Hurricane ➵ Theo Raeken

Capitolo 13

❀ Beauty ❀

Niente era comparabile a ciò che stesse provando la piccola Stilinski in quel preciso istante, accomodata sulle scale di casa di Scott McCall: il cuore incrementava ancor di più battiti al sol pensiero di dover incontrar nuovamente Theo. La sua mente non aveva focalizzato il fatto che egli fosse dannoso per il branco, per suo padre, per tutti quelli che gli stavano intorno, eppure, non per lei, il suo sentimento era fin troppo forte per arrivare a detestarlo; tutto ciò che bramava era tornare indietro nel tempo, cancellare il loro incontro, cancellare ogni cosa e far sì che desse ascolto al fratello maggiore.
E invece no, la sua vita era divenuta più che complicata dal giorno in cui le aveva salvato la vita.

L'orologio continuava ad emettere quel ticchettio fastidioso e sebbene i secondi passassero, era come se tutto forse fermo ed immobile, proprio come la sua figura; indosso possedeva un vestito semplice, ma che in Theo avrebbe suscitato il ricordo della loro prima uscita.
« Katherine », ed ecco la voce virile e roca che la Stilinski aveva bramato di udire dal giorno in cui l'aveva abbandonata sul letto di casa sua, dopo aver consumato il loro desiderio e la loro eccitazione. Come al solito era bello, così bello da toglier il fiato, ma ciò che ella non sapeva era che la Chimera pensava lo stesso di lei.
« Ti trovo benissimo », continuò lui, accennando con il capo al vestito che ella aveva indosso. I ricordi dei momenti passati alla loro prima uscita si fecero spazio nella mente del giovane uomo: Scott, celato al piano di sopra con Stiles, poté percepire l'incremento dei battiti.
Per quanto fosse sincera la Stilinski, mise in scena un pianto fasullo in maniera perfetta, tanto da convincere perfino i due al piano superiore, che erano al corrente del piano.
« Hai ucciso Scott », Katherine gettò la maglia insanguinata dell'Alpha addosso alla Chimera, la quale la afferrò prontamente, un ghigno gli  comparve sul volto.
« Tecnicamente è stato Liam », la corresse. « Era indispensabile, faceva parte del piano ».
« Anche il tentato omicidio di mio padre era incluso? », il tono di voce si altera, intanto il corpo sinuoso della ragazza scatta in piedi in modo da scender dalle scale e fronteggiare Theo, più alto di lei di quasi venti centimetri. Era irata, delusa, disperata e completamente confusa sul da farsi: averlo così vicino risvegliava in lei la voglia di stringerlo a sé e baciarlo, ma allo stesso tempo avrebbe voluto prenderlo a schiaffi.
« Tuo padre? », l'espressione di Theo mutò dall'essere soddisfatta all'essere accigliata e parecchio incredula.
« Sì, non fare il finto tonto! Che cosa gli sta succedendo?, perché lo hai fatto? », sbraitò la mora prima di iniziare a spintonarlo ed egli non fece altro che afferrarle i polsi e stringerla al suo corpo caldo per farla calmare. Per quanto quella situazione fosse ardua e complicata, Katherine non poteva far a meno di rilassarsi e godere del profumo del ragazzo.
« Shh — calmati, principessa », a quell'appellativo ella arrossì, mentre Stiles e Scott storsero il naso, disgustati. Le mani di Theo si posarono sui fianchi dell'amante e li accarezzarono, le loro iridi si incontrarono e rimasero incastonate per più di un minuto.
Cari lettori, nessuno si sarebbe comportato come Katherine, potete giudicarla incoerente, stolta, inutile, debole ed altre mille accezioni negative, lo capirei perfettamente, ma niente era più forte del sentimento che ella covava per quel ragazzo.
« Ti prego », disse Katherine tra i singhiozzi.
« Non sono stato io, non so cosa gli stia accadendo — io mi preoccuperei per Parrish, invece ».
« E che mi dici di Lydia? ».
« Per trovare il Nameton l'ho fatta entrare in uno stato catatonico », e lo disse come se non fosse niente di grave, ecco ciò che sconvolse la piccola Stilinski; subito di liberò dalla presa della Chimera per asciugarsi le lacrime e respirare profondamente.
La visione della ragazza in quello stato era frutto di dispiacere ed al contempo eccitazione per Theo, nessuno poteva esser paragonata a lei, e doveva averla tutta per sé, una volta per tutte. Sarebbe riuscito ad incatenarla a sé, per sempre.
« Sei un mostro! Come posso — », la frase venne interrotta dal suo interlocutore.
« Amarmi? »
Il silenzio cadde in quel preciso istante ed era straripante di tensione, rabbia e frustrazione.
Come un fulmine a ciel sereno, poi, Theo fece scontrare le labbra contro quelle di Katherine, la quale non ci pensò due volte a ricambiare il bacio. Scott poteva ascoltare il battito dei loro cuori e nel sentirli battere all'unisono gli ricordarono per un momento lui ed Allison. Stiles, d'altro canto, stava per intervenire e fermare qualsiasi cosa i due stessero facendo, dato che non sentiva più nessuno parlare di ciò che era rilevante in quel momento.
La passione di quel bacio fece comprendere ad entrambi che avevano bisogno l'uno dell'altra per non perdere la testa, ma tutti erano a conoscenza degli schieramenti differenti a cui appartenevano.
« Vieni con me, Kitty », pareva più una preghiera che una proposta, il tono di voce di Theo era dolce e pacato, come se la discussione precedente non fosse mai esistita.
Il cuore della giovane perse un battito: se non vi fossero Stiles e Scott ad ascoltare quella conversazione avrebbe perfino detto che ci avrebbe pensato, ma non poteva.
« Non posso », scosse il capo lei con le lacrime agli occhi, una mano andò a posarsi sulla di lui guancia morbida.
« Non puoi o non vuoi? », ribadì.
« Non posso ».
« Sai dove trovarmi, principessa », sussurrò egli prima di regalarle un piccolo bacio affettuoso sul capo, poi, si allontanò da lei di malavoglia, dirigendosi verso l'uscita della dimora di Scott.
« E' stata un'altra Chimera ad attaccare tuo padre », e detto ciò, sparì, lasciandola in compagnia dei due ascoltatori, i quali fecero la loro comparsa, ancor più confusi di prima.
« Allora — diceva la verità? », chiese Stiles al migliore amico, Scott annuì, rivolgendo uno sguardo alla più piccola, la quale aveva il volto affranto e stanco, infatti, ella si diresse in salotto pur di evitare di parlare ulteriormente con qualcuno, o meglio, con il proprio fratello.
L'Alpha la raggiunse e la circondò in un abbraccio: fu in quel momento che Katherine scoppiò in un pianto disperato, sentendo la mancanza di suo padre, di Stiles, di Liam, di Lydia.
« Lo ami davvero così tanto? », fu l'unica domanda che le rivolse Scott.
« Sì ».
Ed egli sapeva che Katherine non stesse mentendo.

❀ BONUS CHAPTER 14 ❀

« Vuoi lasciarmi rinchiusa qui?, davvero? », la voce di Katherine rimbombò per tutta la stanza: le mani posate sulle sbarre di ferro gelido e l'espressione era irata e determinata.
« Sì, non voglio che tu vada via da me », spiegò Theo, incrociando le braccia al petto.
« Ti prometto che non me ne andrò, ma non puoi trattarmi come se fossi tua prigioniera! »
« Hai avuto un trattamento migliore del mio, Katherine », commentò Deucalion con una punta di ironia nel tono di voce, ma il nuovo Alpha delle Chimere lo zittì prontamente.
« Sei solo mia, Kitty, quando lo imparerai, potrai uscire di qui ».
« Non voglio sentire un'altra parola, vattene! »

note dell'autrice :
Sì, odiatemi pure per l'immenso ritardo, ma amatemi per il bonus chapter 💕 vi ringrazio per seguire ancora la mia storia sebbene gli aggiornamenti siano molto ( MOLTO ) lenti, ma vi amo lo stessooo!!
grazie per i numerosi commenti che mi lasciate e anche se non rispondo a tutti, sappiate che io li vedo e li leggo TUTTI!! 💪🏻💕
grazie ancora, alla prossima,
gi.