Capitolo 9

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"Amelia apri questa porta!" Sento urlare Stephan da fuori la porta.

Non voglio aprire, non voglio vedere nessuno, vorrei qui mia madre, quello che lei definiva "il giorno più importante della mia vita" lei non è qui con me, anche se non voglio questo matrimonio ma almeno il suo supporto sarebbe stato utile.

"Amelia almeno rispondi! Mi stai facendo preoccupare!" Sento di nuovo Stephan urlare.

Ho appena sbattuto fuori tutte quelle donne che mi stavano preparando, mi spiace essere stata così rude con loro, erano così gentili ma davvero io non voglio questo matrimonio, non voglio indossare questo vestito, non ora, non con queste persone.
Non riesco a smettere di piangere, non so più che fare, sono così stanca di tutto ciò e dire che il peggio deve ancora arrivare, dire che questo è solo l'inizio di un lungo viaggio.

Vorrei poter andare lì, davanti a tutti e raccontare l'amara verità: non lo amo e non voglio sposarmi.
L'unica cosa che vorrei è vivere la mia vita senza andare incontro a tutto ciò.

"Amelia, ti prego!" Sento la voce di stephan disperata.

Questo posto è bellissimo, la porta a cui sto appoggiata è enorme, il soffitto è pieno di disegni artistici stupendi e le pareti sono bianche, è una posto così raffinato.

"Amelia, cazzo apri" sento di nuovo urlare Stephan mentre tira pugni alla porta.

"Perché non mi lasci in pace!?" Urlo tra le lacrime.

"Perché non vuoi aprire!?" Urla lui a sua volta, sembra davvero stanco.

Mi alzo, vado a prendere la chiave ed apro la grande porta.

"Amelia, mi hai fatto prendere un colpo!" Urla abbracciandomi, mi guarda dalla testa ai piedi, accenna un sorriso che presto diventa una smorfia.

"Ti sei rovinata tutto il trucco....piangendo....ne abbiamo già parlato ieri, forza alzati!
Sei una ragazza forte, puoi benissimo superare tutto ciò, credo in te!" Dice pieno di grinta, aiutandomi ad alazarmi

"Stephan...È inutile, come farò a superare un matrimonio? L'unico modo per superarlo sarebbe morire, il matrimonio è una cosa che dura nel tempo, non un giorno, un mese, un anno....anche se potremmo divorziare ma rischierei la mia vita e la tua, lo sai benissimo!" Urlo continuando a piangere.

"Ti prego calmati, adesso facciamo rientrare quelle ragazze così ti rifanno il trucco e tutto ciò di cui hai bisogno per diventare più bella di quello che sei già" dice accarezzandomi la guancia, lo abbraccio e lui ricambia poi sento fare dei cerchi immaginari con le dita lungo la parte nuda della mia schiena, il ché mi fa venire i brividi così mi stacco da lui e vado a chiamare quelle signorine asciugandomi le lacrime.

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"Benissimo abbiamo finito" dice una di quelle ragazze che mi stava sistemando i capelli.

Mi giro con la sedia davanti allo specchio, mi alzo, mi avvicino al mio riflesso, lo osservo attentamente.
Devo dire che per la prima volta sembro quasi carina, ma sarà il trucco, è in grado di fare miracoli.

"Sta molto bene" mi dice una ragazza bionda, le sorrido.

"Beata lei, a me non dispiacerebbe avere un marito così!
Ricco e pure bello" continua la ragazza bionda

"Peccato però che sia figlio di un criminale, quindi dovrà stare attenta a ogni mossa che fa" dice un'altra ragazza facendo svanire il sorriso della prima.

"Ah, non lo sapevo" risponde mettendo apposto alcuni strumenti

"Già, io nemmeno lo volevo questo matrimonio" Dico triste.

"Mi spiace"  mi dà una pacca sulla spalla per poi andare dalle altre che stanno rimettendo in ordine la stanza.

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