65. Mi crolla il mondo addosso

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"Forse hai solo bisogno di un posto dove puoi sentirti a tuo agio. E forse non è un posto, ma una persona."

Sistemo i mie lunghi capelli castani in una coda di cavallo, spruzzo qualche goccia del mio profumo preferito e mi guardo allo specchio per l'ennesima volta.

Ci siamo.

È passata quasi una settimana da quando Nash mi ha detto di mio padre, una settimana da quando nella mia testa regna il caos più totale, se non ne sono uscita pazza è solamente grazie a Cameron, che per cinque giorni, ogni sera veniva a prendermi e andavamo al laghetto nel bosco.

Mi ha letteralmente salvata questa settimana, e credo di provare veramente qualcosa per lui, qualcosa di serio e di profondo. Non posso dire di amarlo, dato che stiamo insieme da sei giorni, ma è riuscito ad entrare nel mio cuore pian piano fino ad impossessarsene del tutto.

Oggi è il grande giorno.

Il giorno in cui incontrerò Richard, il padre di Nash... Ed il mio. Sono pronta? No.

Ma devo farlo, voglio sapere tutta la verità. Voglio sentirmelo dire da lui perché ci ha abbandonate e perché non si è fatto più risentire. Mentre esco di casa ho il cuore in gola, non riesco a pensare lucidamente.
Ho detto a mia madre che sarei andata a studiare da Page, spero che non scopra niente di tutto questo.

Dopo dieci minuti arrivo davanti ad un piccolo bar davanti alla spiaggia, non ci sono molte persone ma sembra comunque molto accogliente, entro dentro e subito un'arietta calda si scontra su di me. Mi guardo attorno per cercare Richard.

"Allison" La sua voce dal fondo della stanza.

Mi volto e lo vedo agitare in aria la mano per farsi riconoscere.

"Ciao..." Rispondo titubante mentre mi siedo e mi tolgo giacca e sciarpa.

"Come stai?" Chiede, il suo tono di voce è così tremolante, capisco subito che è preoccupato tanto quanto me.

"Vuoi saperlo davvero? Sono confusa, preoccupata, curiosa..."

"Lo so, è normale che tu lo sia. Io invece sono dispiaciuto, perché ho avuto il coraggio di parlarti solamente adesso..."

"Voglio sapere tutta la verità" Rispondo fredda.

"Sì, e io ti dirò qualsiasi cosa tu voglia sapere... Ma prima ordiniamo qualcosa" Dice ed io annuisco.

Chiamiamo il cameriere e ci facciamo portare due tè ai frutti rossi, una volta serviti Richard inizia a fissarmi.

"Sai Allison, quando ti ho vista a casa di mio f...Nash, ho capito subito che eri tu..."

"Puoi chiamarlo tuo figlio eh"

"Sì scusami, credevo... Vabè comunque, ti riconobbi subito e non sei cambiata affatto, i capelli, gli occhi, il sorriso sono uguali..."

"Come puoi dirmi questo se te ne sei andato quando io avevo solo un anno e mezzo?" Chiedo confusa.

Richard abbassa lo sguardo ha un'aria terribilmente mortificata che non fa altro che mettermi ancora di più in ansia.

Mai per caso nulla accadeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant