Capitolo 5

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Sorrow

Una volta esser uscita dal bagno, Liam stava lì ad aspettarla dinnanzi agli armadietti con lo sguardo puntato sul pavimento e le braccia incrociate al petto, la discussione precedente avuta con Theo l'aveva sorpresa e destabilizzata, ma allo stess...

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Una volta esser uscita dal bagno, Liam stava lì ad aspettarla dinnanzi agli armadietti con lo sguardo puntato sul pavimento e le braccia incrociate al petto, la discussione precedente avuta con Theo l'aveva sorpresa e destabilizzata, ma allo stesso tempo l'aveva resa felice, benché non fosse sicura del fatto che potesse o meno fidarsi di lui.
« Allora? Qual è il piano? », chiese la giovane sistemandosi la chioma corvina in maniera frettolosa, la ferita al polso le bruciava ancora a causa del disinfettante applicato precedentemente; lo sguardo di Liam ricadde sulla fasciatura ed un moto di rabbia lo pervase, ma stando vicino alla ragazza egli lo represse e prese un lungo respiro: avrebbe fatto tutto il possibile per far sì che provasse qualcosa per lui al di fuori di una semplice amicizia, aveva bisogno di sentir uno sguardo differente da parte della migliore amica.
« Stai bene? », continuò lei, posandogli una mano su una spalla dolcemente.
« Sì sì. Dobbiamo andare da Brett, lui è un Lupo Mannaro, forse la sua Alpha ha trasformato Tracy », espose la teoria Liam dirigendosi nel campo della scuola seguito da Katherine; durante il tragitto si aggiunse Mason, il quale li stava cercando ovunque. Giunti all'esterno i tre si ritrovarono Brett giocare a Lacrosse, a petto nudo, scatenando dei commenti d'apprezzamento provenienti da Mason, degli sguardi imbarazzati da Kitty ed un'espressione scettica da Liam. Katherine si sentiva imbarazzata in quanto non avesse mai visto un uomo a petto nudo, fatta eccezione per suo fratello quando girava per la casa senza maglia; non aveva mai avuto quel genere di esperienze e ben poche volte era uscita con dei ragazzi: la maggior parte di loro bramavano solamente il suo corpo.
Terminato l'allenamento Brett si infilò una felpa velocemente e si avvicinò alle tre figure adolescenti con un piccolo sorriso sul volto, soffermandosi maggiormente su Kitty; i due erano usciti una volta insieme, ma ella aveva compreso che non potesse funzionare e sperava che egli non fosse ancor adirato per quel fatto.
« Vi serve aiuto? » esordì il ragazzo passandosi le falangi tra i capelli fini in maniera del tutto sensuale, cosa che fece irrigidire Liam, provocò un'espressione scettica sul volto di Katherine ed uno sguardo d'ammirazione da parte di Mason.
« Volevamo chiederti se lei, Tracy Stewart, facesse parte del vostro Branco. », continuò il Beta mostrando al suo interlocutore la fotografia della ragazza in questione sullo schermo del cellulare. Katherine, intanto, osservava con attenzione i movimenti di Brett, focalizzandosi sulla di lui espressione: era sorpresa e decisamente curiosa, segno che egli non ne sapesse niente e poterono confermarlo le seguenti parole: « No, la nostra Alpha non recluta più nessuno. Che ha fatto questa Tracy? », indagò lui, riponendo gli indumenti da Lacrosse all'interno del borsone bianco.
« Sta commettendo degli omicidi », rispose Katherine, incrociando le braccia sotto il seno sviluppato, le iridi eran ancora puntate sulla figura di Brett, il quale le rivolse uno sguardo fugace prima di scuotere il capo.
« Mi dispiace, non posso aiutarvi », ma prima che qualcuno potesse aggiunger qualcos'altro, Liam ingrandì la fotografia di Tracy, un dettaglio ben preciso aveva attirato la sua attenzione: la collana a forma di foglia; era la stessa che aveva visto all'interno della buca quando era andato a spiare Theo insieme a Stiles. Katherine gli rivolse uno sguardo palesemente confuso e si sporse verso di lui per poter veder meglio l'oggetto. Era una collana carina, almeno.
« Forse ho trovato qualcosa! Dobbiamo andare! », esclamò Liam afferrando il polso della giovane Stilinski, iniziando a trascinarla al di fuori dell'edificio con Brett e Mason a pochi metri di distanza da loro. Katherine fu sbalordita dal suo gesto improvviso, ma preferì seguirlo in silenzio per alcuni metri; alcune volte non sapeva come comportarsi con Liam, gli voleva un mondo di bene, eppure ultimamente stava iniziando ad odiare quel suo carattere super–iper–duper protettivo nei suoi confronti, neanche Stiles era giunto a quei livelli.
« Dove stiamo andando? », chiese Katherine scrollando la presa dalla mano di Liam, seguendolo con passo spedito sino all'ingresso della fitta boscaglia; il sole era cominciato a calare, lasciando che il buio piano piano inghiottisse Beacon Hills e ciò non fece altro che metterle i brividi.
« Nel bosco, so dove trovare la collana di Tracy », rispose Liam e sapendo quanto fosse per lei entrare lì nel bel mezzo della notte, le afferrò la mano per rassicurarla che niente le avrebbe potuto far del male, non come l'ultima volta. Kitty sospirò e gli rivolse un piccolo sorriso, poi, dopo avergli fatto cenno con il capo, tutti e quattro penetrarono all'interno della fitta ed inquietante boscaglia.
Le foglie scricchiolavano sotto le suole delle scarpe di Katherine, una brezza leggera faceva ondeggiare la chioma corvina con eleganza, lasciando che il profumo di lavanda si diffondesse nell'aria; le iridi scure balzavano da una parte all'altra, tentando di estrapolare più dettagli possibili, poi, ella si arrestò non appena Mason attirò la loro attenzione.
« Ragazzi!, forse l'ho trovata! », esclamò il giovane ragazzo dall'interno di una buca non molto profonda, così tutti e tre si avvicinarono per poter osservare meglio all'interno.
« Cerca la collana », esordì Katherine, accovacciandosi leggermente; Mason rovistò tra le foglie, aiutandosi con la torcia del cellulare, ma sembrò non aver trovato nulla.
« Non c'è niente qui », decretò infine, lasciando che Brett lo aiutasse ad uscire dalla cavità. Successivamente Liam sospirò, torturandosi le mani, visibilmente seccato di non aver trovato niente di utile.
« La fossa era più vicina al fiume, però. », pensò a voce alta il Baby Beta, grattandosi la base della nuca.
« Allora chi è uscito da questa? », domandò Brett con sguardo preoccupato, il quale fece dipanare un sentimento d'inquietudine all'interno di Katherine: non era spaventata dalla situazione, ma soltanto confusa, curiosa e leggermente angosciata.
Per un secondo i suoi pensieri tornarono a Theo, focalizzandosi sul fatto che Stiles non si fidasse di lui per chissà quale ragione, eppure egli le era sembrato del tutto innocuo; la sua apparizione risultava sospetta, così come le firme mostratele dal fratello, ma Katherine non riusciva a vederci nulla di malvagio in lui, inoltre, possedeva dei modi di fare attraenti e misteriosi.
I suoi pensieri furono interrotti dalla suoneria del suo cellulare, fastidiosa ed insistente, così ella afferrò lo smartphone e lesse il nome di Kira sullo schermo, curiosa di venir a conoscenza di cosa volesse parlarle a quell'ora della notte.
" Pronto? ", rispose Katherine portandosi l'aggeggio elettronico all'orecchio.
" Kitty, devi venire immediatamente alla stazione di tuo padre ", non lasciò neanche terminare la frase alla Kitsune che subito agganciò il telefono.
« Devo andare », fu l'unica frase che pronunciò prima di iniziare a correre velocemente tra gli arbusti; il pensiero che fosse accaduto qualcosa a suo padre la dilaniava, la preoccupazione aumentava di minuto in minuto e le sue gambe sembravano andar per inerzia oramai, indirizzate verso la stazione dello Sceriffo. Non si fermò nemmeno per un istante, tentò di risparmiare il fiato ed una volta giunta a destinazione ciò che vide dinnanzi ai suoi occhi le provocò dei brividi lungo la spina dorsale. Per terra vi erano copiose scartoffie insieme a dei computer e pezzi di legno scheggiati provenienti dalle scrivanie, una vetrata era stata fatta a pezzi e vicino alla scrivania di suo padre si trovava una coda di animale coperta con un maglione. Compiuti alcuni passi più avanti Kitty intravide la figura di Lydia a terra con il fianco sanguinante tenuto saldamente da una cintura, al suo fianco vi erano Kira, Theo, Deaton, suo padre e la Signora Martin. Subito Katherine si gettò tra le braccia del padre, felice di vederlo sano e salvo, ma subito dopo si accasciò accanto a Lydia prendendole una mano.
« Oh Dio, Lydia! Cosa è successo? », si rivolse a Kira e Theo con quasi le lacrime agli occhi nel vedere una delle sue migliori amiche sul pavimento ed agonizzante; sapeva che non potesse assorbire il suo dolore come Scott, ma non lasciò andare la di lei mano.
