Capitolo 4

421 37 7
                                    

"Ho paura mio padre controlli che io sia davvero con te, comportati normalmente" mi sussurra all'orecchio.

Annuisco, scendiamo e vedo una macchina nuova, non l'avevo mai vista da queste parti, parcheggiata davanti al palazzo.
Era davvero bella anzi bellissima, Alejandro nota il mio stupore, mi sorride e si dirige verso di essa.

Apre la macchina e sale al posto del guidatore, mi siedo nel posto di fianco, certo che se mi avesse aperto la porta non mi sarei mica offesa, sarebbe stato un gesto alquanto carino.

Il viaggio è abbastanza silenzioso, io non faccio altro che pensare a quanto sarebbe stato bello morire con i miei cari.
Sarebbe stata la cosa migliore per tutti.

"Vuoi scendere oppure rimanere a fissare le tue scarpe?" Sento la voce di Alejandro che mi fa riprendere dai miei pensieri.

"Ah...siamo già arrivati..." dico poi apro la porta e metto un piede fuori dalla vettura ma proprio quando sto per scendere completamente cado a terra, questa non ci voleva.

Alzo lo sguardo e noto Alejandro ridere, bastardo.

"Se mi aiuti ad alzarmi non mi offendo, tranquillo" ma lui continua a ridere mentre si incammina verso un edificio con delle insegne luminose.

Che stronzo, poteva anche aiutarmi, mi alzo da sola e chiudo la portiera, subito dopo sento la macchina chiudersi e vedo lui che mi aspetta con il telecomando della macchina in mano.

Sento un lieve dolore al ginocchio, nulla di chè.

Lo raggiungo ed entriamo dentro ad un ristorante,saliamo un'infinità di scale e finalmente arriviamo alla sala, noto che è un posto molto raffinato, le pareti sono imbiancate di bianco, le tovaglie sono gialle e sopra ogni tavolo c'è un vaso con dei fiori dentro, peccato che la sala sia vuota.

"Benvenuti vi stavamo aspettando, seguitemi pure." Dice un ragazzo che avrà sulla trentina d'anni, lo seguiamo fino ad un tavolo in fondo alla sala, questo è più carino degli altri, solo per la visuale, si vede la città bene o male.

Mi siedo e Alejandro si siede davanti a me, il ragazzo se ne va lasciandoci soli.

"Perché questo posto è desolato?" Chiedo guardandomi in torno.

"Sarà una delle trovate geniali di mio padre per non essere disturbati da nessuno, il proprietario è un suo amico" dice annoiato.

Continuo a guardarmi in torno mentre lui mi fissa, che non è una cosa molto rilassante.

"Noi due ci sposeremo per davvero?" Dice a bassa voce.

"No per finta" rispondo con un tono scocciato.

"Molto simpatica"

"Non è colpa mia se fai delle dici cose stupide."

"Io fossi in te mi definirei fortunata a sposarsi una persona come me" dice facendo un sorriso beffardo.

"Beh dal mio punto di vista è come un incubo vivere ancora" dico alzandomi.

Lui mi prende dal braccio e mi fa segno di sedermi.

"Perché? Non sei contenta della tua vita?" Mi chiede.

"Tu sei contento della tua vita? Sei contento di doverti sposare con una perfetta sconosciuta?
Tu non mi conosci esattamente come io non conosco te!" Dico iniziando a piangere.

Mi guarda con uno sguardo compassionevole, appoggia la sua mano sulla mia.

"Sei felice della tua vita? Rispondi." Dico asciugandomi le lacrime.

Per davvero.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz