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Era il 23 luglio 1996. Era l'anno in cui i Pink Floyd entrarono a far parte della Hall Of Fame e poco dopo in Inghilterra i Take That si scioglievano. Era l'anno in cui Michael Johnson batteva il record del mondo sui 200 metri col tempo di 19,66 secondi e a Edimburgo nasceva Dolly,la prima pecora clonata. Era l'anno in cui il numero dei suicidi in America aumentò del 9 percento dall'anno precedente.

E tra questa percentuale ci voleva entrare anche Michael. Lui, figlio di due genitori perbene. Lui, che frequentava la chiesa ogni domenica e a scuola brillava per il suo carisma. Lui, a cui non mancava nulla,tranne una cosa. La felicità.

Quella mattina si svegliò come ogni giorno,si mise l'uniforme scolastica e uscì di casa. Sua madre era già impegnata a curare i fiori del giardino e lo salutò dandogli la schiena, se solo si fosse girata avrebbe visto che lui non portava lo zaino e avrebbe capito che non era diretto a scuola. Percorrendo il vialetto incontrò suo padre che stava tornando dentro casa per le chiavi dell'auto. 'Hei figliolo vuoi un passaggio?'. 'No papà,ho l'autobus'. Se solo suo padre non fosse stato troppo preso dai pensieri sulla riunione che avrebbe tenuto poche ore dopo,si sarebbe ricordato che non esisteva nessun autobus a quell'ora e che la scuola era troppo distante per arrivarci a piedi.

Michael camminava per il quartiere,guardando il cielo. Si accorse che in 16 anni troppe poche volte lo aveva guardato. Quando da piccolo era arrabbiato con suo padre e metteva il broncio,guardava il cielo. Quando morirono i suoi nonni, guardò il cielo, per trattenere le lacrime. Quando subì un fallo a calcio che segnò la fine della sua piccola carriera guardò il cielo,mentre veniva caricato su una barella. Ma quel giorno non avrebbe sofferto, quello era un azzurro positivo e quelle nuvole erano felici,lo aspettavano.

Mentre si dirigeva verso il ponte sul fiume, nel quale da bambino si divertiva a guardare la correnta che trasportava i tronchi degli alberi morti, incontrò lei. Arianna. Angelica a dir poco. Era una di quelle creature descritte nelle opere del Dolce Stil Novo, un solo gesto,un solo sguardo lo avrebbe fatto cambiare idea. Ma lei era troppo impegnata a tenere per mano il suo fidanzato, uno stupido giocatore di basket, per notare il ragazzo con cui da bambina amava giocare e a cui molti anni prima aveva dato il suo primo bacio. Arianna rideva,sembrava felice.

Mise il piede sul pezzo di cemento. I bambini si divertivano a sporgersi e a provare l'adrenalina di stare ad un passo dalla caduta. Aiutandosi con la mano si alzò e potè ammirare il paesaggio. Anche lui era in bilico,come quei bambini. Il fiume era tranquillo, ma profondo abbastanza per non tornare più in superficie. Mentre le persone che aveva accanto chiamavano aiuto ed altre lo convincevano a scendere, si girò di schiena. Qualcuno tirò un sospiro di sollievo,pensando che volesse scendere. Ma non fu così.

Fece un passo indietro. Alzò lo sguardo. Ne fece un altro. E un altro ancora. Poi il vuoto.

"E' il 23 luglio del 1996. Michael Randolph,ragazzo 16enne dell'Alabama, si toglie la vita buttandosi da un ponte. Nessun indizio,nessun avvertimento e nessuna ultima lettera. Non presentava alcun tipo di disagio psicologico. Le autorità fanno le condoglianze alla famiglia".

Era il 1996. L'anno in cui i Ramones si ritirarono, a Las Vegas venne ucciso Tupac Amaru Shakur e al cinema usciva 'il Corvo 2'.
Era il 23 luglio. La data in cui Michael guardò per l'ultima volta il cielo,cadendo nel vuoto. In cui una madre smise di far crescere i fiori in giardino e un padre si licenziò dal lavoro. In cui una ragazza di nome Arianna,tornò a casa da scuola e sedendosi alla scrivania guardò la foto di quei due bambini. Ignara di tutto. Guardò se stessa da piccolina,così felice mentre teneva per mano un piccolo Michael. 'Un giorno avrò il coraggio di dirti cosa provo per te,te lo giuro',disse.

Ma quel giorno non arrivò mai.

Perché era troppo tardi."

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