Capitolo 10

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Lies

Katherine, in tutta la sua esistenza, non aveva mai compiuto del male nei confronti del prossimo, la sua aurea innocente e buona era intuibile da lontano un miglio, eppure, nonostante la sua generosità e bontà, non era stata risparmiata dai mali c...

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Katherine, in tutta la sua esistenza, non aveva mai compiuto del male nei confronti del prossimo, la sua aurea innocente e buona era intuibile da lontano un miglio, eppure, nonostante la sua generosità e bontà, non era stata risparmiata dai mali che il mondo soprannaturale sprigionava ogni giorno: l'essere immune non significava non esser vulnerabile, anzi, tutto il contrario. La bruna era ancor accasciata al terreno, una mano sullo stomaco e l'altra sul suolo freddo della moquette della clinica veterinaria, il liquido argenteo che aveva rigurgitato era ancora lì, così come Theo e Stiles, i quali l'aiutarono ad alzarsi. Erano tutti allarmati dalla situazione e la prima idea che venne in mente a Stiles fu quella di chiamare Deaton, ma egli non rispondeva al cellulare, era come se si fosse volatilizzato.
« Chiama la madre di Scott », propose Theo sorreggendo la piccola Kitty tra le sue braccia muscolose e protettive, poteva intuire dal battito cardiaco della giovane che fosse spaventata, così la strinse maggiormente a sé, nel frattempo che Stiles componesse il numero di Melissa. Le iridi color cioccolato della mora eran velate d'una patina lucida e quando sbatté le palpebre delle lacrime amare scivolarono lungo le di lei gote.
« Ho paura », sussurrò in preda al panico lei, percependo sempre più le forze che l'abbandonavano, infatti, Theo fu costretto a prenderla in braccio; quanto soffriva nell'osservarla in quel modo?, non aveva mai assistito alle di lei lacrime e se ne diede la colpa, pentendosene qualche attimo successivo. I sentimenti non erano qualcosa di ordinario per lui, voleva solo raggiungere il suo unico scopo, ma quella ragazzina era piombata nella sua vita come un fulmine a ciel sereno, regalandogli delle emozioni mai provate prima, benché cercasse di celarle perfino a sé stesso. I Dottori del Terrore avevano commesso un enorme sbaglio nell'essersi avvicinati a lei, la sua piccola Katherine.
« Cos'ha detto? », chiese Theo, rivolgendo un'occhiata fugace a Stiles, quest'ultimo intanto frugava nelle tasche dei jeans forsennatamente alla ricerca delle chiavi della jeep.
« Andiamo all'ospedale, forza. Forse Melissa sa come aiutarla », e detto ciò corsero all'autovettura, Theo sistemò Kitty sui sedili posteriori e subito dopo si sedette al posto del passeggero.

Il Lupo Mannaro poteva ascoltare entrambi i battiti cardiaci dei due umani e dire che fosse preoccupato per quello di Kitty era un eufemismo: il cuore aveva accelerato il battito più della norma, il respiro era pesante e non appena le dedicò un'occhiata aveva la fronte impregnata di sudore. Anche il battito di Stiles non era da sottovalutare, ma era dettato dall'ansia e dalla paura di poterla perdere.
« Tranquilla, guarirai », sussurrò il fratello maggiore alla sorella, aumentando la velocità del veicolo sino ad arrivare all'ospedale; non si preoccupò neanche di parcheggiare rispettando le varie strisce che subito, insieme a Theo, fece l'ingresso nell'enorme edificio dalle pareti bianche con Katherine tra le braccia.
Melissa appena li vide si precipitò immediatamente, indirizzandoli in una stanza libera e con varie attrezzature mediche.
« Starà bene? », chiese Stiles con agitazione camminando avanti e indietro nel frattempo che Theo sistemava la piccola Stilinski sul lettino medico. Melissa afferrò l'apparecchio per la misurazione della pressione e constatò che fosse esageratamente alta, motivo della tachicardia.
« Stiles, fermati! », lo ammonì Theo afferrandolo per una spalla e a causa di ciò egli si voltò per dargli un pugno in pieno viso, il quale il Licantropo schivò con facilità.
« Non toccarmi! »
« Altrimenti? », lo provocò Theo.
« Finitela! Tutti e due! », Melissa alzò la voce per riportare l'ordine: non poteva concentrarsi con i due giovani che discutevano animatamente. Successivamente l'infermiera afferrò un ago e lo collegò ad una flebo, per poi iniettarlo nell'avambraccio della giovane. « E' una procedura per la depurazione dai metalli pesanti, spero funzioni », e con un pezzo di stoffa asciugò le goccioline di sudore dalla fronte della Stilinski, poi, osservò i due ragazzi. « Come è accaduto? »
« I Dottori del Terrore », pronunciò solo quelle parole Theo, avvicinandosi a Katherine, la quale non aveva smesso di gemere per il dolore. Egli le accarezzò il volto ed ella gli regalò un sorriso forzato prima di posare le iridi colme di lacrime sulla figura del fratello e Melissa.
« Devi — devi dirlo a papà », sussurrò con poca voce Katherine prima di stringere la mano di Theo con la sua, a causa del dolore; le lacrime continuavano a scendere e così anche dagli occhi del fratello maggiore, che annuì.
« Ti voglio bene », fu tutto ciò che disse Stiles prima di correre fuori dalla stanza ed avvisare il padre ed il resto del Branco di Scott.
A spezzar il silenzio fu un altro gemito di Katherine e Theo strinse maggiormente la di lei mano, benché non riuscisse ad alleviarle il dolore; Melissa li osservò per un attimo e sorrise dolcemente prima di afferrare una siringa con all'interno della morfina, almeno avrebbe aiutato un po' la situazione. Quando il medicinale cominciò ad essere in circolo i lineamenti della giovane Stilinski si rilassarono e gli occhi si chiusero, cadendo in un sonno profondo, vegliato dalla presenza di Theo e Melissa.

« Ho tutto il diritto di vederla! », l'esclamazione di Liam fu così forte da far voltare alcuni medici nella loro direzione, le iridi erano divenute gialle dalla rabbia e le zanne erano in procinto di spuntare dalle labbra carnose. Theo lo osservava con un'espressione impassibile sul volto: se Kitty lo aveva perdonato per ciò che le aveva fatto, lui no e mai vi sarebbe andato d'accordo. Gli altri presenti tentavano di far sbollire la rabbia e solo Scott riuscì a far recuperare la calma al suo Beta e far ragionare Theo.
« Non le farà niente. E' la sua migliore amica », disse Scott, posando una mano sulla spalla di Liam per calmarlo; il Baby Beta prese un lungo respiro e sfidò Theo con lo sguardo.
« Bene », assecondò il volere di Scott, non tanto per dargli ragione, ma perché volesse farsi accettare dal Branco e da tutti gli altri, nonostante il suo piano fosse ben differente. Era totalmente incredibile come Katherine riuscisse a far emergere il lato umano che vi era in lui, ma senza di lei l'oscurità si riappropriava della sua anima, nera e misteriosa.

Liam entrò nella stanza e vedere la sua ancora sprofondare in quel modo lo faceva soffrire terribilmente, quasi come se il dolore lo sentisse anche lui nel profondo del suo cuore. Si avvicinò alla ragazza e le accarezzò i crini corvini con delicatezza, ascoltando attentamente i battiti del cuore, rapidi a causa del dolore che stesse provando: la morfina aveva terminato il suo effetto. Così nell'udirla gemere egli chinò il volto lentamente, fece sfiorare i loro nasi e posò le labbra su quelle della giovane, lasciando che il dolore venisse assorbito dal Beta; un brivido percorse tutto il corpo di Liam a quel contatto e tutto ciò che desiderava era che lei si svegliasse e che lo guardasse con occhi differenti, con gli occhi dell'amore.
Un amore che per lui, probabilmente, non proverà mai.
Un sorriso leggerò decorò le labbra carnose della mora, ancora addormentata e più rilassata, poi, queste vennero schiuse solo per pronunziare una sola parola; nello specifico: un solo nome.
« Theo ».
E fu allora che Liam comprese ogni cosa, uscendo da quella stanza con la delusione in volto.

Note dell'autrice:
non mi ammazzate per questo immenso ritardo e per la cortezza del capitolo! Prometto che rimedierò con il prossimo scrivere mi era mancato tantissimo e più vado avanti con la storia, più ho idee! Ditemi, vi è piaciuto questo capitolo? Povera Kitty e povero Liam 🙈😭 come si risolverà questo triangolo?
Grazie a tutti/e che leggono questa storia! ❤️

Hurricane  ➵ Theo RaekenWhere stories live. Discover now