Capitolo 11.

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"Ti aspettavo tra una mezz'ora, almeno" Disse Harry aprendo la porta della confraternita vuota, sorridendo, trovandosi un Louis, silenzioso come sempre, ma con un'aria ancor più strana, se possibile.

Il liscio si diresse verso le scale, prendendo fiato e preparandosi per il solito servizio, ma Harry l'afferrò per un braccio, facendolo voltare e sorridendogli ancora.

"No" Disse il riccio alludendo a ciò che Louis stava pensando. "Oggi no" Puntualizzò subito dopo.

Il liscio alzò un sopracciglio, incrociò le braccia al petto e portò il peso del suo corpo sul lato destro. "E perché sono qui, allora?" Chiese sbuffando, senza dare a vedere il leggero dispiacere che si stava formando dentro il suo petto.

"Vorrei.. mangiare qualcosa con te, che ne dici?" Disse il riccio, dimostrandosi agli occhi di Louis una persona completamente diversa da ciò che sembrava, o almeno, dimostrandosi eccessivamente gentile per essere Harry Styles.

"Scusami?" Louis lo guardò malissimo. "Mi obblighi a scoparti a gratis per quasi un mese e ora te ne esci con un invito a cena? Spero che tu stia scherzando" Sbottò il liscio, sentendosi preso in giro.

Harry non seppe che dire, era solamente preso dal poter sentire la sua voce, dopo tempo. Perché sì, Louis, quando era assieme ad Harry se ne stava sempre zitto, non parlava, non gli chiedeva di nulla e non dava risposte su nulla; ma d'altronde, il loro patto non prevedeva chiacchierate.

"Hai altri impegni, per caso?" Chiese il riccio come se nulla fosse, come se la loro fosse una normale relazione tra due amici.

Louis scoppiò in un'amara risata, ancora incredulo di trovarsi in quella situazione; tuttalpiù era curioso di che cazzata aveva in mente il ragazzo, così decise di accettare dopo qualche altra frase del riccio.

Due ore dopo, la situazione era decisamente imbarazzante: i due stavano seduti sul divano visibilmente lontani, i cartoni di pizza vuoti erano appoggiati sul tavolino di fronte a loro e l'intera serata era stata piuttosto silenziosa.

Harry non sapeva bene il motivo di tutto quello che stava facendo, e Louis non aspettava altro che qualche segnale da parte del riccio: voleva capire che cosa passava per la testa di quel ragazzo dagli occhi verdi.

"Rimarresti qui?" Disse Harry dopo un lungo silenzio da parte di entrambi, senza neanche pensarci, ricevendo da parte del liscio un'espressione confusa, visibile anche con la poca luce che emanava la TV.

"Intendo, rimarresti qui a dormire, con me?" Continuò, spiegandosi, e subito dopo si pentì di aver detto una cosa simile.

Insomma, stava cadendo nel ridicolo.

Louis lo guardò confuso, dentro di lui scattò una lunga serie di dubbi, domande: lavorando in un locale serio come il The Faultline nessun cliente si era mai permesso di chiedergli una cosa simile, ed Harry aveva avuto l'occasione di farlo un sacco di volte dopo i loro rapporti, eppure aveva scelto l'unica serata che era stata totalmente priva di quest'ultimi.

Dentro di Harry, nel frattempo, sorse il dubbio sulla possibilità che Louis, dopo una richiesta simile, sarebbe potuto andarsene ridendo, eppure l'unica cosa che lo rassicurava era il loro 'patto': Louis, teoricamente, non sarebbe dovuto andarsene prima di un eventuale servizio, quindi non poteva, non ancora.

"Non dormo con i miei clienti" Lo liquidò con finta indifferenza il liscio, pur se quella richiesta l'aveva lasciato spiazzato e con un cuore che batteva fin troppo velocemente dentro il petto.

Come sarebbe dormire con Harry Styles?

"Mi consideri un cliente, quindi?" Chiese poi il riccio, senza rendersi conto della stupidaggine che aveva appena sputato. Boccheggiò pensando a una possibile frase che avrebbe potuto annullare la precedente, ma Louis lo precedette nel parlare.

"Ora basta" Si tirò su, in piedi, seguito di scatto dal riccio. "Non so che ti stia passando per la testa Styles, ma tu sei un cliente, uno dei tantissimi, e sicuramente non sei tra quelli che preferisco. Solo perché mi tieni legato in questa stupida merda di minaccia non significa che io debba diventare il tuo cagnolino. Non so che cazzo hai pensato, oggi, quando mi hai fatto questa sottospecie di invito a cena, ma stai sbagliando di grosso, tutto" Sbottò in modo sprezzante, per poi arrivare velocemente alla porta d'ingresso.

"Sei uno dei tanti, non dimenticartelo" Sputò infine, uscendo.

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Xx

WHY DON'T YOU KISS ME? - LARRY STYLINSONOù les histoires vivent. Découvrez maintenant