del ballo!>> fece una pausa, aspettandosi che Dean dicesse qualcosa. Ma non disse nulla, quindi continuò ad elencare ricordi su ricordi, quella volta in cui, quella volta che, quell'altra volta ancora... dicendo che erano bellissimi insieme, che tutti li invidiavano, e Dean si limitava ad annuire, dicendo che ricordava, ma senza rispondere a nessuno di quei ricordi, mentre seguiva il suo ragazzo con lo sguardo.
Dopo poco, Castiel arrivò con le loro bibite e lui e il biondo si scambiarono uno sguardo d'intesa ed un sorriso che Lisa non poté non notare.
Continuò a parlare, diventando quasi patetica, dicendo che in quei mesi da sola era stata male e che era rimasta sola, che aveva provato a conoscere nuove persone ma nessuno era all'altezza.
Per tutta risposta, Dean continuava a guardae Castiel.
<<Dean, mi stai ascoltando? Smettila di guardarti intorno, ti sto aprendo il mio cuore io!>> sbottò. A Dean veniva da ridere, perché si era accorto che Lisa non volesse ammettere che lui stava guardando il cameriere, e gli aveva detto di non guardarsi intorno. Le sembrava assurdo che lui potesse guardare il cameriere.
<<Sì, Lisa, ti sto ascoltando, è che sembri molto concentrata sul fatto che tu sia stata male, quando in realtà non ti stai ponendo il problema di come sia stato io quando è finita fra noi, e sembra che tu creda che io possa solo lasciarmi tutto alle spalle e accoglierti di nuovo nella mia vita a braccia aperte>>. Fu freddo in questa affermazione. Non era arrabbiato nè altro, fu solo molto obiettivo e lo disse con un tono completamente piatto.
Lisa sembrò colpita dalle sue parole, perciò rimase a pensare a cosa avrebbe detto in seguito a Dean per giustificarsi. Dal canto suo, Dean era contento di aver colpito nel segno.
Qualche istante più tardi, Castiel arrivò con le ordinazioni.
<<Questo è per lei, signorina, e questo è per te caro. Mi sembra che ci sia un'atmosfera un po' freddina qui...>> commentò. Dean sorrise e rispose come da programma: <<Beh, Cass, di certo la scalderò dopo con te>>.
Castiel rise e andò via, lasciando che Lisa metabolizzasse il loro scambio di battute. Dean, dal canto suo, la guardò divertito.
Lei rimase in silenzio per qualche secondo.
<<Dean, tesoro, esattamente cosa vi siete detti tu e il cameriere...? Mi sembrava quasi che steste flirtando. Ma mi sbaglio, vero?>>
<<Certo, ti sbagli. Ma sembra che tu non abbia finito di raccontarmi come sei stata, e non mi hai ancora detto esplicitamente cosa vuoi da questa serata.>> cambiò discorso Dean, cercando di portare la discussione sull'argomento principale. Il piano prevedeva che avrebbero parlato più tardi di Castiel, e Dean non vedeva l'ora.
<<Dean, lo sai cosa voglio dirti. Mi sei mancato moltissimo in questi mesi. Mi mancavi già dopo una settimana, ma sono stata troppo orgogliosa fino ad ora>>.
<<E cos'è stato esattamente a farti cambiare idea?>>
<<N-niente in particolare, è che non ce l'ho fatta più. Mi manca non sentirti ogni giorno e vederti spesso, mi manca starti accanto, mi manchi tu... ho pensato spesso a te. Mi sono chiesta se avessi conosciuto qualche altra ragazza, dopo di me>>
<<Ragazze? No, nessuna. Nessuna ragazza, te lo posso assicurare>>.
Lisa sembrò tirare un sospiro di sollievo. Dean voleva vedere la sua faccia quando avesse scoperto che in realtà aveva conosciuto un fantastico ragazzo...
Mangiò più in fretta che potè, e aspettò che Lisa finisse la sua cena senza dire nient'altro. Non appena lei ebbe finito, il ragazzo pagò ed uscirono dal locale. Dean aveva lasciato di proposito il proprio orologio sul tavolo.
<<Dean, per piacere... ho bisogno di sapere se vuoi tornare con me, perché se non lo vuoi... devo almeno rassegnarmi. Ma non mollerò finché non mi avrai dato una risposta. So che in fondo ci sono ancora dei sentimenti per me nel tuo cuore, e mi spiace di averti lasciato così come ho fatto, ma me ne pento e ho bisogno ancora di te al mio fianco...>>.
D'improvviso uscì Castiel, con in mano l'orologio di Dean.
<<Dean, hai dimenticato l'orologio!>>
Dean non rispose a Lisa, e si voltò verso Castiel: <<Cass, potevi semplicemente tenerlo, me l'avresti dato a casa!>>.
Questo Lisa non poté ignorarlo. <<Dean, che significa a casa? Avevo capito che c'era qualcosa che non quadrava con questo cameriere! Spiegami subito cosa sta succedendo!>>.
Dean prese l'orologio, sorrise a Cass e si voltò verso la ragazza.
<<Vedi, Lisa, dopo che tu mi hai lasciato sono rimasto solo a lungo. Ero molto triste, e per circa tre mesi sono stato soltanto con me stesso, ho potuto contare solo su di me. Non potevo parlare con nessuno, perché non ho altri amici, sono sempre stato solitario, lo sai. Non potevo lamentarmi con Bobby: gli voglio moltissimo bene, ma non è il migliore quando si tratta di confortarti. Tu mi avevi lasciato e la mia vita stava diventando un buco nero senza via d'uscita, con Sammy in ospedale e nessuno che mi sostenesse. Poco più di un mese fa, ho incontrato Castiel. All'inizio siamo diventati amici, abbiamo parlato, ci siamo confidati a vicenda, finché non abbiamo scoperto che l'interesse che provavamo era reciproco. Quindi ci siamo fidanzati ed ora stiamo bene insieme, così come stiamo. Ci sosteniamo a vicenda, cosa che tu non hai mai fatto con me. Ho accettato di vederti solo per rendere chiaro che non puoi, in alcun modo, tornare con me. Sono felice dopo molto tempo in cui sono stato un vegetale>>.
Lisa era esterrefatta. Nella sua mente passarono milioni di pensieri. Dean, con un ragazzo? Preferiva un ragazzo a lei? Davvero non gli importava più di lei?
<<Dean, io... io non pensavo... mi dispiace che... che tu ti sia sentito così, io non volevo farti stare male, ora... ora non so cosa dire, io->>
<<Allora non dire niente, Lisa. Fra noi è finita, mi spiace di averti fatto perdere tempo. Ti ho fatto chiamare un taxi da Castiel, non credo che tu voglia tornare a casa con me, ora>> esclamò, mettendo un braccio attorno alle spalle del ragazzo più basso.
Lisa si limitò ad annuire. Era completamente sconvolta, non sapeva davvero come reagire. Poi, sentì il rumore di un'auto che si fermava proprio dov'erano loro, si voltò e vide che era il suo taxi.
<<Castiel, sei un ragazzo fortunato>> disse, prima di voltarsi ed entrare nella vettura senza guardare indietro.
Quando il taxi partì, il moro diede un leggero bacio sulle labbra di Dean prima di tornare al lavoro. Il biondo lo raggiunse all'interno del locale e aspettò con pazienza che il suo turno finisse, come faceva praticamente ogni giorno. Era sollevato, contento di essersi tolto quel peso di dosso e di essere stato sincero. Amava davvero Castiel, e per quanto potesse sembrare surreale, era riuscito a fargli buttare alle spalle tutti gli anni che aveva passato con Lisa, facendolo rendere conto che la sua relazione con lei era andata avanti più per inerzia che per vero amore.
Con Castiel era tutto molto diverso, nuovo. Era un dare e avere, nessuno dei due perdeva mai qualcosa perché fra di loro era tutto equilibrato, si amavano allo stesso modo, si sostenevano allo stesso modo. In così poco tempo erano cambiati moltissimo entrambi. Castiel non aveva più paura di se stesso e degli altri, perché sapeva di avere Dean accanto, che lo avrebbe protetto da qualsiasi male lo avesse anche solo sfiorato. Dean non era più disperato, perché Castiel con il suo amore era riuscito a risollevarlo e a fargli superare le difficoltà. Certo, con Sam nelle sue condizioni era sempre molto preoccupato, ed ogni giorno usciva più triste dall'ospedale, vedendo quanto fosse peggiorato; ma poi trovava Castiel ad aspettarlo e si rannicchiava fra le sue braccia, godendosi il conforto che solo lui era capace di dargli.

Potevano affermare con certezza di essere felici.

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Σωτηρία [So-te-rì-a]: salvezza
Il capitolo si chiama così per dire che Dean e Castiel sono la salvezza l'uno dell'altro.
Domani ho un esame e giustamente invece di studiare o di andare a dormire mi metto a scrivere, perfetto.
Personalmente non mi è piaciuto questo capitolo, fatemi sapere se a voi piace!

Eutychìa || DestielWhere stories live. Discover now