Capitolo 11

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Questi giorni sono stati orribili, è passata esattamente una settimana da quando mi sono sposata.

La madre di Alejandro è il diavolo in persona, non mi fa respirare un'attimo, crede che io sia la sua schiava o qualcosa del genere, perfino la cameriera viene trattata meglio di me in questa casa, fa di tutto per far litigare me e suo figlio, non credevo che l'inferno potesse essere anche terreno, ma ora mi sto ricredendo.

Tony si comporta in maniera strana, non è come la moglie, lui è più...simpatico, mi chiede costantemente del figlio, come va la nostra relazione, se ho bisogno di qualcosa, come sta Stephan... già Stephan, lui si che mi manca, l'ho visto solo due volte dal fatidico giorno, questa cosa è davvero triste, aimè la moglie di Tony non me lo fa incontrare mai, quella donna è davvero malvagia, la odio con tutto il mio cuore.

"Amelia, ti sei incantata? Il pranzo non si cucinerà da solo!" Sento la voce stridula di quella strega; non so nemmeno come faccio a sopportarla, avrei tanta voglia di prendere questo piatto e lanciarglielo dritto in faccia.
Ricomincio a tagliare i pomodori, sotto il suo sguardo attento, è così oppressiva.

"Mamma vieni un'attimo?
Il figlio di Alexander ha fatto un pasticcio!!" Sento la voce di Eleonor, la donna subito si precipita da lei, io rimango qui a continuare il mio lavoro.

Alexander, il fratello di Alejandro, è davvero odioso, fa commenti su ogni singola cosa che faccio, ho scoperto che lui e mio marito non vanno molto d'accordo, Alejandro odia tutta la sua famiglia e sopratutto ciò che fanno alle persone, lui si guadagna da vivere lavorando in un'azienda, mi ha detto che sta lavorando con tutte le sue energie per riuscire a trasferirsi in una casa tutta sua, invece Alexander è molto legato al padre, lo aiuta nelle sue imprese.
Eleonor invece è l'unica normale in questa famiglia, è davvero simpatica, magari perché non ci sono molti anni di differenza tra me e lei, ha diciassette anni.
Alejandro aimè è costantemente fuori casa, è davvero impegnato, lo vedo solo la sera e al mattino presto, poi va via, lasciandomi in mano a questi squilibrati.

"Amelia, vai a pulire in soggiorno!" Sento le sue urla, di nuovo.

"Ma sto cucinando! Che vada qualcun'altro!" Urlo a mia volta abbastanza irritata.

"Come osi!? Tu adesso vai a pulire e dopo torni a cucinare! Non osare mai più alzare la voce con me!" Urla stritolandomi il braccia mentre mi trascina in soggiorno, mi sta facendo davvero male.
Quando finalmente lascia il mio braccio, osservo il casino che c'è in soggiorno, è davvero sconvolgente, c'è succo sparso in ogni singolo angolo del pavimento, non ci credo, dev'aver rovesciato un'intera fabbrica di succo d'arancia, non c'è altra spiegazione.

"Dai pulisci e sbrigati!" Dice seria la donna, mi giro la guardo abbastanza sconvolta, i suoi lineamenti sono neutrali, continua a mostrare superiorità nei miei confronti.

"Ci metterò tutto il giorno!"

"Ottimo, allora chiederò ad Eleonor di continuare a cucinare il pranzo, buon lavoro!" Si gira e se ne va ridendo.

Non ci posso ancora credere, ci metterò realmente tutto il giorno!

Arriva ad un tratto Eleonor con alcune cose che mi saranno utili per ripulire, mima 'buona fortuna' e se ne va.

Dopo alcune ore passate a pulire sento qualcuno toccarmi la coscia, mi giro e trovo il piccolo mostriciattolo che ha fatto tutto questo casino, mi fa segno di prenderlo in braccio, appoggio il mocio al muro e faccio come mi ha suggerito, mi abbraccia.

"S-scusa" pronuncia a fatica il bimbo, nonostante abbia ormai tre anni non riesce ancora a parlare molto bene, mi spiace, il fatto che la madre sia completamente assente non aiuta, chissà come fa a lasciare il figlio e il marito per mesi, senza nemmeno mai fare una chiamata.
È una cosa orribile, si vede che in realtà non gliene importa nulla e nessuno sa cosa fa in questi periodi in cui sparisce.
Appoggio il bambino e subito corre via spensierato mentre io continuo a pulire, la cosa positiva è che ho quasi finito, non ho nemmeno pranzato e sono già le sei, dire che ho solo fame è davvero poco.

Per davvero.Where stories live. Discover now