« Tracy l'ha ferita con la coda », sussurrò Theo all'orecchio della mora per non esser udito dalla signora Martin, ignara del mondo sovrannaturale. Lo sguardo di Katherine si focalizzò sul fianco di Lydia e s'accorse che la cintura fosse di Theo, con ciò l'aveva aiutata a tenerla in vita e non poteva non essergliene grata, così anch'ella si avvicinò all'orecchio del ragazzo sussurrandogli un tenero « Grazie ».
« Dove sono gli altri? Dov'è mio fratello? », domandò preoccupata Katherine rivolgendo uno sguardo preoccupato a tutti i presenti; voleva assicurarsi che tutti stessero bene e che Tracy non li avesse feriti.
« Al piano di sotto con Tracy », rispose Kira. Immediatamente la piccola Stilinski lasciò la mano della migliore amica per tornar in posizione eretta e far alcuni passi verso le scale, ma una mano stretta attorno al suo polso la fece arrestare: quella di Theo.
« Non puoi andare lì! Rischieresti la vita », sussurrò egli stringendo maggiormente la presa, quasi facendole male. Kitty tentò di strattonare il polso in modo da liberarsi, ma fu invano e così si arrese.
« Lasciami. Devo andare dai miei amici », esordì con tono deciso, incastonando lo sguardo di Theo nel suo.
« Morirai. Loro se la sanno cavare, Scott, Malia e Stiles sono in gamba ».
« Quindi dubiti delle mie capacità? Be'— notizia dell'ultimo minuto: me la so cavare benissimo da sola! », esclamò palesemente offesa dall'affermazione del suo interlocutore prima di sfuggire dalla presa del ragazzo e compiere qualche passo in direzione del seminterrato, ma delle grandi e possenti mani l'afferrarono alla vita, stringendola a sé prepotentemente.
« Non te lo lascerò fare, Katherine. Voglio che resti al sicuro », ringhiò Theo al suo orecchio e ciò le provocò dei brividi in tutto il corpo ed un rossore sulle guance; i loro corpi a contatto erano caldi, Katherine poté sentire la consistenza della pelle morbida di Theo e la durezza del suo petto tonico, al quale v'era appoggiata con la schiena. Egli la sovrastava ed ella si sentì piccola in confronto lui, stava di fatto che il suo capo arrivava a malapena alla spalla di Theo, inoltre, si sentì protetta ed al sicuro tra le di lui braccia muscolose .
« Voglio aiutare », ribadì Katherine voltando leggermente il capo verso quello del giovane con l'intento di guardarlo in volto, ma egli non glielo permise, con un piccolo scatto la avvicinò maggiormente a sé — per quanto ancora fosse possibile —, lasciando che il bacino di lui si scontrasse con il fondoschiena della giovane; quest'ultima trattenne un piccolo gemito di sorpresa e fece di tutto per rimaner lucida, di certo non era il momento più adatto per flirtare con lui, benché egli non si mettesse troppi problemi a riguardo.
« No », ordinò duramente con tono basso ed autoritario. Intanto il corpo del Licantropo stava fremendo e tentava in tutti i modi di reprimere reazioni poco consone che avrebbero potuto turbare la piccola Kitty, eppure, purtroppo, la volontà di Theo venne meno in quanto, in quel caso, egli non possedeva alcun controllo sul suo corpo; il desiderio lo bruciava all'interno e l'incendio si dipanava velocemente in tutto il corpo, facendogli fremer le mani e bramare la ragazza ancor di più: non gli era mai capitato d'esser succube di tali emozioni, così forti e potenti, come se ella gli avesse lanciato un incantesimo, inoltre, la sua candida purezza faceva incrementare in lui la brama da violarla e sporcarla, da farla decadere tra le fiamme dell'inferno con lui.
Così egli, a malincuore, si dovette staccare dalla figura della ragazza e subito Katherine si voltò, trovandosi a pochi centimetri dal viso di Theo, ma quel bacio mancato non avvenne, si limitavano a guardarsi intensamente negli occhi, come se si stessero sfidando. A vincere fu Theo, la piccola Stilinski aveva scostato lo sguardo un istante dopo, non appena le sirene dell'ambulanza furono udibili.
« Ti accompagno a casa », si offrì Theo afferrando le chiavi della sua macchina dalla tasca dei pantaloni, ma ricevette un rifiuto.
« No, andrò all'ospedale con gli altri ».
« Verrò con te, allora », decise infine il Licantropo.

Hurricane  ➵ Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora