1- Lezione di Trasfigurazione

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Hermione Granger era seduta al primo banco della classe, intenta a leggere il libro della lezione del giorno. Così le piaceva, l'atmosfera: silenziosa. Nella stanza si trovava solo lei, dato che era in anticipo. A minuti sarebbero arrivati anche Harry, Ron e Ginny... e i Serpeverde; si era accorta che quest'anno aveva molti corsi in comune con loro, a disgrazia dei Grifondoro.

Alza gli occhi dal libro giusto il tempo di dare uno sguardo intorno a lei; le era sempre piaciuta la classe di trasfigurazione, con le pareti piene di scaffali e l'aria invasa dall'odore dei libri. quando il suo sguardo finisce sulla finestra che da all'esterno del castello, la sua mente no può fare altro che ritornare indietro nel tempo. Ne aveva passate veramente tante. Come può non essere cambiato nulla, lì fuori, mentre dentro di lei era cambiato così tanto? Con una mano che le reggeva il mento e l'altre ferma sul libro per tenerlo aperto alla pagina giusta, sospirò profondamente, con un velo di malinconia nello sguardo. 

<<Sempre a leggere, Granger?>>. Hermione sospirò, conoscendo da quale bocca provenivano quelle parole. Da chi provenivano.

<<Non ho voglia di parlare, Malfoy>> rispose lei, tornando con la testa bassa sul libro senza nemmeno voltarsi verso di lui. O meglio, verso di loro; con la coda dell'occhio si accorse che non era entrato nell'aula da solo, ma non ci voleva tanto per capire con chi stesse. 

<<Non ti sembra il caso di essere un po' troppo saccente?>> disse qualcuno vicino a lui. La voce acuta di Pansy Parkinson era una su un milione... per fortuna. 

<<Anche a me sembra che quella camicetta sia un po' troppo sbottonata, ma non mi pare che te lo venga a dire>> rispose a tono Hermione, alzando solo lo sguardo senza muovere la testa.

<<Perché, che fastidio da a te?>>.

<<Non mi scalfisce minimamente, in effetti>> continua riabbassando gli occhi e facendo un sospiro, sperando che quella situazione finisse il più presto possibile. Lei non odiava quelle perosone. La Parkinson, Malfoy, le erano totalmente indifferenti. Fosse per lei non si sarebbero mai parlati, non capiva però che gusto ci trovavano loro nello stuzzicare continuamente. 

<<Invidia, Granger?>> sentì ribattere ancora. Ma... era seria?

<<Scherzi, vero?>> rispose alzando le sopracciglia. Tenne il contato visivo con degli occhi più truccati del necessario, prima che la Parkinson si mise a ridere per poi andarsene. Draco Malfoy, invece, rimase tre secondi in più in piedi lì davanti, e quando incrociarono lo sguardo Hermione notò una totale irritazione. 

Rimase a guardare le schiena di Malfoy dopo che si voltò per raggiungere i suoi compagni, che nel frattempo erano entrati. Anche dopo essersi seduto, continuò a tenere lo sguardo fisso sul suo banco, con una mano che gli teneva la testa. 

Quel ragazzo era sempre stato un mistero per lei. Venne distratta da una voce che la chiamava.

<<Ciao Harry... cosa succede?>> chiese vedendolo leggermente turbato.

<<Niente niente. Non ti ho visto a colazione, pensavo non stessi bene>>, dice, sedendosi di fianco a lei e sistemando le sue cose.

<<Uh, no. Sai, stavo studiando e non mi sono accorta dell'ora>>.

<<Ma è il primo giorno!>> ribadì  Potter, ridendo. Sapeva come è fatta l'amica, ormai ci era abituato. Entrarono tutti gli altri ragazzi, compresi Ginny e Ron, seguiti a ruota da un gatto grigio a strisce, con un paio di occhiali poggiati sul naso, che concludeva la fila di studenti. L'animale saltò sulla scrivania, e piano piano iniziò a trasformarsi... nella Mc Granitt. Trucco vecchio, ma sempre di un certo effetto.

<<Buongiorno ragazzi>> salutò pacatamente, e gli alunni risposero con tutto il rispetto che nutrivano per lei..

<<Vi ringrazio per essere tornati quest'anno>>, proseguì. <<Avremo bisogno del vostro aiuto per cercare di ricostruire al meglio la nostra scuola... sarebbe potuto essere molto più semplice se qualcuno non avesse buttato la bacchetta di Sambuco>>. A quel punto Harry si sentì preso in causa, ma non disse niente. In fondo, era la cosa migliore da fare.

<<Alla fine della lezione vi annuncerò i nuovi prefetti delle case e i compiti che dovranno eseguire quest'anno. Ora, con il vostro permesso, possiamo iniziare con la lezione>>.

Tutti, nell'aula, stavano seguendo il discorso della professoressa. Draco Malfoy, però, era distratto, troppo preso dai suoi pensieri. Uno dei suoi così detti "amici" era morto, e l'altro aveva deciso di non tornare ad Hogwarts. Gli rimanevano poche persone di cui si potesse fidare, che potessero somigliare a degli amici... Lucius era finito in carcere, e Narcissa si trovava a casa, felice. Non lo sopportava più, ormai, Draco l'aveva capito. Forse neanche lui lo sopportava più.

Troppe decisioni prese per lui. Troppe persone che avevano preso le redini della sua vita. Troppe persone cattive che avevano scelto per una forse... buona? Non lo sapeva, ma non si sentiva di certo "buono" in quel periodo.

La lezione finì, ed esce dall'aula senza aspettare nessuno. 

<<Malfoy, aspetti!>> urlò la professoressa. Lui si voltò velocemente, e la guardò aspettando che continuasse mentre tutti gli altri ragazzi uscivano dall'aula.

<<Potrebbe entrare un secondo?>> domandò la professoressa, giocherellando con la bacchetta tra le mani.

"Perfetto", pensò lui, "il primo giorno e già sono nei guai?".

<<Cosa succ...>> iniziò a dire voltandosi, ma si bloccò quando vide che non erano soli. Anche la Granger era in aula, ancora seduta al suo posto. Era sempre stata così lenta?

<<Non si preoccupi, signorino Malfoy. Niente di grave. Volevo solo informarvi che sarete i prefetti di quest'anno per le vostre rispettive casate. Dovrete incontrarvi tutte le sere in biblioteca con i prefetti dei Tassorosso e dei Corvonero, per prendere decisioni riguardo cosa è meglio per le case. Quest'anno sarete inoltre voi ad organizzare le partite di Quidditch e le uscite ad Hogsmead. Noi insegnanti saremo troppo impegnati con la scuola, ma i ragazzi hanno diritto ad alcuni momenti di svago>>.

Hermione e Draco avevano la stessa identica espressione. Probabilmente nessuno dei due aveva voglia di occuparsi di un qualcosa di così importante, soprattutto dopo quella che avevano passato con la guerra. Ma Hermione era consapevole che la professoressa confidasse molto in lei, e probabilmente Draco non disse nulla per controbattere semplicemente perché sapeva che sarebbe stato inutile. Ormai la Mc Grannit aveva deciso.

<<Potete andare. Gli incontri inizieranno da stasera stessa. Buon pomeriggio>>.


Love's in the air  •Dramione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora