Capitolo 2

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[Tre mesi dopo]

"Mettimi giù Stephan!" urlo mentre mi dimeno.

"Mmm...fammi pensare...NO" inizia a ridere e mi metto a ridere anch'io.

Dopo pochi secondi mi appoggia sul divano e ritorna serio.

"Amelia, dimmi che non parlerai mai più con il nuovo vicino, intesi?" mi chiede guardandomi dritto negli occhi; sinceramente non capisco perché gli dia così fastidio, è un così bravo ragazzo.

"D'accordo..." rispondo abbastanza confusa.

Subito dopo entra in bagno e presumo si sia andato a fare la doccia.

Comunque è stata dura affrontare la morte dei miei genitori devo dire che Stephan è stato davvero un tesoro, mi ha aiutato tantissimo, non so come ringraziarlo è sempre così gentile e premuroso con me.

Suona il campanello

I miei pensieri vengono interrotti dal suono del campanello, mi dirigo verso la porta, la apro e vedo il fattorino della pizza, gli faccio un grosso sorriso ma lui non ricambia, si vede che la tristezza affligge la sua vita.

"Sono otto euro" dice l'uomo di con un tono abbastanza irritato, gli do i soldi e se ne va senza nemmeno salutare, chiudo la porta e mi dirigo in cucina, nemmeno il tempo di appoggiare il tutto che suona di nuovo il campanello.

Apro la porta e... oh santo cielo, non è possibile!....

Davanti a me c'è un uomo sulla cinquantina d'anni, indossa uno smoking è abbastanza basso, la sua figura mi pare famigliare, si ora ricordo... quando avevo 10 anni circa quest'uomo veniva molto spesso a casa nostra e il più delle volte mio padre era molto agitato dopo la sua presenza e iniziava a urlare per ogni singola cosa che facevo.

"Buongiorno signorina sto cercando una ragazza di nome Amelia Roteglia, mi hanno detto che abita qui..." dice l'uomo.

"Ehm...sono io...come mai mi sta cercando?" dico abbastanza confusa.

L'uomo si avvicina e mi abbraccia, io rimango immobile.

"Amelia, carissima, come sei cresciuta come stai tutto bene?" Dice entrando in casa, come se fosse casa sua, senza nemmeno chiedere.

"Ehm...bene...bene....mi scusi ma lei chi sarebbe?" Dico a bassa voce, se ci sente Stephan sono cazzi, insomma ho fatto entrare uno sconosciuto.

"Ero un gra...." non gli lascio finire la frase che gli faccio segno di abbassare la voce.

"Stavo dicendo ero un grande amico di tuo padre" dice a bassa voce e si siede sulla poltrona.

"Ah...ehm...beh...sinceramente non mi ricordo di lei..." dico insicura.

"Beh, tranquilla vammi a fare un caffè e ne parliamo"

"Lo sa vero che si deve sbrigare se ci sen-"

"Amelia hai visto per caso la mia magli-" sento dire a Stephan dalla sua camera.

Ci raggiunge, e appena vede il signore si ferma e mi guarda confuso, gli faccio si con il capo e lui scrolla le spalle e se ne va.

"Uh è chi è lui? Il tuo fidanzatino?" Dice mettendosi a ridere.

"Ehm...uhm...no...è mio cugino" dico abbastanza imbarazzata.

"Capisco, capisco ma ora vai a fare sto caffè." Ripete l'uomo di cui ancora non so nulla.

Vado in cucina e lo inizio a preparare il caffè, quell'uomo mi incute terrore e allo stesso tempo mi incuriosisce visto che nessuno in questi tre mesi è venuto a trovarmi...forse perché a nessuno interesso...quindi non capisco cosa voglia costui.

Per davvero.Where stories live. Discover now